Una visione imprenditoriale lungimirante, un approccio innovativo, e una leadership che mette al centro le persone sono i principi che hanno portato il Comitato Leonardo a conferire a Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo Ferrero, il prestigioso riconoscimento per il 2025.
Nato nel 1993 su iniziativa di Ice, Confindustria e di un gruppo di imprenditori per promuovere e valorizzare l’eccellenza made in Italy, da oltre vent’anni il Premio Leonardo viene conferito alle personalità che contribuiscono in modo concreto alla valorizzazione dell’impresa italiana nel mondo.
La cerimonia di consegna è avvenuta oggi a Villa Madama a Roma, alla presenza della premier Giorgia Meloni.
LE PAROLE DELLA PREMIER MELONI
"Verba movent exempla trahunt". In occasione della cerimonia di consegna dei premi Leonardo a Villa Madama la premier Giorgia Meloni cita un antico proverbio latino per raccontare le storie di successo degli imprenditori premiati alla Sala della Loggia. “Le parole muovono ma gli esempi trascinano”, traduce la presidente del Consiglio, che prosegue: “Le storie che abbiamo premiato oggi fanno parte della storia dell’Italia. Sono storie che hanno mostrato una cosa: gli unici limiti davvero reali sono quelli in cui decidiamo di credere” e che devono valere come “esempio e insegnamento”.
LA NUTELLA AL RE D’INGHILTERRA
Riferendosi al riconoscimento assegnato a Giovanni Ferrero, Meloni ha spiegato: “Quando Pietro Ferrero ha cominciato nel suo laboratorio a produrre la sua pasta gianduiotto che distribuiva lui con la sua Topolino, non avrebbe potuto immaginare che un giorno il primo ministro italiano avrebbe regalato un barattolo di Nutella al Re di Inghilterra come io ho fatto”, riferendosi al regalo fatto a Re Carlo in occasione della sua visita in Italia. Annesso, c’era una dedica “che suonava più o meno così: in una giornata di pioggia, se dovessi essere un po’ giù di corda, indossa il tuo miglior pigiama, accendi la serie tv che volevi vedere, prendi un cucchiaino e apri questo regalo”, ha aggiunto Meloni.
“Penso ci sia bisogno di iniziative come queste, momenti come questo vanno moltiplicati”, ha poi chiosato la presidente del Consiglio, ricordando anche i premi assegnati ai maestri della cucina italiana a Palazzo Chigi.
RICONOSCIMENTO A 60MILA COLLABORATORI
“Questo premio è innanzitutto un riconoscimento alle 61.250 persone che, in Ferrero e nelle sue affiliate nel mondo, ogni giorno contribuiscono con passione e competenza al successo della nostra impresa. Il nostro percorso di innovazione nasce dall’ascolto: capire i gusti dei consumatori e tradurli in prodotti di qualità è il cuore della nostra strategia,” ha commentato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo Ferrero.
“Negli ultimi anni, abbiamo esteso la presenza dei nostri brand iconici in nuove categorie. Grazie ad acquisizioni strategiche - come Ferrara, Fox’s & Burton’s Biscuits e Wells - abbiamo integrato nel nostro portafoglio marchi storici, profondamente radicati nelle culture locali. Anche questo è un modo concreto per custodire un patrimonio di affetti e tradizioni, assicurando continuità e innovazione”, ha concluso l’industriale albese.
L’ALBO D’ORO
Lo scorso anno, 2024, il premio venne attribuito a Pietro Salini, ad di Webuild. Nel 2023 a Stefano Domenicali. Precedentemente ad Andrea Illy (2019), Elena Zambon (2018), Adolfo Guzzini (2017), Alberto Bombassei (2016), Ermenegildo Zegna (2015), Nerio Alessandri (2014), Diego della Valle e Gianni Zonin (2013). Prima ancora Roberto Colaninno (2012), Piero Antinori (2011), Laura Biagiotti (2010), Gianfelice Rocca (2009), Pierfrancesco Guarguaglini (2008), Giorgetto Giugiaro (2007), Giorgio Armani (2006), Alessandro Profumo (2005), Vittorio Merloni (2004), Gilberto Benetton (2003), Luca Cordero di Montezemolo (2002), Umberto Veronesi (2001), Renzo Piano (2000) Sergio Pininfarina (1999), Renato Ruggiero (1998), Francesco Rosi (1997), Giovanni Agnelli (1996) e Leonardo Del Vecchio (1995).