Attualità - 25 marzo 2025, 07:00

La Moschea e ACIA uniti ad Alba per chi ha bisogno. "Ogni sera ceniamo insieme a chi non ha nulla"

Elbounadi Abdelkhalek racconta l’accoglienza durante il Ramadan, tra solidarietà, burocrazia e dialogo con il territorio

La Moschea e ACIA uniti ad Alba per chi ha bisogno. "Ogni sera ceniamo insieme a chi non ha nulla"

In una piccola stanza della Moschea di Alba, mentre il profumo del cous cous si mescola alle voci della sera, ogni giorno si rinnova un gesto semplice e potentissimo: 60, 70, a volte anche 90 persone si riuniscono per l’Iftar, la cena che spezza il digiuno del Ramadan. Uomini giovani, molti senza dimora, alcuni studenti, altri operai in difficoltà. C’è chi non ha un tetto, chi un piatto caldo da giorni. La Moschea apre le porte, l’Associazione Culturale Immigrati Albese (ACIA) organizza e sostiene. È qui che spiritualità e solidarietà si stringono la mano.

"Noi ogni sera accogliamo decine di persone. La cena comincia alle 18.30 e finisce verso le 20. È un’attività che organizziamo come Moschea, insieme al nostro direttivo e all'ACIA, di cui sono presidente. È importante dire che lavoriamo insieme, sempre", spiega Elbounadi Abdelkhalek, responsabile dell’area sociale della Moschea e presidente dell’associazione. "Mi occupo personalmente della gestione, anche cambiando i miei turni di lavoro: questo mese, per seguire tutto da vicino, faccio solo le notti. È faticoso, ma è giusto così".

Durante il Ramadan – periodo iniziato il 1° marzo e che si concluderà il 29 marzo con la Id al-Fitr, la Festa della Rottura – la Moschea non è solo un luogo di preghiera. Diventa rifugio e spazio di accoglienza per chi cerca conforto, per chi ha bisogno. Una solidarietà concreta, che si traduce in pasti, ascolto e aiuto per affrontare anche pratiche burocratiche complesse.

"Collaboriamo ogni giorno con il Consorzio socio-assistenziale, con gli assistenti sociali, con i quartieri. Alcuni ragazzi arrivano da noi con documenti da compilare, domande da presentare. Li aiutiamo nel nostro ufficio ACIA. Riceviamo anche studenti nei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, e diamo loro un’esperienza educativa che vale davvero", racconta ancora Abdelkhalek.

Proprio durante il Ramadan, si è attivata una collaborazione speciale con il Comune di Alba, nel quadro dell’emergenza freddo. A partire dal 28 febbraio, su richiesta di alcuni giovani ospiti della struttura di via Ognissanti, la Moschea ha aperto le sue porte nei weekend, offrendo uno spazio per pregare e riposare in modo sicuro. Un gesto apprezzato anche dall’amministrazione.

"È stato un segnale importante, richiesto dagli stessi ragazzi. Ma non siamo stati coinvolti formalmente nella gestione dell'emergenza. Nonostante la nostra disponibilità, nessuno ci ha chiamati per lavorare insieme alla Croce Rossa. Noi siamo sempre qui, presenti, e seguiamo anche chi dorme in via Ognissanti quando ha bisogno di aiuto. Vengono anche da noi a sistemare le pratiche. E continueremo a farlo, Ramadan o no", sottolinea il presidente di ACIA.

Moschea e ACIA lavorano in piena sinergia, ognuna con i propri limiti e possibilità. "Siamo realtà diverse ma complementari. Alcune attività, come le manifestazioni pubbliche, la Moschea non può farle per motivi religiosi. L’ACIA sì, e per questo siamo uniti, ci copriamo a vicenda. Lo spirito è lo stesso: aiutare chi ha bisogno, con rispetto e discrezione".

Daniele Vaira

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