Una panchina rossa fiammante come simbolo contro la violenza di genere. È stata inaugurata a Monticello d’Alba per iniziativa dell’amministrazione comunale, alla presenza delle autorità civili con in testa il sindaco Andrea Luigi Lanzone e la consigliera comunale Melania Santella e delle autorità militari di Bra.
Soprattutto molta partecipazione dei cittadini per un evento che è stato accompagnato dalla benedizione del parroco don Sergio Montoya Martin del Campo, come segno di speranza che nasce dal rispetto della vita e dall’amore.
Protagonisti dell’appuntamento anche gli studenti delle classi 1ª e 3ª media del Paese, accompagnati dalle docenti Veronica Molinari e Francesca Cravero, che hanno esposto e descritto i lavori realizzati a scuola sulla violazione di genere, un tema di scottante attualità ogni giorno.
All’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, l’onorevole Marcello Coppo, alcuni sindaci dei Comuni vicini con la Città di Bra rappresentata dalla consigliera Marina Isu, oltre ad una delegazione della Consulta per le Pari Opportunità di Bra con la presidente Agata Comandè e per l’associazione Mai+Sole, Adonella Fiorito.
Tutti hanno parlato di un segno importante per ricordare le quotidiane battaglie di molte donne per il diritto all’uguaglianza e alla libertà, ma anche di un’attività di informazione e prevenzione verso le nuove generazioni, che ha trovato concreta espressione grazie al Qr code posto sulla panchina, tramite cui ascoltare il podcast fatto dai ragazzi dello “spazio aperto” di Monticello d’Alba.
Non a caso, la cerimonia si è tenuta l’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Obiettivo delle panchine rosse è, infatti, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a contrastare la violenza sulle donne e spingere le vittime a denunciare.
Sulla panchina, posizionata in piazza Martiri della Libertà, in frazione Borgo, una frase della poetessa Alda Merini: «Da queste profonde ferite usciranno farfalle libere».