Economia - 11 marzo 2025, 09:45

Regimi di qualità e cooperazione agricola: un binomio consolidato

Un progetto tutto cooperativo per informare i consumatori sulle caratteristiche dei prodotti a denominazioni di origine, molti dei quali provengono dalla cooperazione agricola piemontese.

Molto spesso si parla di qualità alimentare e di eccellenza delle produzioni agroalimentari italiane, senza però conoscere ciò che ci sta dietro, dalla materia prima alla trasformazione in prodotto finale. Come rischia di accadere in tema di ambiente, anche per ciò che riguarda l’agroalimentare possono essere utilizzate diciture vaghe e fuorvianti, senza che la qualità di un prodotto sia realmente certificata.

Alla luce di questo, tutelare e valorizzare la qualità delle produzioni agroalimentari è l’obiettivo con cui nasce la politica di qualità europea. Attraverso le etichette D.O.P., D.O.C., D.O.C.G., I.G.P. e S.T.G., l’Unione Europea, insieme agli Stati membri, vuole contribuire alla riconoscibilità dei prodotti fortemente legati a un territorio di origine e a metodi produttivi che nel tempo sono rimasti fedeli alle tradizioni. Un impegno che viene portato avanti anche da Piacere Piemonte, un progetto cooperativo che mira proprio a generare consapevolezza tra i consumatori in merito alla qualità delle produzioni agroalimentari cooperative della nostra regione.

Secondo l’ultimo rapporto di Ismea e Fondazione Qualivita, l’Italia è il primo Paese al mondo per denominazioni di origine: sono 328 i prodotti alimentari D.O.P., I.G.P. e S.T.G. e 528 i vini D.O.P. e S.T.G. Di questi, 84 vengono prodotti in Piemonte, terza regione italiana per numero di prodotti a denominazione di origine. Ma il Piemonte si conferma anche quarta regione per valore economico della D.O.P. Economy, con 1.641 milioni di euro generati nel 2023.
Si tratta di numeri davvero importanti, che raccontano quanto la nostra regione sia terra di qualità: al primo posto con 60 vini D.O.P., al terzo per produzione ortofrutticola, con oltre 10.000 tonnellate di Nocciola I.G.P. prodotta nel 2023, e al sesto per il comparto casearia, con oltre 50 P.A.T. e 6 formaggi D.O.P., tra cui il Gorgonzola D.O.P., celebre in tutto il mondo.

In questo quadro di alta qualità agroalimentare, occupa un posto privilegiato la cooperazione. Basti pensare che, nel settore vitivinicolo, oltre il 40% di ettari vitati è gestito da imprese cooperative, che si caratterizzano per un legame molto forte con il territorio e per una grande vocazione all’intergenerazionalità, elemento fondamentale per l’innovazione aziendale. Il settore ortofrutticolo cooperativo ha un valore di produzione superiore ai 270 milioni di euro, mentre il lattiero-caseario ha sfiorato, nel 2023, 149 milioni di euro.

Di fronte a questi numeri, appare evidente come la cooperazione piemontese sia, in campo agroalimentare, un modello imprenditoriale di grande impatto sull’economia regionale. L’attenzione alla qualità dei prodotti, il legame con il territorio, il rispetto di una filiera il più possibile locale nei processi di trasformazione sono i valori della produzione cooperativa e della politica di qualità europea stessa. Princìpi che, quindi, mostrano la vocazione dell’agricoltura cooperativa per produzioni di eccellenza rinomate anche oltre i confini regionali, nazionali ed europei.

I.P.

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