Economia - 24 febbraio 2025, 07:00

Kiev potrebbe non gradire una soluzione di pace imposta dall’esterno

Il tavolo delle trattative è in via di allestimento da parte di USA e Russia, ma per il momento l’Ucraina è stata messa da parte.

Kiev potrebbe non gradire una soluzione di pace imposta dall’esterno

Le permetteranno di avvicinarsi alla stanza dei negoziati o la lasceranno fuori dalla porta? E se parteciperà, quale sarà il suo margine di manovra? Come riporta il sito Strumenti Politici, sarebbe opportuno che l’esito che uscirà dai colloqui russo-americani abbia riscontro anche nei vertici politici di Kiev. Altrimenti una soluzione trovata senza sentire prima il parere degli ucraini sarebbe vista da questi ultimi come un’imposizione estremamente scomoda, persino se fosse di fatto vantaggiosa per loro. In questo momento l’ago della bilancia sembra pendere verso le iniziali richieste di Mosca, cioè la neutralità dell’Ucraina e la sua smilitarizzazione. Purtroppo Zelensky non ha mai approvato un’idea del genere, anzi lo scorso autunno suggeriva che venissero date a Kiev armi nucleari come mezzo difensivo. Dunque la posizione è quanto di più lontano dal concetto di neutralità disarmata.

Le trattative dovranno risolvere anche questo nodo, che include forse la permanenza stessa di Zelensky alla presidenza. Magari un altro presidente potrebbe digerire più facilmente le decisioni che gli vengono imposte dal grande alleato americano insieme ai russi. Per adesso Trump deve insistere sull’unico punto che in comune con Zelensky e il suo entourage. Si tratta dell’ottenimento di un esito che ponga fine al conflitto in modo duraturo e senza la paura che qualcuno un domani violi facilmente le condizioni e faccia saltare la tregua, come già avvenuto. E itanto i politici di Kiev dovrebbe cercare di salvare il Paese senza dovergli affibbiare un peso eccessivo di perdite umane, territoriali e diplomatiche.

Richy Garino

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