Esiste, infatti, anche un'altra sfaccettatura da considerare, ossia l'universo di vini da meditazione.
Compagni preziosi nelle serate passate con le persone più care a chiacchierare davanti al camino o, se il tempo lo consente, in giardino o in terrazzo, sono caratterizzati dal fatto di non necessitare di abbinamenti con cibi specifici. Per valorizzarli al massimo, la scelta migliore è degustarli da soli.
L'espressione è stata coniata dal celebre enologo Luigi Veronelli, che la associava a vini da sorseggiare senza alcun abbinamento gastronomico e soprattutto in solitudine.
Il termine "meditazione" è stato scelto non a caso, ma con lo scopo di inquadrare una situazione che, sorso dopo sorso, si rivela come uno straordinario momento di contemplazione, quasi all'insegna della spiritualità.
Per amor di precisione, è il caso di ricordare che, oggi come oggi e con un approccio contrario a quello di Veronelli, si tende a utilizzare l'espressione pure per indicare i vini da dessert made in Italy, che colpiscono soprattutto per la loro complessità. Un esempio? Il Vin Santo.
Aventi tra le caratteristiche distintive un sentore all'insegna della dolcezza, risultato del processo di appassimento forzato, i vini da meditazione sono amatissimi. A dimostrazione di ciò, basta ricordare la loro presenza tra i vini online di e-commerce verticali come Tannico, portale caratterizzato da un assortimento molto ampio di etichette.
Tra i segreti del loro sapore particolare, è possibile menzionare la muffa che si forma lasciando il grappolo in una specifica cassetta realizzata in legno e con determinate condizioni a partire dalla temperatura, pari a 30°C. Per quanto riguarda l'umidità, invece, siamo attorno al 60%.
La sopra citata muffa agisce direttamente sugli zuccheri degli acini, provocando, nel contempo, un'asciugatura delle loro riserve idriche. Tra le conseguenze di tutto questo troviamo la gradazione alcolica mediamente più alta rispetto a quella degli altri vini.
Ora non resta che dare un nome a queste gioie per le papille - e per la mente - dopo aver fatto cenno velocemente a una delle opzioni più famose, ossia il Vin Santo.
A fare la parte del leone nel mondo dei vini da meditazione, con la sua fama oggettivamente importante e l'associazione immediata a una terra selvaggia, viscerale, ricca di quel fascino genuino che tocca l'anima, ci pensa il passito di Pantelleria, inconfondibile con le sue note olfattive dolci dominate da sentori di frutta, a partire dall'albicocca.
Prodotto a partire da uve che vengono lasciate appassire sotto la canicola d'agosto, è un'eccellenza artigianale in quanto, ancora oggi, viene vendemmiato a mano.
Perfetto per chi ama sorseggiare vino a tarda sera è invece il carattere deciso del Barolo. Tra le numerose etichette disponibili, gli esperti di enologia tendono a raccomandare, nei casi in cui si cerca un vino da meditazione, il Barolo Sorì Gepin del 2012.