Cronaca - 12 marzo 2025, 14:25

Femminicidi, Bergesio (Lega): "Con nostro disegno di legge stop alla distruzione delle prove"

Secondo il Senatore fossanese si colma così "il vuoto legislativo che fino ad oggi consentiva a chi è sospettato di aver ucciso un familiare di deciderne le sorti delle spoglie"

Giorgio Maria Bergesio

Giorgio Maria Bergesio

“Con il disegno di legge presentato dalla Lega si pone fine alla possibilità che le prove di femminicidi vengano manomesse ed inquinate. Si colma il vuoto legislativo che fino ad oggi consentiva a chi è sospettato di aver ucciso un familiare di deciderne le sorti delle spoglie”.

Lo afferma il Senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, commentando l'approvazione unanime del Senato al disegno di legge presentato dalla Lega, a prima firma della Senatrice Giulia Bongiorno, che impedisce all'imputato dell'omicidio della propria moglie o compagna di disporre delle spoglie mortali.

L'obiettivo è evitare che l'imputato possa distruggere una prova facendo cremare le spoglie della vittima. Il ddl prevede che l'indagato non possa decidere l'inumazione o la cremazione della vittima "dall'iscrizione nel registro degli indagati e fino al passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione".

Il disegno di legge n. 1261 introduce, nei confronti del coniuge, della parte delle unioni civili, del parente prossimo e anche del convivente di fatto, la pena accessoria della decadenza dall'esercizio di ogni diritto e facoltà in tema di disposizione delle spoglie mortali della vittima, a seguito di condanna o di sentenza di patteggiamento. 

“Spesso – afferma il parlamentare della Lega – l'autore di un delitto può sfruttare le norme attuali per far cremare il corpo della sua vittima, distruggendo così prove essenziali, poiché anche a distanza di anni è possibile effettuare accertamenti sui cadaveri”.

Il provvedimento passa ora al vaglio della Camera.

“Il ddl della Lega rappresenta un significativo passo avanti per difendere la dignità delle vittime, una battaglia di giustizia della Lega per evitare che il sospettato possa inquinare le prove e per rispettare la vittima, poiché il carnefice non potrà più disporre del suo corpo”, conclude Bergesio.

comunicato stampa

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