Politica - 16 marzo 2025, 17:21

Processo Feudo, dopo le assoluzioni dei dodici imputati prime reazioni dai Comuni del Roero

La sindaca di Montaldo Claudia Rosso: “Il nostro è sempre stato un paese tranquillo, trasparente, dove non si è mai cercato di fare il passo più lungo della gamba"

Il municipio di Montaldo Roero

Il municipio di Montaldo Roero

Dopo quelle di soddisfazione espresse dagli avvocati difensori immediatamente dopo la pronuncia della sentenza, arrivano le prime reazioni all’assoluzione dei dodici imputati alla sbarra nel processo istruito in Tribunale ad Asti sulle risultanze dell’inchiesta "Feudo". Come noto l’indagine della Guardia di Finanza aveva preso le mosse da un primo filone di accertamenti sul dissesto del Comune di Santo Stefano Roero, denunciato dalla sede regionale della Corte dei Conti. Esteso ai municipi di Vezza d’Alba e Montaldo Roero e all’unione di comuni costituita dai tre centri, l’accertamento aveva portato al rinvio a giudizio dei rispettivi sindaci o ex sindaci – Carla Bonino a Vezza d’Alba, insieme al vice Giuseppe Steffanino, l’ex Renato Maiolo a Santo Stefano Roero e Fulvio Coraglia a Montaldo Roero – finiti alla sbarra insieme a otto tra funzionari e professionisti. A loro carico una serie di accuse diverse, ma sempre collegate all’ipotesi d’accusa di malversazioni commesse nella gestione della macchina pubblica e dei suoi appalti, col fine di ricavarne un vantaggio personale. Venerdì, come noto, la sentenza di assoluzione pronunciata dalla giudice Elisabetta Chinaglia, alla guida di un collegio che nei fatti ha respinto le tesi di un impianto accusatorio che aveva convinto il pubblico ministero Davide Lucignani a chiedere condanne per complessivi 34 anni di carcere (leggi qui).

Nei tre Comuni la sentenza ha provocato sollievo, ma anche rammarico, per una vicenda che in qualche modo ha intaccato l’immagine del territorio e sicuramente provocato ansia e preoccupazioni alle persone coinvolte. La sindaca di Montaldo Roero Claudia Rosso ha voluto esprimere il proprio pensiero, con la passione e la dedizione che le si riconosce.

CROLLÒ UN “PEZZO DI NOI”

Alla fine di questa terribile e molto sofferta vicenda, mi sembra doveroso dover puntualizzare alcuni concetti. Il 14 dicembre 2022, quando cominciò questa vicenda giudiziaria, a Montaldo Roero è crollato un “pezzo di noi”, si sono sgretolate la sicurezza e la serenità, che fino a quel giorno non erano mai state messe in discussione. Il nostro è sempre stato un Comune tranquillo, trasparente, dove non si è mai cercato di fare il passo più lungo della gamba.

 

LA GESTIONE DEL SINDACO CORAGLIA

In quel periodo l’Amministrazione comunale era nel pieno della sua gestione, poiché Fulvio Coraglia era stato rieletto sindaco nel turno elettorale del 3-4 ottobre 2021. Stiamo parlando di una persona con 30 anni di esperienza pubblica, fra associazioni, Pro Loco e amministrazione comunale, al settimo anno come primo cittadino.

Quando, quel giorno, scattarono gli arresti per tutti i soggetti coinvolti nell’inchiesta, nonostante fossimo al corrente del lavoro della Guardia di Finanza, con la quale si stava collaborando per ricostruire le vicende legate all’Unione Collinare Roero Tartufo ed Arneis, fu per tutti un fulmine a ciel sereno.

L’impatto mediatico fu devastante: servizi giornalistici, servizi in Tv, su Sky, su Studio Aperto, e affermazioni offensive e molto gravi sul Roero, sui Sindaci del Roero, sulla cosiddetta “cricca del Roero”, e soprattutto sul nostro piccolo Comune, che nulla ha e ha mai avuto a che vedere con le cricche, le malversazioni e con gli appalti truccati. Non fa per noi, non siamo noi.

