Attualità - 09 aprile 2025, 09:13

Viaggio di formazione a Ventotene: "un’esperienza di memoria, storia e futuro europeo"

Vi hanno partecipato 52 saluzzesi e cuneesi alla ricerca delle radici dell’Italia repubblicana e delle fondamenta morali dell'Europa. Focus sul contributo intellettuale e politico delle donne durante il confino. Ricordati i tre confinati antifascisti saluzzesi

Incontro a Ventotene

Incontro a Ventotene

Dal 4 al 7 aprile, cinquantadue persone provenienti da Saluzzo e dalla provincia di Cuneo hanno preso parte a un viaggio di formazione sull’isola di Ventotene, organizzato da Ratatoj APS con il patrocinio del Comune di Saluzzo e il sostegno della CGIL Cuneo, dell’ANPI provinciale, dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, dell’ANPPIA e della Fondazione Nuto Revelli, che vi hanno partecipato con loro rappresentanti. Alla “trasferta” nell’arcipelago pontino hanno partecipato altre realtà cittadine, nell’ambito delle iniziative di approfondimento per gli 80 anni della Liberazione dal nazi-fascismo e della fine della Seconda guerra mondiale, il 25 aprile 1945.

"Un’esperienza intensa e partecipata, che ha permesso a un gruppo eterogeneo – composto da giovani, amministratori, insegnanti, sindacalisti e cittadini – di immergersi in uno dei luoghi simbolo della storia dell’antifascismo e della nascita dell’idea d’Europa unita".

Il programma ha previsto momenti di approfondimento storico e riflessione collettiva.

 Sabato 5 aprile il gruppo ha incontrato Filomena Gargiulo, ventotenese custode della memoria dell’isola, che ha raccontato storie di confino intrecciate alla vita quotidiana degli abitanti locali. Al suo fianco Anthony Santilli, storico delle isole di confino, ha offerto una cornice più ampia alla vicenda del confino politico durante il fascismo, raccontando la permanenza sull’isola di figure fondamentali come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, autori del noto Manifesto di Ventotene, Umberto Terracini, futuro presidente dell’Assemblea Costituente, Giuseppe Di Vittorio, storico segretario generale della CGIL, e Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica.

Un focus specifico è stato dedicato al contributo intellettuale e politico delle donne durante il confino, troppo sovente dimenticato o misconosciuto: Adele Bei, futura costituente, o Ursula Hirschmann e Ada Rossi per il loro rilevante ruolo nell’elaborazione e diffusione del Manifesto di Ventotene.

Domenica 6 aprile, Salvatore Schiano, cultore e custode della memoria storica del carcere di Santo Stefano, ha condotto il gruppo in una visita storica di Ventotene, dall’epoca romana fino all’età borbonica, con un approfondimento sulla struttura penitenziaria dell’isola di Santo Stefano, recentemente oggetto di progetti di recupero, che fu luogo di prigionia per decine di oppositori politici durante il regime.

Alle 12.30 ha avuto luogo un momento ufficiale alla presenza dei due consiglieri di maggioranza che hanno rappresentato il  Comune di Saluzzo, Corrado Lauro e Nicolò Valenzano alla presenza del vicesindaco di Ventotene, Giuseppe Pepe.  Un omaggio floreale in memoria di tutti i confinati e, in particolare, dei tre confinati antifascisti saluzzesi.

Alla “trasferta” nell’arcipelago pontino hanno partecipato altre realtà cittadine, nell’ambito delle iniziative di approfondimento per gli 80 anni della Liberazione dal nazi-fascismo e della fine della Seconda guerra mondiale, il 25 aprile 1945.

Tre dei “confinati” ricordati nel fine settimana a Ventotene erano nativi di Saluzzo. Si tratta di:

- Caramello Maddalena- Saluzzo 29/9/1894, ivi residente, scrittrice, antifascista. Arrestata il 02/01/1936 per aver definito il regime fascista tirannico e poco umano, sottoposta a perizia psichiatrica e dichiarata sana di mente, assegnata (Cuneo) il 28/ 04/ 1936 al confino per 5 anni (Bagnara Calabra, Delianova, Gerace, Bernalda, Genzano Lucano, Melfi, Maratea, S.Demetrio, S. Lucido, Ventotene). A fine pena (01/01/ 1941) è trattenuta come internata. Liberata nell'agosto del 1943.

- Gilio Giuseppe- Saluzzo 16/10/1899, ivi residente, estero, falegname, comunista. Attivo comunista a Saluzzo fin dal 1921, emigra in Francia nel 1934, in seguito al fratello Chiaffredo, e riprende l'attività antifascista. Arrestato a Nizza nel 1936, è rilasciato dopo un mese; nuovamente arrestato nel 1939 e, dopo quattro mesi di carcere, internato (Vernet) fino al 09/05/1941, quando viene tradotto in Italia. Assegnato (Cuneo) il 14/06/1941 al confino per un anno (Ventotene) e liberato il 10/ 05/1942. Dopo l'8 settembre 1943 partecipa alla Resistenza nelle valli Po e Varaita, commissario di guerra della 15ª Brigata Garibaldi.

-Ravazzini Maria Ermelinda: Saluzzo 03/4/1891, residenza  a Cremona, impiegata, antifascista. Arrestata nel luglio del 1937 per collaborazione con Giustizia e Libertà e con i comunisti in Italia e all'estero. Assegnata a Roma il 13/9/1937 al confino per 5 anni (Ventotene, Tursi) interamente scontati. Liberata il 29/7/1942.

«Abbiamo voluto proporre questo viaggio – dichiarano Piera Carena e Sandro Capellaro, organizzatori per Ratatoj – per riportare al centro dell’attenzione pubblica le radici culturali e civili dell’Italia repubblicana e le fondamenta morali su cui si è costruita l’Europa. A Ventotene si respira un’eredità preziosa, fatta di resistenza al totalitarismo, di pensiero critico e di speranza. In un tempo in cui questi valori vengono messi in discussione, è fondamentale rinnovare la memoria per rafforzare la consapevolezza democratica, soprattutto tra le nuove generazioni».

V.B.

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