Torna a far discutere il progetto del Consorzio del Pesio per il miglioramento dell’approvvigionamento dell’invaso di Pianfei tramite derivazione del torrente Pesio, intervento PNRR del valore (iniziale) di 36mila euro che prevede una presa di acqua dal fiume in località Sant’Anna in modo da portare a implementare la diga di Pianfei attraverso una condotta idrica di oltre sei chilometri che si sviluppa sulla destra orografica del Pesio, e prevede l’interramento di un tubo portante del diametro di 1,4 metri.
Un progetto che costituisce di fatto un 1° lotto del più vasto programma idrico relativo all’invaso di Serra degli Ulivi, e con l’ampliata volumetria di acqua della diga di Pianfei, dovrebbe consentire di incrementare l’uso irriguo per un comprensorio di 1300 giornate piemontesi. Oltre che a garantire, con i deflussi nel torrente Pesio nei mesi autunnali e primaverili, una riserva d’acqua a scopo irrigativo nei periodi di siccità (luglio/agosto).
Il gruppo Indipendenti-Valle Pesio ha raccolto alcune istanze della popolazione chiusana e redatto una lettera, critica in merito all’iniziativa: “Tutti sanno e mormorano ‘così non va!’ ma nessuno osa alzare il dito per chiedere spiegazione dello scempio che è in corso d’opera nell’area verde di Chiusa di Pesio, dove sono state abbattute decine e decine di piante senza un perché, dove alcune draghe scorrazzano tra enormi cumuli di terra e hanno già distrutto e stravolto l’immagine dell’area, dove un argine di contenimento delle esondazioni del fiume Pesio è stato interrotto mettendo in serio pericolo il paese nel caso di piogge prolungate” si legge nel testo.
“Tutto questo stravolgimento ambientale è parte di opere programmate e autorizzate (dunque ripristinabili a regola d’arte) o sono libertà delle imprese che vi operano, e che per praticità hanno modificato il progetto del tracciato originario e operano senza le dovute autorizzazioni, ‘coperti’ dall’occhio discreto e benevolo di qualche istituzione? - prosegue il gruppo - Se tali fossero questi abusi, perché non si interviene con diffide e atti sanzionatori come si usa fare con qualsiasi cittadino che non rispetta le regole? Si ha forse un timore reverenziale verso qualche personaggio che, come si usa dire, vanta ‘Santi in Paradiso’?”
“Chi ha il dovere della Vigilanza del territorio si rende conto che eventuali omissioni potrebbero anche generare pericoli all’incolumità dei cittadini? Infine, la domanda che si pongono in tanti: non è che il Comune di Chiusa di Pesio intende rivendicare l’assegnazione di una nuova ‘bandiera nera’ dopo quella assegnatagli lo scorso anno da Legambiente per lo sconcio della pista di ski-roll in alta valle?”