Attualità - 15 marzo 2025, 10:28

Lo sfogo di un albergatore di Vernante: "Il nuovo tunnel di Tenda una tragedia per noi, in cinque anni ho perso quello che avevo guadagnato"

" Lo stato italiano dove è? Noi non siamo italiani?"

L'ultimo sopralluogo al cantiere

L'ultimo sopralluogo al cantiere

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

"Sono un albergatore di Vernante in Valle Vermenagna. La mia è una lettera di sfogo su questa tragica vicenda, la costruzione del nuovo tunnel del colle di Tenda e quello che ci gira intorno. L’ora è tarda ed il danno è fatto. Stiamo agonizzando di anno in anno, di sei mesi in sei mesi. Per quanto riguarda gli alberghi, in determinate stagioni bisogna lavorare il più possibile perché poi ci saranno dei mesi in cui si lavorerà poco o nulla.

Questa è la nostra situazione, o almeno la mia: in questi 5 anni ho perso quello che avevo guadagnato prima. Manca quasi totalmente una visione del futuro, questo è triste e preoccupante e ti senti solo. Siamo nella stessa situazione di una fabbrica che prima produceva cento, da oggi può produrre dieci, cosa che succede normalmente in Italia. In questi casi scattano i provvedimenti dello stato per la tutela dei lavoratori, come la cassa integrazione ed altri aiuti giustissimi. 

Ma, mi chiedo, per noi cosa c’è ? Il nulla, Roma è lontana. Io sono nato qui, i miei genitori sono nati qui e anche i miei figli. Voglio parlare dei ristori che grazie all’azione di alcuni, il Piemonte e non l’Italia ci ha promesso, apprezzo la buona volontà anche se a questo punto è più una toppa che altro. Ma si continua a parlare sempre e solo dei ristoranti che però hanno clienti del luogo, dei paesi vicini, come i bar,  i negozi, un 50% e un 50% di turisti. Sicuramente hanno avuto perdite ma pensate un po' agli alberghi, sempre dimenticati, credo perché rappresentano un mondo affascinante e sconosciuto ai più. Hanno perso il 100%, perchè? I nostri compaesani non vengono a dormire da noi e neanche quelli dei paesi limitrofi. Noi lavoriamo esclusivamente con il turista e come se non bastasse per lavorare, in particolare gli alberghi, hanno bisogno di grandi spazi, sale, saloni, bar le camere e poi depositi magazzini, giardini dehors ècc….allora come si fa, quale è il ragionamento di base, stanziare una cifra uguale per tutti, perché siamo tutti uguali? No, purtroppo dico io, a me ne servono 400 di mq. 

Per quanto riguarda i maestri di sci, capisco che sono un biglietto da visita, capisco la loro importanza ma vanno fatte le debite proporzioni. Credo che dopo tanti anni di disagi si potesse fare un ragionamento più approfondito sulle difficoltà delle singole attività. In ultimo ci viene assicurato che il vero ristoro per una perdita effettiva sarebbe arrivato più avanti. Da gente molto più informata di me ho saputo che questi ristori più importanti, più mirati, dovrebbero arrivare dall’ANAS... 

Ma abbiate pietà di noi, l’ANAS è responsabile di tutto il circo che abbiamo intorno al Tenda e come si fa a fare affidamento ancora sull’ANAS?. Fa quasi ridere ma in realtà c’è poco da ridere, perché siamo al punto che, volenti o nolenti, dobbiamo fidarci di tutti e questo perché nelle nostre valli non decidiamo nè comandiamo niente, molto triste . 

Ai cittadini della Valle Vermenagna e ai commercianti voglio dire che avremmo dovuto fare di più, farci sentire personalmente e non delegare le nostre battaglie al politico o al potente di turno. Perché non è possibile fare una manifestazione al Colle di Tenda, dove c’era più polizia che manifestanti, che di fatto, impedisce di manifestare ai pochi che lo vogliono, quale è la motivazione? Perché gli operai devono poter lavorare. Ma dopo 12 anni vogliono lavorare ancora? Un' ultima cosa: lo stato italiano dov’è? Noi non siamo italiani?"

Lettera firmata

redazione

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