Attualità - 17 marzo 2025, 06:49

Bra, Battuti Bianchi in festa domenica 16 marzo per il benvenuto a tre nuovi confratelli

Nella chiesa della Santissima Trinità hanno vestito il camice bianco Luciano Messa, Giorgio Grosso e Roberto Franco

I  nuovi rettori dei Battuti Bianchi di Bra in mezzo a confratelli e autorità

I nuovi rettori dei Battuti Bianchi di Bra in mezzo a confratelli e autorità

Festa grande per i Battuti Bianchi di Bra. Domenica 16 marzo, nella chiesa della Santissima Trinità, è stato rivissuto l’antico rito d’investitura con tre nuovi confratelli che hanno vestito il tradizionale camice bianco.

Ecco i loro nomi: Luciano Messa (rettore), Giorgio Grosso e Roberto Franco (vicerettori), tutti impegnati a vario titolo nel volontariato cittadino. Dai rettori uscenti Marco Costanzo Alessio, Enrico Cabutto e Lino Ferrero, hanno preso in consegna anche i medaglioni dorati e i pastorali, che li distingueranno nel corso della processione di Pasqua di domenica 20 aprile, propria dei Battuti Bianchi.

La Santa Messa è stata presieduta dal padre spirituale del sodalizio, don Gilberto Garrone, ha concelebrato don Marco Bevione con l’intera liturgia animata dal coro di confratelli e pie consorti.

Hanno risposto all’appuntamento anche il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, insieme ad una delegazione dell’amministrazione comunale ed una rappresentanza dell’altra Confraternita cittadina, quella dei Battuti Neri, a testimonianza del sentimento di grande amicizia che lega i due sodalizi.

Un po’ di storia. La Confraternita della Santissima Trinità (detta dei Battuti Bianchi), presieduta dal professor Valter Manzone, è composta da fedeli laici “custodi” di un tesoro di fede e di un bagaglio di tradizioni che trova linfa attraverso la partecipazione ai sacramenti, la preghiera e la testimonianza della vita.

Ancora oggi, dopo sette secoli di storia, appartenere a questa realtà, è motivo di stimolo per percorrere il cammino di cristiani in modo più intenso ed esemplare nella consapevolezza di chi vede nel camice bianco un’espressione della veste battesimale per un impegno nella vita spirituale e sociale di un’istituzione antica, ma sempre nuova.

Silvia Gullino

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