Attualità - 25 febbraio 2025, 07:11

Reindustrializzazione ex Acna, Dotta: "Basta con lo spettro dell'inquinamento. Il mondo va avanti e le soluzioni esistono"

"Da sempre sono disponibile al dialogo per trovare intese condivise. Un confronto interregionale? Cengio deve essere protagonista, non semplice spettatore come avvenuto in passato"

Il sindaco di Cengio Francesco Dotta

Il sindaco di Cengio Francesco Dotta

Prendendo spunto dall'incontro della scorsa settimana, tenutosi nel comune di Camerana, durante il quale si è discusso delle aree ex Acna, con particolare attenzione all'area denominata "A2", destinata alla reindustrializzazione, il sindaco di Cengio, Francesco Dotta, ha formulato alcune osservazioni.

"La posizione piemontese, fortemente sostenuta e caldeggiata dall'ex sindaco di Camerana, Pier Giorgio Giachino, è di totale chiusura alla possibilità di proporre attività industriali su tale area. Riconosco a Pier Giorgio una profonda conoscenza della vicenda ex Acna, un'innata capacità oratoria e un grande carisma nell'esporre le sue considerazioni", commenta il sindaco Dotta. 

"Ci sono, però, anche altre persone che conoscono in modo sufficiente la questione, sono disponibili a collaborare, ma preferirebbero parlare meno e operare in modo più concreto e reale per risolvere veramente il problema. La vicenda Acna è nota a molti, si protrae da un trentennio e, dopo la conclusione delle opere di bonifica – o, se si vuole, di messa in sicurezza – tutto è fermo! Chiedo: per quanto tempo si vuole ancora tenere in ostaggio la comunità cengese? Per quanto tempo altri devono decidere per i cengesi? Perché ci si ostina a non voler risolvere il problema?".

"Basta continuare sempre e solamente con lo spettro dell'inquinamento, basta! Non è possibile confrontarci in eterno solo con i ricordi. L'inquinamento c'è stato, è un fatto avvenuto, reale, e nessuno lo nega. È stato possibile perché, in passato, non vi erano normative di legge precise e restrittive. Ogni insediamento industriale chimico presente sul suolo nazionale ha inquinato. Ora non è più possibile farlo!", aggiunge Dotta.

"Il passato è passato, ci ha lasciato ricordi indelebili e situazioni critiche: l'area "A1" ne è un esempio. Ma il mondo va avanti, le soluzioni esistono. Vi sembra possibile che il paese di Cengio possa convivere in eterno con la spianata di 24 ettari ereditati dall'ex Acna, senza che nulla venga modificato? Con il nulla? È follia!". 

"Mi sono sempre dichiarato disponibile a discutere e a trovare soluzioni condivise e ragionevoli. A riprova di ciò, qualche mese fa, durante uno scambio di opinioni avvenuto nel Palazzo Comunale di Cengio proprio con Giachino, avevo dato la mia piena disponibilità a formulare soluzioni tecniche condivise da proporre alla proprietà, al fine di risolvere le criticità ancora esistenti in riferimento alla bonifica ambientale. Avevo posto solamente una condizione iniziale inderogabile: che ciò da noi ipotizzato e proponibile fosse approvato e condiviso a priori con i vertici regionali. Ci lasciammo con tale accordo, ma ad oggi non ho più ricevuto alcun riscontro". 

"Nell'incontro di Camerana citato in precedenza si è ipotizzata la richiesta di un confronto interregionale per risolvere una "situazione sostanzialmente irrisolvibile, ma con la quale è inevitabile convivere". Se concreta, plaudo a tale proposta, con una puntualizzazione: il comune di Cengio deve essere attore protagonista e partecipante, non – come avvenuto in passato – semplice spettatore", conclude Dotta. 


 

Redazione

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