Cronaca - 25 marzo 2025, 07:03

Venne derubato da amici di vecchia data: l'ex calciatore Lys Gomis rimette la querela

Alla prossima udienza, già fissata per maggio, i tre imputati formuleranno le scuse all'ex portiere del Granata: "Non voglio risarcimento. Sento di averli danneggiati, li ho coinvolti nel periodo in cui facevo uso di droghe"

Lys Gomis

Lys Gomis

“Per me la cosa era da chiudere con delle scuse. Il risarcimento materiale non rimargina il danno all’amicizia e, ora vorrei dare una mano per aiutarli ad uscire dai loro problemi”. Sono queste le parole con cui l’ex calciatore del Torino, Lys Gomis, ha spiegato al giudice del tribunale di Cuneo la sua posizione verso quegli amici di vecchia data che lo derubarono. M.A., C.F.L. e C.S.: amici, spiega il portiere, a cui aveva aperto le porte di casa e che  sono stati denunciati per furto.  

I fatti risalgono fra il 14 e il 26 febbraio 2022, quando il trentaseienne trovò su un sito internet l’annuncio di vendita della sua bicicletta da corsa: “Spesso dormivo da mia madre - ha spiegato in aula- e a casa mia ci andavo saltuariamente. Quando vidi l’annuncio andai a controllare e vidi che mancavano altre cose: un cellulare, un televisore, un tavolo con delle sedie  e una maglietta commemorativa del Torino riservata ai giocatori della prima squadra a cui ero molto legato”. 

La maglietta del Torino venne ritrovata a casa di M.A. che, nel frattempo, aveva già venduto il cellulare ad un amico sostenendo però di averlo ricevuto in regalo da Gomis. 

Anche la messa in vendita della bicicletta, era stato proprio M.A. a metterla in vendita su internet, mentre ad acquistarla fu un altro amico dell’ex portiere granata, C.F.L. Quest’ultimo è accusato di favoreggiamento e tentata estorsione, in quanto avrebbe preteso dal calciatore il pagamento di mille euro: tanti quanti ne aveva spesi per acquistarla.  

Di favoreggiamento, poi, deve rispondere anche C.S., amica di Gomis: a lei M.A. aveva regalato il  il tavolo da pranzo rubato a casa della vittima, ma la ragazza, avendolo riconosciuto, non lo tenne e lo diede ad un amico.

“Loro conoscevano la casa - ha proseguito il portiere- sapevano del difetto della tapparella della cucina e che dovevo aggiustarla. Infatti, i ladri sono entrati da lì. Però sento di averli danneggiati, li ho coinvolti nel periodo in cui facevo uso di droghe: ero io quello che pagava per tutti. Ora ho concluso il mio percorso di disintossicazione e sono impegnato con il centro di riabilitazione”. 

Gomis ha spiegato al giudice di voler rimettere la querela nei confronti dei tre imputati. A maggio, la prossima udienza. 

CharB.

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