L’8 aprile 1925 a Mondovì nacque la partigiana, deportata e scrittrice a cui è intitolata la biblioteca civica di Saluzzo, Lidia Beccaria Rolfi.
Nel centesimo anniversario della nascita, martedì 8 aprile 2025, dalle 21, a “Il Quartiere” (piazza Montebello 1, Saluzzo) per ricordare e celebrare l’avvenimento, è in programma la presentazione del libro: “Innamorate della libertà: donne e resistenza”, scritto da di Erika Peirano e Remo Schellino.
L’appuntamento è nel programma di “Aprile, un mese di Resistenza”, il cartellone di incontri organizzato e coordinato dal Comune di Saluzzo per l’Ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo che è il 25 aprile, e fa anche parte della rassegna culturale “Trame di Quartiere”.
Lidia Beccaria Rolfi è un personaggio che ha vissuto e operato, per alcuni anni nel Saluzzese. Nel 1943, infatti, al termine delle Scuole magistrali, ha avuto la sua prima cattedra nelle scuole elementari di Torrette di Casteldelfino. In valle Varaita ha avuto subito contatti con i partigiani ed è entrata nella Resistenza come staffetta (nome di battaglia “Maestrina Rossana”) nella XI Divisione Garibaldi, XV Brigata “Saluzzo”.
A Sampeyre, il 13 aprile del 1944 i fascisti della Guardia nazionale repubblicana l’hanno arrestata e consegnata ai nazisti. Incarcerata a Saluzzo, poi a Cuneo e Torino, il 27 giugno è salita su un treno merci per il campo di concentramento nazista di Ravensbrück, dove è sopravvissuta fino alla sconfitta tedesca.
Ha fatto conoscere la sua storia con il libro “Le donne di Ravensbrück”, scritto insieme ad Anna Maria Bruzzone, pubblicato nel 1978. In Italia è stata la prima volta che la deportazione femminile nei lager veniva raccontata in un volume. E’ morta nella sua Mondovì il 17 gennaio 1995. Aveva 70 anni.