Farinél - 06 aprile 2025, 12:11

Farinél/ La forza degli uomini ha trasformato il “mostro” nell’ospedale di cui andare fieri

Atteso per quasi 20 anni l’ospedale di Verduno è oggi diventato il “Michele e Pietro Ferrero”, una struttura piena di umanità e professionalità invidiata in tutta Italia e che sotto la spinta della Fondazione ospedale Alba-Bra Onlus può ancora crescere attirando medici e infermieri da tutta la penisola

Farinél/ La forza degli uomini ha trasformato il “mostro” nell’ospedale di cui andare fieri

“Il prodigio e il mostro hanno le stesse radici”, scriveva il re della letteratura francese ed europea Victor Hugo riportandomi alla mente un testo che scrissi nel 2012 in cui definivo, senza mezzi termini il nascente ospedale di Verduno un vero e proprio ecomostro.

Erano gli anni dell’attesa per un nosocomio che sembrava non dovesse aprire mai: “Pochi minuti fa viaggiando in direzione di casa mi sono imbattuto in uno spettacolo quasi grottesco: alla mia sinistra, su un colle, imponente mi si parava Santa Vittoria, il Roero nella sua massima espressione, in basso la storia millenaria di Pollenzo e alla mia destra le vigne, i noccioleti e la dolce collina che ospita un piccolo gioiello di architettura come Verduno. Non esiterei, e senza paura di smentite, a definire questo come uno dei più begl’angoli di Piemonte, ma non potevo distogliere lo sguardo dal “mostro di Verduno”, da quelle 4 gru altissime che sembrano sfregiare il cielo, da quella colata di cemento al cui cospetto mi trovo ora. Volevo una risposta, una sola, un solo motivo per cui distruggere la bellezza di un angolo del mio cuore e non l’ho trovato, non lo trovo”

Questo, e molto altro, scrivevo nel 2012, da cittadino di questo territorio arrabbiato per quelle gru che sembravano toccare il cielo.

Penso a quelle parole mentre entro nell’enorme ingresso dell’ospedale per recarmi nel reparto di Ortopedia a fare visita a mia madre appena operata al ginocchio.

Nella guardiola una ragazza che mi accoglie con il sorriso, dalla passerella vedo, e soprattutto ascolto, un ragazzo su una sedia a rotelle che suona il pianoforte, donato dal presidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus riempiendo di magia gli spazi. 

Le note invadono l’ospedale, una ragazza si avvicina, ha voce da soprano e intona un’aria dalla Tosca. Mi avessero chiesto nel 2012 come avrei sognato l’ospedale, beh probabilmente il sogno non avrebbe nemmeno sfiorato la realtà. 

Un piccolo capannello di pazienti e parenti ascolta, pronto ad accompagnare con la testa le suadenti note. Attraverso la lunga passerella, svolta a destra per un caffè al bar, poi torno sui miei passi in direzione dell’ortopedia.

C’è il sole che invade tutti gli spazi grazie alle enormi vetrate. Tengo gli occhiali da sole perché ho paura che gli occhi tradiscano le mie emozioni, le emozioni di chi per tanto ha sofferto e oggi è fiero di ciò che vede. L’ospedale è moderno, accogliente, nonostante gli spazi giganteschi, è soprattutto umano. 

Sì, il mostro è divenuto prodigio, questo penso mentre cammino nei corridoi e vedo infermieri dallo sguardo sereno e medici disponibili e attenti.

Da quando l’ospedale ha aperto nel 2020, con un colpo da langhetto, del presidente Cirio, che ha velocizzato i tempi di avviamento, il Michele e Pietro Ferrero è cresciuto giorno dopo giorno, sotto la spinta del personale e della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus. 

Ho capito cosa sia diventato questo nosocomio parlando con i giovani medici con cui sono stato in missione in Kenya, tutti conoscono l’ospedale di Verduno e tutti ne parlano come di uno dei migliori ospedali in cui lavorare. Alcuni di loro sono venuti a lavorare nel nostro ospedale e ho sentito da loro solo commenti entusiastici.

In pochi anni è stato fatto un piccolo-grande miracolo. Molte cose restano ancora da fare e dipendono più che altro dalle liste d’attesa regionali, ma direi che, a parte rare eccezioni, l’ospedale di Verduno oggi sia l’ospedale di eccellenza che tutti speravamo potesse diventare.

Ora arriva la nuova campagna del 5×1000 per effettuare un ulteriore passo in avanti con l’iniziativa “UNO SPAZIO PER OSPITARE PIU’ MEDICI PER L’OSPEDALE”, volta a rafforzare l’offerta sanitaria sul territorio attraverso la creazione di un innovativo Campus Universitario Sanitario. L’obiettivo per il 2025 è raccogliere 10.000 firme, destinate a finanziare il pagamento del mutuo di 4 milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione della porzione dell’ex caserma “Trevisan” a Bra, oggi in stato di abbandono. L’edificio verrà trasformato in una foresteria con 38 alloggi per accogliere giovani medici e altri professionisti sanitari in formazione presso l’ospedale di Verduno.

Questa iniziativa risponde alla crescente necessità di residenze per specializzandi, che già dal 2022 hanno trovato ospitalità in 23 alloggi distribuiti sul territorio ASL CN2. Con la nuova foresteria, la Fondazione garantirà un unico punto di riferimento a Bra, ben collegato con i mezzi pubblici e strategico per favorire la socialità e il senso di comunità tra i giovani professionisti.

Una nuova scommessa da vincere.

Marcello Pasquero

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