Attualità - 15 aprile 2025, 10:35

Mondovì, il centrosinistra: "Crediamo che la Città debba e possa crescere, offrendo lavoro alle famiglie che hanno scelto di vivere qui"

I consiglieri Cesare Morandini, Laura Gasco e Davide Oreglia tracciano un bilancio delle attività svolte in consiglio fino a oggi: "Ci sono questioni ancora inevase, nonostante le risposte positive alle nostre interrogazioni: la realizzazione dell’area camper, la presentazione della candidatura dell’amministrazione a partner della Commissione Europea nel progetto “Costruire l’Europa con i consiglieri locali” e la nomina di un Consigliere come membro del progetto, un’adeguata segnaletica stradale per il Centro consortile di raccolta rifiuti di via Trento"

Laura Gasco, Cesare Morandini e Davide Oreglia

Laura Gasco, Cesare Morandini e Davide Oreglia

Interventi a favore di luoghi di cultura dismessi in Città, ma anche sostegni alle famiglie e un occhio di riguardo ai giovani, anche alla luce di fenomeni di disagio e violenza. 

Sono questi i temi che sono stati portati, più volte, all'attenzione del consiglio comunale dal centrosinsitra monregalese,  composto da Cesare Morandini (Partito Democratico), Laura Gasco (Partito Democratico) e Davide Oreglia (Lista Civica Ferreri Sindaco). 

Abbiamo tracciato un bilancio delle attività che il centrosinistra ha portato avanti dall’insediamento del consiglio, avvenuto a giugno 2022, fino a oggi. 
Siete soddisfatti delle risposte ottenute? Si poteva fare di più? Si potevano prevedere ulteriori misure?

"A proposito dei beni culturali, abbiamo chiesto conto dell’ex-Collegio dei Gesuiti e dell’Antico Palazzo di Città, ma in particolare ci siamo dedicati a Santa Chiara a Piazza e a Sant'Evasio a Carassone (18 luglio 2024 e 12 ottobre 2023). Sono due importanti luoghi della cultura monregalese. I risultati?

Beh, innanzitutto quello di sollevare la polvere depositata su due beni comunali che sono insieme una problema aperto da decenni e un'opportunità per arricchire il patrimonio culturale cittadino. Mondovì come città d’arte e di cultura va costruita, pezzo per pezzo, con pazienza e passione. Molto è stato fatto, ma altrettanto resta ancora da fare, perché in fondo la cura dei beni culturali non trova il suo motivo primo nella ricaduta turistica o commerciale, ma vale di per sé, come attenzione per il bello e crescita in consapevolezza collettiva. Certo, le due cose possono andare a braccetto, ma sempre con equilibrio. 

In secondo luogo l’elaborazione delle interrogazioni (siamo sempre piuttosto pignoli, ci è stato riconosciuto) è stata un’occasione per fare il punto sul valore del bene stesso e su quanto fatto: in tanti, che ne hanno letto la ripresa giornalistica, ci hanno ringraziato per aver imparato cose che ancora non sapevano. Vigileremo sulla buona volontà espressa da parte della Giunta. Vediamo che su Sant'Evasio e Santa Chiara qualcosa si muove: venerdì 14 marzo, inaugurando Santo Stefano, il sindaco ha citato un progetto in corso di elaborazione. Chissà, forse ce ne parlerà".  

Restando in tema cultura, anche la valorizzazione di personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia di Mondovì come la famiglia Castagnino...

"Certo, la memoria e la storia hanno un valore civico. In particolare la  memoria e la storia di quella fase fondativa della nostra convivenza democratica che è stata la Resistenza, su cui non dobbiamo avere tentennamenti. Mondovì è città medaglia di bronzo al valor militare per la Resistenza, non dimentichiamocelo. L’antifascismo non è “divisivo”, come sostiene oggi qualcuno. Non ci si divide sui fondamenti". 


Il vostro gruppo ha poi sempre dato attenzione al mondo giovanile, anche alla luce dei fatti di cronaca recentemente accaduti...

"L’attenzione ai giovani ci sta particolarmente a cuore e lo abbiamo evidenziato sin dai nostri primi interventi in Consiglio, ad esempio nella seduta del 24 febbraio del 2023 in occasione della discussione del Dup 2023-25 (siamo tutti e tre genitori, e due di noi sono insegnanti).  Recentemente la questione è stata in qualche modo rimessa al centro del dibattito cittadino da due episodi gravi e spiacevoli capitati in città, ed abbiamo cercato di dare il contributo migliore che potevamo offrire. Abbiamo lavorato in due direzioni. La prima compilando un dossier che raccogliesse in modo organico tutte le iniziative per il protagonismo e l’agio giovanile messe in campo negli ultimi trent’anni in città. Ci avrà ispirato l’impostazione da “storico” di Morandini, ma davvero crediamo che avere una visione di quanto già fatto e sperimentato, oltreché un segno di umiltà, sia anche una buona piattaforma per scelte condivise, senza partigianerie. In secondo luogo, formulando una proposta concreta, o meglio, un’idea attorno a cui lavorare: una Casa dei Giovani, come  struttura permanente e collocata fisicamente in locali adeguati, animata stabilmente da una équipe di educatori professionali coadiuvata da volontari. Un elemento di riferimento fisso nei pomeriggi dei ragazzi, come gli oratori di un tempo, e fortunatamente ancora attivi in alcune parrocchie: gioco, studio assistito e animazione. Il suo valore aggiunto: dare unità e continuità alle diverse progettualità già oggi messe in campo. Lo potrebbe promuovere e monitorare il Tavolo di lavoro comunale, anche come collettore dei fondi di enti e fondazioni. Non è fantascienza: ne abbiamo esempi attivi in provincia, e nella nostra città un’esperienza simile ha funzionato tra gli anni Novanta e gli anni Duemila. Ci siamo messi a disposizione dell’assessorato competente. 

