Solidarietà - 30 marzo 2025, 09:09

Gesù a tutti: parte da Bra la missione dei ministri straordinari della Comunione

Comunione eucaristica a malati e anziani che ne faranno richiesta. Ecco come fare

In foto un gruppo di ministri straordinari della Comunione di Bra, riuniti al Santuario della Madonna dei Fiori nel giorno del mandato per l’anno 2025

In foto un gruppo di ministri straordinari della Comunione di Bra, riuniti al Santuario della Madonna dei Fiori nel giorno del mandato per l’anno 2025

Sono laici e distribuiscono la Comunione. Il ministro straordinario della Comunione svolge un servizio importante nella Chiesa: porta l’Eucaristia agli anziani e ai malati che non possono partecipare alla Messa, insieme ad una parola di conforto e di amicizia.

In tale contesto, i ministri straordinari della Comunione di Bra si sono incontrati domenica 23 marzo al Santuario della Madonna dei Fiori per vivere un pomeriggio di formazione e approfondire l’importanza del loro ministero.

L’incontro è stato condotto da don Enzo Torchio, che ha sottolineato la necessità di un cammino comunitario, incoraggiando a svolgere con amore il loro servizio e a prendersi cura dei malati, che papa Francesco chiama con i più poveri «Carne sofferente di Cristo» e sono parte integrante della stessa comunità, membra dello stesso corpo.

Un ruolo destinato a superare le singole realtà parrocchiali per rispondere con maggiore efficacia pastorale alle fragilità presenti nel tessuto sociale, grazie all’introduzione di un servizio unificato per la Comunione eucaristica a malati e anziani.

Chiamando o inviando un messaggio al numero 350/0364600, l’ammalato, l’anziano o un familiare potrà richiedere di ricevere la Comunione a casa propria. Verrà poi ricontattato al più presto per raccogliere le informazioni necessarie e avviare l’assistenza da parte di un ministro incaricato.

È la promessa di quella vita che arriva dove il dolore umano si apre alla speranza, la solitudine diventa offerta e la mano tesa carezza di Dio.

L’Istruzione Immensae caritatis

La data di nascita del ministro straordinario della Comunione è il 29 gennaio 1973 quando è stata pubblicata l’istruzione Immensae caritatis dal papa San Paolo VI, mediante la Sacra Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti, «Perché non restino privi della luce e del conforto di questo sacramento i fedeli che desiderano partecipare al banchetto eucaristico e ai frutti del sacrificio di Cristo». Più precisamente: «Il testamento dell’Immensa Carità, che Cristo Signore lasciò alla Chiesa sua sposa, cioè il dono ineffabile dell’Eucaristia, di tutti il più importante, esige che un mistero così grande sia sempre più profondamente conosciuto e che si partecipi alla sua efficacia salvifica con sempre maggiore intensità. A tale scopo la Chiesa, mossa dalle sue sollecitudini pastorali a favorire la pietà verso l’Eucaristia, culmine e centro del culto cristiano, ha più volte avuto cura e zelo di promulgare norme idonee e opportuni documenti. Le nuove circostanze dei nostri tempi sembrano richiedere che, salvo sempre il massimo rispetto dovuto a così grande Sacramento, sia data maggiore possibilità di accedere alla Santa Comunione. Per prima cosa è necessario provvedere che, per la mancanza di Ministri, non diventi impossibile o difficile ricevere la Santa Comunione. Affinché i fedeli che sono in stato di grazia e hanno retta e pia intenzione di accostarsi al Convito Eucaristico non siano privati dell’aiuto e del conforto di questo Sacramento, il Sommo Pontefice ha ritenuto opportuno di istituire Ministri straordinari che possano distribuire agli altri fedeli la Santa Comunione. È data facoltà ai Vescovi di consentire che persone idonee, individualmente scelte, possano, in qualità di Ministri straordinari, distribuire il Pane Eucaristico agli altri fedeli e portarlo agli ammalati nelle loro case».

Chi sono i Ministri straordinari della Comunione

La Chiesa vuole che tutti i fedeli possano facilmente accostarsi alla Santa Comunione sia quando non possono essere presenti alla Messa, perché infermi o anziani, sia quando vi partecipano, ma la distribuzione dell’Eucaristia da parte del sacerdote richiede l’aiuto di Ministri. «Chi riceve l’incarico di distribuire l’Eucaristia è tenuto ad approfondire la conoscenza del mistero eucaristico e, in particolare, della santa Comunione come intima partecipazione al sacrificio del Calvario». E non meno importante è la sottolineatura: «Il ministero straordinario della santa Comunione, in quanto servizio liturgico intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose, impegna chi lo esercita a inserirsi attivamente nella propria comunità parrocchiale e a dare testimonianza di vera pietà eucaristica».

San Tarcisio ne è il patrono

Il patrono dei Ministri straordinari della Comunione è San Tarcisio. La sua storia si snoda nel III secolo. In quel periodo l’imperatore Valeriano perseguita i cristiani e Tarcisio è un giovane accolito della Chiesa di Roma. Frequenta le catacombe di San Callisto e un giorno, pensando che la sua giovinezza sarebbe stata il miglior riparo per l’Eucaristia, si offre di portare il Pane consacrato ai carcerati e agli ammalati. Ma lungo il cammino incontra alcuni giovani pagani. Si accorgono che Tarcisio stringe qualcosa al petto e tentano di strapparglielo. Il ragazzino non cede e allora viene preso a calci, qualcuno afferra delle pietre e gliele tira contro. Tarcisio resiste e riesce a non far profanare le ostie. A soccorrerlo ormai in fin di vita è un ufficiale pretoriano, convertitosi al cristianesimo di nascosto, che lo porta al sacerdote della sua comunità. Tra le mani serrate strette al petto c’è ancora un pezzo di stoffa con l’Eucaristia. Dopo la morte, Tarcisio viene sepolto nelle catacombe di San Callisto. Sull’epigrafe, posta da papa Damaso, viene riportato l’anno 257. Queste parole scritte nelle catacombe di San Callisto, giunte attraverso varie testimonianze, ci ricordano il suo martirio: «Mentre un gruppo di malvagi si scagliava su Tarcisio volendo profanare l’Eucaristia da lui portata, egli, colpito a morte, preferì perdere la vita piuttosto che consegnare ai cani rabbiosi le membra celesti di Cristo». Sul protomartire dell’Eucaristia si riporta anche una tradizione orale secondo la quale sul suo corpo non venne trovato il Santissimo Sacramento. Secondo tale tradizione la Particola Consacrata, difesa con la vita dal giovane accolito romano, era diventata carne della sua carne. Un’unica Ostia unita al suo corpo e offerta a Dio.

Silvia Gullino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU