"Cosa possiamo fare così lontani nel corpo e nel cuore, come possiamo fare per far virare il mondo verso un destino migliore, di solidarietà e fratellanza, giusto, dove ci siano esseri viventi felici di condividere e non sottomessi a pochi esaltati e bugiardi che spadroneggiano senza ritegno tra gli applausi di gente che li ammira perché non ha altri orizzonti e i silenzi di chi potrebbe fermarli ma per vigliaccheria e per connivenza non fa nulla?".
Questo è ciò che si chiedono le "Donne in cammino per la pace" che, da diversi mesi, protestano silenzionamente ogni sabato mattina a Mondovì Breo.
"Basta protestare in silenzio - dicono dal gruppo -, noi dobbiamo dire la nostra, interrogarci, trovarci, fare massa critica e protestare con voce sempre più forte grazie a tutti coloro che si uniranno man mano e che non possono più sopportare i soprusi fatti a danno degli esseri viventi. Non possiamo tirarci indietro, se abbiamo una coscienza dobbiamo unire le forze e far sentire la nostra voce in nome di chi non può farlo perché sotto attacco diretto. Siamo tutti coinvolti perché sappiamo e non possiamo voltarci dall'altra parte, pena l'accettazione della mortificazione e una vita nella finzione di una felicità rubata ad altri".
Le Donne in Cammino per la Pace si incontrano il mercoledì pomeriggio al Caffè Sociale per continuare il ricamo del lenzuolo della memoria con i nomi dei bambini e delle bambine uccisi a Gaza. Il sabato, solitamente, si svolgono i flash mob presso la fontana dei bambini a Breo.
La partecipazione è aperta a tutti.