Ci sono questioni ancora inevase, nonostante le risposte positive alle nostre interrogazioni: la realizzazione dell’area camper, la presentazione della candidatura dell’amministrazione a partner della Commissione Europea nel progetto “Costruire l’Europa con i consiglieri locali” e la nomina di un Consigliere come membro del progetto, un’adeguata segnaletica stradale per il Centro consortile di raccolta rifiuti di via Trento". 


Come gruppo avete poi posto l’accento anche sull’importanza della comunicazione tra Comune e cittadini. Quali aspetti potrebbero essere migliorati?

"In merito al tema della comunicazione, ci sono spazi di miglioramento circa la facilità e l’immediatezza della consultazione del sito istituzionale della Città di Mondovì, così come in merito alla tempestività del suo aggiornamento. La moltiplicazione degli strumenti di comunicazione (sito istituzionale, sito turistico, canali social vari) rende certamente complessa la gestione di questi aspetti, ma meriterebbe dedicare attenzione e cura prioritaria alla qualità della comunicazione sul sito istituzionale e alla sua ‘leggibilità’, come abbiamo spesso richiesto, perché questo è lo strumento di comunicazione più  autorevole a servizio della cittadinanza. La politica e l’amministrazione oggi tendono a rivolgersi direttamente alla popolazione attraverso i media, o in incontri pubblici di consultazione: spazi ed occasioni certamente utili, ma che non possono sostituire i canali istituzionali e gli stessi spazi istituzionali come il Consiglio comunale, che non è e non deve essere un luogo di semplice ratifica di decisioni della maggioranza, ma di elaborazione e confronto effettivi tra diversi orientamenti sulle scelte da fare".


Un commento complessivo di quanto fatto dal vostro gruppo e gli obiettivi che vi ponete da portare avanti...

"Il primo obiettivo, che ci ha accompagnato in questi tre anni, è di svolgere con fermezza ma in modo propositivo e non pregiudiziale il ruolo dell’opposizione: controllare ogni delibera, fare domande alla Giunta ed agli Uffici, raccogliere istanze e problemi dai cittadini e porli all’attenzione del Consiglio; fare proposte in forma pubblica, a vantaggio della città; votare a favore dei provvedimenti che abbiamo ritenuto vantaggiosi per la città e contrastare quelli che abbiamo giudicato dannosi o contrari ai valori che ci guidano; questo specie attraverso il lavoro delle Commissioni, le interrogazioni consiliari e gli ordini del giorno (43 in tutto quelli protocollati e discussi, di cui tre ordini del giorno sottoscritti da tutto il Consiglio). L’ultima questione sollevata, in ordine di tempo, è stata quella sul problema degli alloggi sfitti e del “vuoto” a Mondovì (davvero enorme: 3200 “sfitti” su 9900 nuclei famigliari): abbiamo proposto di promuovere un percorso partecipato di programmazione sul tema della casa - gli ‘Stati Generali dell’Abitare’ - proposta su cui l’Amministrazione si è mostrata disponibile.

Siamo però consapevoli di rappresentare in Consiglio un’altra Mondovì, che non si è riconosciuta alle elezioni del 2022 né nel centrodestra “civico” del sindaco Robaldo né in quello “partitico” del candidato Rosso. Una Mondovì di centrosinistra per ora ancora minoritaria, ma che ha una fisionomia ben precisa e delle idee chiare. Non abbiamo voluto segnare le differenze tra noi e la maggioranza in modo ideologico: abbiamo piuttosto lasciato che le differenze e le affinità emergessero dal dibattito e dalle posizioni sui diversi dossier, volta per volta. Siamo sempre stati costruttivi e propositivi, ma non abbiamo taciuto sulle cose che ci separavano, e che sono quelle che distinguono maggioranza e opposizione. Quali le distanze più grandi, dunque? Sulle modifiche allo Statuto comunale e al Regolamento del Consiglio per le Commissioni comunali, che hanno privato le minoranze di rappresentatività e di informazione sulle loro attività (che abbiamo ottenuto, dopo 21 mesi, solo dopo apposita interrogazione consiliare). Sull’adozione del Daspo urbano, misura repressiva che abbiamo giudicato eccessiva per la nostra città, e che invece è passata, dopo un serrato dibattito, con la maggioranza di entrambi i centrodestra, quello “civico” e quello dei partiti. 

Sulla recente “flat tax” adottata per l’esazione dell’addizionale IRPEF comunale, con cui sono state abolite le aliquote per reddito, secondo una logica davvero “di centrodestra” che favorisce, contro ogni criterio di progressività, i redditi più alti e penalizza quelli intermedi, che a Mondovì sono la maggioranza. Meno evidente, infine, ma di fondamentale importanza, una diversità di vedute sul come far crescere le opportunità di lavoro in città: abbiamo più volte segnalato come i lotti del Piano Insediamenti Produttivi della nostra area industriale si siano ormai esauriti, e non vi siano quindi spazi per l’insediamento agevolato di nuove realtà industriali e artigianali. Ma questa amministrazione, a differenza di quelle che l’hanno preceduta, nelle medesime circostanze non ha ancora reperito e finanziato nuove aree. Su questo non ci diamo per vinti, ed insisteremo ancora, ad ogni occasione: crediamo che Mondovì debba e possa crescere, offrendo lavoro buono alle famiglie che hanno scelto di vivere in essa ed a quelle che, ne siamo convinti, decideranno di farlo in futuro". 

Arianna Pronestì

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