 

IL RISPETTO PER LA PERSONA

L’allora amministrazione ha taciuto, per rispetto in primo luogo della “persona” che è stata lesa, chiamata in causa, rinviata a giudizio, costretta a difendersi in questi due anni e mezzo, a sopportare il peso di una colpa che non era a suo carico. Adesso, alla luce di quello che è stato l’esito dell’inchiesta e del processo, è lecito togliersi qualche sassolino, perché non è giusto gridare al lupo quando il lupo non c’è ancora. È la cosa più sbagliata. L’aspetto che più mi rattrista è che la logica, la normalità dovrebbe essere che si è colpevoli solo al di là di ogni ragionevole dubbio, mentre i media e un po’ tutto il sistema di oggi, recita e dichiara il contrario: cioè 'tu sei colpevole a prescindere', e tocca a te difenderti e cercare di dimostrare che non lo sei.

 

AMMINISTRARE È UNA MISSIONE

Amministrare un Comune è una missione, ve lo garantisco. Per un sindaco, ma anche per i consiglieri che si impegnano per la comunità a scapito del proprio tempo e della propria famiglia; se ci mettono nella condizione di avere paura del proprio operato, se ti senti sempre sotto la spada di Damocle o sei chiamato in causa come un malfattore, come un delinquente, senza aver fatto nulla, si arriva all’ingiustizia gratuita. Si dovrebbe lavorare nella direzione opposta, dare per scontata l’integrità di una persona, l’etica morale e professionale e non metterla in discussione. Perché dietro a una carica istituzionale c’è una persona che ha una dignità, un lavoro, una sensibilità, che dedica e ha dedicato il proprio tempo per la gente, per il Comune, per il suo paese.

 

L’ORGOGLIO DI PORTARE AVANTI I PROPRI PRINCIPI

Quando diventi sindaco moduli le tue priorità e metti prima quelle degli altri. Sentirsi additati come delinquenti o malfattori o truffatori non è giusto e non deve più succedere. La Magistratura, i pubblico ministero, la Guardia di Finanza hanno l’obbligo di monitorare e controllare e giudicare, se e quando necessario, l’operato e la gestione dei soldi pubblici. Si dovrebbe però collaborare con uno spirito DIVERSO, soprattutto quando ci si trova davanti a persone che si mettono a disposizione della Magistratura, della Procura, per fare chiarezza e dimostrare la propria buona fede.

Ribadisco nuovamente, perché è per me fondamentale che, dietro alla carica istituzionale c’è la Persona, con la P maiuscola. Questo è quello che credo fermamente. Essendo sindaco, posso immedesimarmi esattamente nella posizione e nella situazione in cui Fulvio Coraglia si è trovato. Facevo parte del personale amministrativo e ho preso il suo “posto”, cercando di portare avanti le sue idee, quelle della “sua Squadra”, che è rimasta quasi invariata, e quelli che erano i suoi principi. Li porto avanti con orgoglio e con determinazione.

 

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio di cuore, perché è stato davvero impeccabile, l’avvocato Giorgio Piazzese, un professionista competente e preparato, che è riuscito, con profondo impegno a ricostruire esattamente tutti i vari passaggi della vicenda, dal punto di vista ovviamente di Montaldo Roero. È stato eseguito un lavoro certosino, che ha spazzato via la nebbia di confusione sollevata nel corso del processo, ricostruendo tutta la verità, esattamente com’è. Rimane il rammarico di tutta questa vicenda, le sofferenze delle persone e rimarrà in piedi tutta la questione contabile legata all’Unione Collinare Roero Tartufo e Arneis, che rappresenta un tallone d’Achille, che andrà risolto in qualche maniera. Attendiamo le considerazioni del Tribunale e della Corte dei Conti. Dal punto di vista penale siamo contenti che tutto sia finito e sia finito bene, facendo giustizia.

Silvano Bertaina

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU