Eventi - 10 marzo 2025, 15:31

Mostra personale di Claudio Signorini in Fondazione Peano a Cuneo

Inaugurazione il 15 marzo alle 17.30

Fondazione Peano è lieta di annunciare l'apertura della stagione espositiva 2025 con l'inaugurazione – sabato 15 marzo alle ore 17,30 – della personale di Claudio Signanini NATURALIA ARTIFICIALIA SCIENTIFICA EXHOTICA a cura di Alessandro Abrate.

Tutto gira intorno alla Wunderkammer: la camera delle meraviglie è spunto, riferimento, concetto, interpretazione, un’idea che si concretizza in lavori dove lo stupore, l’accumulo – o meglio l’accostamento – e se vogliamo una sorta di elenco visivo (cfr. Umberto Eco, Vertigine della lista), così come certe visioni, si vengono a confrontare. In fondo, anche nelle sue precedenti ricerche, Claudio Signanini aveva, forse latenti, forse appena suggeriti, indirizzato i suoi interessi – sguardi e ispirazioni – verso il fascino che gli accostamenti – a volte volutamente azzardati – possono suscitare. Perché Claudio è persona che sa recepire e interpretare climi e atmosfere, ci entra dentro, li fa suoi attraverso una visionaria elaborazione: dunque esplora luoghi esotici, stranezze della natura, femminee figurazioni, tentativi di alchemiche commistioni e stupori scaturiti da cerebrali elucubrazioni che vengono a convivere nei suoi lavori tra precari equilibri, con sottofondo – è bene sottolinearlo – musiche ancestrali o – a contrasto – azzardate note rock (la musica è da immaginare); e anche i silenzi sono importanti. Ma tutto questo è sempre e comunque una ricerca che conduce in una direzione: quella della bellezza – di forme, di figure, di segni, di accostamenti, di cromatismi spesso sciabolati-; è un “altrove” scandito, ritmato che si viene a comporre.

Molte sono le suggestioni – tradotte in pittura con giustapposizioni di immagini fotografiche, recupero di materiali ed elementi plastici adattati – che l’autore propone in questa mostra in cui le opere perlopiù realizzate di recente sono accostate a certe espressioni di qualche anno fa in cui bene già si possono cogliere riferimenti al tema – Naturalia, Artificialia, Scientifica, Exhotica – qui proposto. E i lavori presentati sono pervasi, secondo il mio sguardo, da un lato, da un forte senso barocco – si sviluppano metamorfosi, intrecci, azzardi, accumuli, pindariche proiezioni (cfr. Andreina Griseri, Le metamorfosi del barocco) – dall’altro tendono a quella ricerca di sottrazione, cara all’autore, rintracciabile in testi e pitture elaborati dalle culture filosofiche ed espressive nipponiche (cfr. Kuki Shuzo, La struttura dell’Iki). Un dualismo che esplora gli opposti ove ricorre la figura femminile, sovente presa a prestito dalle riviste di moda, dalla pubblicità, dalla comunicazione visiva, in qualche modo decontestualizzata, forse meglio dire inserita in altri contesti, in cui quell’ ‘altrove’, già prima accennato, diventa pretesto per suggerire differenti, singolari storie che includono riferimenti antichi e contemporanei. Sporadiche presenze di animali, fenicotteri, pantere diventano apparizioni a simboleggiare una naturale eleganza di gesto, di posa; sono contrappunti. In questo guardare oltre, guardare altro, spesso straniante, si colgono spunti che si prestano a tradursi in presenza, una presenza che avvolge e nutre l’eterno femminino che aleggia ed appare. Le suggestioni nipponiche          sono spesso sottolineate da segni calligrafici; accanto evocazioni esotiche portano a sfiorare onirici paesaggi simbolici e sguardi a certa pittura rinascimentale, manierista e barocca vengono ad abitare certi racconti fermati. Le sovrapposizioni, le commistioni di materiali – fogli di plastica come sipari leggeri, pennellate libere spesso convulse, accostamenti e inserimenti di carte stracciate – vanno a comporre contesti in cui l’occhio cerca, scopre, indaga; e quei segni, quei materiali, giocati con attento equilibrio trovano nell’ombra, nel nero pece le zone di pausa o, al contrario, proiezioni verso abissi ancestrali.

