Curiosità - 12 aprile 2025, 07:00

VERSO IL TEDXCUNEO 2025 / Giulia e il lavoro del team Direzione Artistica: “Intergenerazionalità punta di diamante nell’organizzazione dell’evento”

I nove talk che comporranno la quinta edizione del format avranno luogo il 3 maggio prossimo al teatro Toselli di Cuneo

VERSO IL TEDXCUNEO 2025 / Giulia e il lavoro del team Direzione Artistica: “Intergenerazionalità punta di diamante nell’organizzazione dell’evento”

Manca ormai meno di un mese al prossimo 3 maggio, data della quinta edizione del TEDxCuneo, appuntamento attesissimo della primavera cuneese nel quale nove speaker si propongono di sviscerare un macro-tema in interventi e riflessioni da 18 minuti di tempo l’uno (in un vero e proprio format nato negli anni ‘80 nella Silicon Valley, votato alla diffusione di idee con specifico valore).

Il tema di questo quinto appuntamento nel capoluogo di provincia sarà “R-esistenza”: esistere e resistere, per non arrendersi e non abbandonare i propri principi. I nove talk si terranno tutti sul palco più prestigioso della città, quello del teatro Toselli; i nomi degli speaker già annunciati vedono la giornalista Monica Lanfranco, la cooperativa di Cohousing Agricolo Andirivieni, Cresco, Comunità di Supporto all'Agricoltura, Tamara Lunger di “The Soul mountaineer”, il medico Alberto Donzelli, il divulgatore digitale Andrea Passador, la filosofa Marina Sozzi e il direttore scientifico IIT Giorgio Metta.

Per farci raccontare più a fondo come si prepara un evento come il TEDxCuneo, abbiamo contattato Giulia Ferraris, del team di Direzione Artistica.

- Ciao Giulia. Partiamo con il descrivere questa quinta edizione di TEDxCuneo, che parla di “esistenza” e “R-esistenza”.
Per questa edizione il tema scelto dal team di TEDxCuneo è ‘R-esistenza’. Molto spesso ci incoraggiamo a non cedere, soprattutto quando cerchiamo di far fronte alle pressioni esterne, oppure ci troviamo in situazioni difficili: in queste occasioni, la sfida è di rimanere fedeli a se stessi, saldi nei propri principi, cercando comunque di rivendicare e difendere i valori in cui crediamo, riaffermando la propria identità, i propri sogni, con l’obiettivo di trovare il nostro posto, dentro o fuori il sistema.
Si tratta quindi di ‘R-esistenza’, un trattino al centro, per mettere in profonda connessione gli atti del Resistere e dell’Esistere come parti imprescindibili in ognuno di noi.

- Scendiamo più nel particolare del tuo ruolo come membro del team di Direzione Artistica. Da chi è composto e di cosa si occupa? Negli anni, com’è cambiato il vostro lavoro?
Il team di Direzione Artistica è composto da 15 persone sulle 50 che compongono invece l’intero team di TEDxCuneo. Il punto di forza del gruppo è la presenza di persone di età e professionalità diverse, ognuna con un proprio bagaglio di conoscenze e interessi, che contribuiscono ad arricchire non solo l’evento finale ma anche il percorso che ci conduce fino lì.
Il nostro lavoro inizia molto presto, poco dopo la fine dell'edizione precedente. I primi mesi sono dedicati ad attività di team building, brainstorming, partecipazione ad altri eventi, ricerca sui social: tutte attività che ci forniscono gli spunti per far nascere nuove idee e per scegliere insieme il tema dell'edizione che verrà. Sono momenti fondamentali, anche perché si introducono nuovi volontari al gruppo, ci si conosce meglio e si pongono le basi per il lungo lavoro dei mesi futuri.
Successivamente, una volta scelto il tema, si immagina come poterlo declinare in macro categorie di argomento, e via via si scende sempre più nel dettaglio fino a trovare l’idea che vorremmo venisse trasmessa e quindi il nome dello speaker o della speaker che potrà darle voce, ispirando il pubblico.
Dal team di Direzione Artistica vengono poi individuati i coach e gli aiuto coach che hanno il compito di sostenere e accompagnare gli speaker nella costruzione del talk che porteranno sul palco, oltre che di essere il punto di contatto tra loro e l’organizzazione.
Sono nel gruppo di direzione artistica solo da due anni ma credo che il team TEDxCuneo sia strutturato in una modalità di lavoro che, seppur volontario, risulta essere di altissima qualità professionale, portando un evento di rilievo nel panorama culturale cuneese. Quest’anno inoltre, dopo due anni allo Spazio Varco e due anni nella ex Chiesa di San Francesco a Cuneo, ci sposteremo nella prestigiosa sede del Teatro Toselli: un bel modo per festeggiare il quinto anniversario!

- Come team, che impronta avete voluto dare a questa particolare edizione?
Ogni anno si cerca di dare sempre più spazio a idee nuove e che possono suscitare la curiosità di chi partecipa non solo come pubblico, ma anche come volontario o speaker: sono occasioni in cui si possono creare connessioni profonde tra le persone che perdurano anche negli anni a venire.
I talk, che durano dai 15 a i 18 minuti, sono in realtà molto brevi per esaurire un tema, specie se particolarmente complesso. Il nostro scopo però è quello di accendere la curiosità dei partecipanti, spingerli ad approfondire i temi trattati durante l’evento e, perché no, invogliarli ad essere parte attiva come volontari dell'edizione successiva.
Il cambio di sede è già un'importante novità, che proveremo a valorizzare al meglio facendolo conoscere a più persone possibile: i talk saranno infatti registrati e, nei mesi successivi all’evento, pubblicati su YouTube, permettendo quindi alle idee e ai luoghi di oltrepassare i confini cittadini. 

- Senza svelare (ancora!) il nome dei protagonisti, ci puoi accennare qualcosa delle diverse tematiche e letture che daranno del cuore di quest’edizione?
I temi trattati sono moltissimi: i canti popolari, la storia, la (dis)informazione, la robotica, la costruzione e la cura delle comunità, la rinascita personale, il femminismo e poi ancora l’antibiotico-resistenza e la cultura della morte.
In veste di coach, ho avuto il piacere di affiancare Marina Sozzi, filosofa e tanatologa, ex docente universitaria presso UniTO, autrice di libri sul tema della morte e del morire, oltre che curatrice del blog ‘Si può dire morte’. Attualmente è responsabile culturale della Fondazione FARO di Torino, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di assistere dal punto vista sanitario, fisico, emotivo e psicologico coloro che necessitano di cure palliative, prendendosi cura anche delle loro famiglie. Oltre a questo si occupa di attività di ricerca medico-scientifica e di divulgazione nell’ambito delle cure palliative grazie alla presenza di un centro di ricerca interno e di un ufficio culturale. 
Un tema, quello della cura e del morire, che ci coinvolge tutti e lo farà sempre di più in futuro. Vi aspettiamo il 3 maggio al Teatro Toselli per percorrere insieme a noi questo viaggio!

redazione

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