Eventi - 22 febbraio 2025, 13:07

A Crissolo torna la tradizione di Carnevale del Bussolin

La Proloco organizza la festa sabato 1° marzo: nel pomeriggio, il corteo dei figuranti si muove per le vie e le piazze del paese, in serata si tiene la cena con polenta e pietanze dell’antica ricetta crissolese

A Crissolo torna la tradizione di Carnevale del Bussolin

Sabato 1° marzo la magia del Carnevale alpino rivive a Crissolo con il ritorno dell’antica tradizione del Bussolin, organizzata dalla Proloco. 

Una ventina di figuranti racconta, cantando in piemontese, la storia di una bella giovane che si è perduta mentre raccoglieva le more e viene nascosta in un cespuglio di rose, il buisson da cui deriva il nome della festa, da un contadino che sta zappando la sua vigna: questi indica poi il nascondiglio al re del castello locale, che conquista la fanciulla, non senza fatiche, e la rende sua regina. La festa comincia nel pomeriggio: alle ore 15.30 il corteo dei figuranti si muove per le vie e le piazze del paese, proponendo la rappresentazione davanti a bar e ristoranti; la partecipazione al corteo e alle danze è libera per tutti coloro che lo desiderano. Alle ore 19.30, presso la Sala delle Guide, si tiene la cena con la distribuzione della polenta con succulente pietanze preparate secondo l’antica ricetta crissolese in collaborazione con i ristoranti locali: il menu prevede antipasti, polenta concia e con spezzatino, salsiccia e formaggi, dolce e frutta, bevande comprese. Al termine della cena avrà luogo un’ulteriore rappresentazione del Bussolin. La serata si concluderà con balli in allegria, accompagnati dal suono della fisarmonica. La partecipazione alla cena e alla serata è a pagamento, con una quota di 25 euro per gli adulti, con riduzione a 20 euro per i soci della Proloco, e di 15 euro per i bambini fino a 12 anni: per motivi organizzativi è necessaria la prenotazione telefonica al numero 339.6571242 (Adelaide).

Quest’anno il ruolo del Re è stato affidato a Massimo Avalle, mentre la giovane protagonista sarà interpretata dalla studentessa universitaria Gloria Baudracco. A completare il trio dei personaggi principali, l’apicoltore locale Nicola Bessone vestirà i panni dello zappatore. Per ciascuno si tratta della prima partecipazione in queste vesti alla rappresentazione. Intorno ad essi, si muove un gruppo di una quindicina di figuranti, vestiti con abiti della tradizione contadina dell’alta valle o con curiose varianti sul tema: sono il gruppo che ricorda i questuanti che si spingevano nelle case e nelle baite a chiedere il cibo e il vino, compenso per aver portato a domicilio dei valligiani un breve momento di svago. Una particolarità scenica di grande effetto è rappresentata dal simbolico cespuglio di rose - il "buisson" che dà il nome alla festa - realizzato con un ingegnoso ombrellone decorato con lunghe frange verdi.

L’evento rappresenta non solo un momento di festa, ma anche un importante tassello nel mosaico delle tradizioni culturali alpine, preservate e tramandate alle nuove generazioni. Questa tradizione, un rito carnevalesco particolarmente originale e non noto altrove, affonda infatti le sue radici nel teatro popolare itinerante dell’alta valle Po: gruppi di giovani si spostavano in tutta l’alta valle Po con l’ausilio di un mulo e di un carretto, proponendo una sorta di teatro ambulante finalizzato alla questua. I carretti teatro scendevano la valle, cantando e raccontando la vicenda, musicata sulle note di un canto popolare. A Crissolo, così come nelle vicine Ostana e Oncino, fu usanza comune fino agli anni ’50 e ’60 del Novecento, ma poi la si era persa. A Crissolo è stata recuperata negli Anni ’80, con un paziente e sapiente lavoro di ricostruzione del testo della canzone e della melodia, grazie al confronto con chi, già più avanti negli anni, si ricordava delle ultime rappresentazioni che si erano svolte. Dopo averlo proposto nuovamente con regolarità fino ai primi anni duemila, lo si era nuovamente abbandonato: ora è tornato a far parte del programma annuale delle manifestazioni dal 2016, salvo una sola eccezione lo scorso anno e durante il periodo pandemico.

comunicato stampa

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