Cronaca - 12 marzo 2025, 13:21

Si professava infermiera senza esserlo: per 33enne braidese un anno di messa alla prova presso un’associazione del terzo settore

La donna aveva lavorato in strutture di Revello, Cavallermaggiore e Piasco. Una verifica del suo ordine professionale aveva portato a scoprire che non aveva mai conseguito la laurea

Il tribunale di Cuneo

Il tribunale di Cuneo

Presterà servizio per dodici mesi presso una realtà del terzo settore del territorio la donna braidese, classe 1991, finita a processo in Tribunale a Cuneo con l’accusa di aver esercitato abusivamente la professione di infermiera.

Duplice l’imputazione a suo carico: la prima è quella di abuso di professione, in quanto mediante più azioni esecutive, dal 2019 al 2021, aveva esercitato abusivamente la professione di infermiera lavorando presso strutture di Revello, Cavallermaggiore e Piasco, ma in assenza dei necessari titoli, avendo lei lasciato prima del termine gli studi del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, il cui conseguimento è requisito per iscriversi all’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi); la seconda è quella di falso, in quanto, con più azioni, nello stesso periodo, attestava falsamente di essere in possesso della laurea e dell’iscrizione all’Opi.

La donna era stata denunciata nell’agosto 2022 in seguito a una prima verifica compiuta dall’Ordine Professione Infermieristiche, tramite il suo presidente provinciale Remo Galaverna, poi seguita da accertamenti coi quali i Carabinieri del Nas di Alessandria avevano assodato come la donna, all’atto dell’assunzione presso le diverse strutture nelle quali aveva compiuto il delicato incarico, avesse accampato requisiti che in verità non possedeva, a partire da un diploma di laurea che, per la sua specificità, ha un valore abilitante e che comporta anche la necessità di un continuo aggiornamento professionale.

L’udienza del processo tenuta lunedì 10 marzo di fronte al tribunale in composizione monocratica ha visto il legale della donna, l’avvocato albese Roberto Ponzio, richiedere per la sua assistita la sospensione del procedimento per la messa alla prova, proponendo di svolgere un programma di trattamento con l’esecuzione di lavori di pubblica utilità in favore di una realtà del terzo settore.

L’istanza accolta è stata accolta dal giudice Marco Toscano e il procedimento è stato sospeso e rinviato all’udienza fissata per il prossimo 21 aprile, quando verrà effettuata una prima verifica di tale percorso alternativo.

Ezio Massucco

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