Claudio Signanini ama viaggiare ed il viaggio diventa pretesto per esplorazioni ed arricchimenti spirituali che poi si traducono nel ductus dei suoi lavori; va in giro per musei, città d’arte e luoghi naturali, è curioso del mondo e della gente; e poi c’è la lettura a nutrire le sue visioni. Dunque la sua è una continua esplorazione e, quando si ferma e viene a contatto – nel suo garage – laboratorio – con i colori, coi supporti, con oggetti recuperati e materiali tra i più vari va a formare, a fissare, a elaborare immagini organiche ed unitarie. Spesso nei suoi lavori, nei suoi contesti scorre una sottile quanto vibrante sensualità che anima microcosmi ritagliati carichi di singolari suggestioni. Ci sono zone di calma ed altre di tensione, ci sono pulsioni e pause, c’è Tiepolo e quel suo famoso rosa (Roberto Calasso, Il rosa Tiepolo), viaggi che approdano a opere del Manierismo e di Pontormo e riverberi che vanno a sfiorare climi preraffaelliti, Millais, Rossetti, Hunt, ed anche contaminazioni simboliste, sguardi a Redon, a Moreau, a Bocklin, insomma una poliedricità di riferimenti avvertibili, suggeriti o latenti.

Certi suoi lavori recenti hanno trovato nella collaborazione con Elisa Barolo, intervenuta pittoricamente in alcuni contesti elaborati dall’autore, ulteriori aggiunte espressive: farfalle, scarabei, pipistrelli, mosche, lucertole, ramarri, salamandre abitano quei contesti e si fanno presenza che silenziosamente scruta ed interroga. Vien da pensare a certi dipinti rinascimentali e barocchi in cui ad insetti e animali erano attribuiti significati simbolici – positivi o negativi – tratti da poemi latini e greci, da episodi storici, dalla Bibbia; presenze, riferimenti contestuali intesi a rafforzare ciò che Claudio con i suoi lavori intende narrare, evocare o suggerire e che portano, quasi fossero parte di una azione circolare di ritorno, al concetto sotteso della mostra, l’idea di Wunderkammer, quelle stanza delle meraviglie in cui collezioni di insetti ed animali avevano grande rilievo.

Le sale espositive della Fondazione Peano si prestano ad accogliere una Wunderkammer allargata, dilatata, concettualmente opposta alle camere delle meraviglie antiche – di piccole, a volte piccolissime dimensioni – in cui gli oggetti più vari erano stipati e accumulati. Qui invece le ‘meraviglie’ sono distribuite, scandite, pausate. E la meraviglia va cercata in ogni singola opera.

Claudio Signanini

Nato a Cuneo nel 1965, vive e lavora tra Cuneo e Torino.

Artista e creative designer,  diplomato al Liceo Artistico di Cuneo nel 1984 , ha conseguito nel 1989 il diploma del Corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Torino. Ha esposto in mostre personali e collettive dal 1987 ad oggi, in particolare in Cuneo e provincia, Torino, Milano ed una mostra di libri d’artista  al Moma di New York.

Alcune tra le mostre dell’ultimo decennio:

Le collettive "Apologhi delle dodici camere da sparo" al Forte Albertino di Vinadio (Cn) e “(IM)MATERIALI” al Complesso monumentale di S. Francesco  di Cuneo nel 2014, la personale “Angels with a dirty faces” all' Officina delle arti a Cuneo  e le collettive “Ri/generazione” al Filatoio Rosso di Caraglio (Cn)  nel 2016.  “Espressioni d’arte in divenire” nel 2017 a Palazzo Lucerna di Rora’ a Bene Vagienna (Cn) (per GrandArte 2016/2017), “Riflessi Differenze Consonanze” “Di Concerto” e “SOTTOSOPRA” a palazzo Samone a Cuneo, rispettivamente nel 2017, nel 2018 e nel 2019 col gruppo Magau. Le personali “Autoreferenziale” nel maggio 2017 alla chiesa della Confraternita a Robilante (Cn).

“SIGNA 2.0“ del maggio 2019 nella sala esposizioni della Fondazione del Collegio dei Geometri  e

Spectaculum Prosequitur” collettiva di ex allievi ospiti nella mostra antologica su Claudio Berlia al Complesso monumentale di S. Francesco a Cuneo. Nel 2022 personale “la Donna, il Fenicottero e la Pantera” alla Fondazione del collegio dei Geometri di Cuneo e la

La collettiva “Eclectica” al castello di Costigliole d’Asti (At).  Nel 2023 la personale “ Tra Japonisme e Rococo’ “ a Palazzo Borelli di Demonte (Cn)  e la collettiva “Scene da un mondo (ir)responsabile 2” a Palazzo Lucerna di Rorà a Bene Vagienna (Cn).  Nel 2024 la collettiva Eclectica “ EROS “ alla  sala  esposizioni della fondazione del collegio dei Geometri di Cuneo

Di lui hanno scritto  tra gli altri: Paolo Bogo, Riccardo Cavallo, Ida Isoardi, Luisa Perlo, Alessandro Abrate ed Enrico Perotto.

Info apertura

La mostra, come sempre ad ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal giovedì alla domenica dalle ore 15,30 alle 18,30 fino al 13 aprile 2025

comunicato stampa

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