Si è risolta con una votazione ad amplissima maggioranza, con tredici voti a favore e soltanto due contrari, e in poco meno di mezz’ora la riunione di consiglio dell’Unione Montana Valle Varaita che si è tenuta mercoledì 12 febbraio presso la sede dell’ente a Frassino. All’ordine del giorno c’era la conferma della modifica dello statuto dell’Unione derivante dalla delibera di consiglio n. 16 dello scorso 11 settembre. La richiesta di convocare l’organo consiliare era stata avanzata, in via straordinaria ma seguendo una procedura già prevista dallo statuto, dai rappresentanti dei Comuni di Pontechianale, Bellino, Rossana, Piasco, Costigliole Saluzzo, Verzuolo, Melle, Isasca e da quello delle minoranze dell’alta valle a seguito della presentazione del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avanzato dal dott. Paolo Amorisco, sindaco di Brossasco, e dal signor Patrick Ribodetti, rappresentante in Unione dello stesso Comune. La richiesta, protocollata dall’Unione in arrivo in data 6 febbraio 2025, si concludeva con “preghiera di celere convocazione da parte del Presidente”, che ha effettivamente convocato il consiglio con formale comunicazione ai suoi membri il giorno successivo.
Nella fase di introduzione alla votazione il consiglio ha preso atto del ricorso presentato, ma ha ribadito come quanto deliberato in precedenza avesse caratteri di piena legittimità, riferendosi in particolare ed esplicitamente alla contestata convocazione dell’organo consiliare dello scorso settembre, effettuata dal commissario: un atto, è stato sottolineato, pienamente compatibile con i poteri attribuiti a quella figura. La giunta dell’Unione Montana Valle Varaita si è riservata la facoltà di presentare opposizione al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica: l’ente si è già rivolto al proprio legale per le opportune analisi del caso, per avere pronte le proprie controdeduzioni da presentare nei tempi e nelle sedi opportune. Nel frattempo, e in attesa che gli organi competenti si esprimano sul ricorso, prosegue con il consueto e responsabile lavoro per il bene del territorio: non è dato sapere come si concluderà questa vicenda, lo si vedrà quando il ricorso sarà stato esaminato e dipenderà dagli organi competenti, ma comunque vada sarà una sconfitta per tutti, perché fino ad allora sarà stato necessario dedicare tempo e risorse che sarebbe stato più produttivo dedicare a questioni più concrete per il bene della valle.
La votazione che è seguita ha visto 13 voti favorevoli alla conferma della modifica dello statuto dell’ente e solamente 2 contrari: questi ultimi sono stati espressi dal delegato di Brossasco, Patrick Ribodetti, e dal delegato delle minoranze della bassa valle, Valentino Inaudi. La votazione è un chiaro esempio di democrazia, fatta di discussioni e di valutazioni che poi si traducono in scelte prese seguendo le indicazioni della maggioranza.
Come è noto, la decisione di variare lo statuto dell’Unione Montana Valle Varaita era stata assunta dal consiglio dell’ente, su convocazione del commissario, con il voto favorevole della stragrande maggioranza dei componenti - tutti ad esclusione del rappresentante del Comune di Brossasco – e soprattutto dopo avere verificato in modo serio e responsabile che le modifiche statutarie effettuate in questa modalità fossero legittime. Un modo di procedere totalmente democratico e nel rispetto delle normative vigenti che regolano le Unioni dei Comuni. Si ricorda inoltre che lo statuto non è stato modificato con l’intento primario di eliminare il limite dei mandati del presidente, come è stato invece sostenuto da alcune parti, ma anche per accogliere in Unione il Comune di Casteldelfino – un evento che ha finalmente ricomposto in seno all’ente tutto il territorio della valle e che rappresenta un traguardo importante per rilanciare tematiche di buona governance dei territori montani, anche in termini di democrazia e di rappresentanza – e per adeguare alcuni articoli alla normativa regionale e nazionale vigente.
Il gruppo di maggioranza del Consiglio dell’Unione, composto da 12 membri su 15 (il presidente Silvano Dovetta, il vicepresidente Roberto Dadone, gli assessori Valter Giovanni Borgna, Nicola Alessandro Carrino e Mattia Domenico Quaglia, i consiglieri Andreino Allasina, Manuele Barbero, Giovanni Fina, Marco Fina, Elena Vincenti, Giovanni Menzio e Dante Rigoni) ha ribadito la convinzione che l’iter seguito si sia svolto nel segno della piena legittimità: "La modifica è stata approvata seguendo tutte le procedure previste, con il parere positivo del segretario dell’Unione, senza il quale non si sarebbe proceduto, e il sostegno dell’interpretazione di altri segretari comunali. Vale la pena ricordare che le Unioni Montane, in quanto associazioni di Comuni, hanno una natura giuridica diversa dai Comuni stessi. Del resto, un’analisi degli statuti di tutte le Unioni Montane della provincia di Cuneo ha evidenziato come la nostra fosse l’unica a prevedere il limite dei due mandati per la presidenza, un tema quindi ritenuto di poca rilevanza dalle valli vicine e che dunque non riteniamo possa generare i non meglio precisati pericoli per la democrazia che sono stati evocati".
Il presidente dell’ente, Silvano Dovetta, aggiunge una sua riflessione personale: "Avevo manifestato ai sindaci la mia disponibilità a fare un passo indietro, anzi anche due o tre passi indietro se qualcun altro avesse voluto assumere la presidenza: è stata proprio un’ampia maggioranza dei primi cittadini della valle a chiedermi di proseguire, vista l’esperienza maturata. Mi preme sottolineare che questo incarico comporta un notevole dispendio di energie che non si traduce in un tornaconto economico: il mio compenso, come peraltro quello di tutti gli altri membri del consiglio, è pari a zero euro. Non si tratta di una questione di potere, ma di servizio al territorio e la mia presidenza è da sempre svolta in modo collegiale, con decisioni che vengono prese insieme alla giunta e all’ampio gruppo di maggioranza che comprende quasi tutti i consiglieri, nell’esclusivo interesse della valle. È legittimo che ci sia una minoranza e che ci siano opinioni diverse anche nel consiglio dell’Unione: è questa la vera democrazia e non voglio commentare le singolari opinioni che hanno altre persone su questo concetto. Vivendo quotidianamente il territorio della valle, e confrontandomi anche con gli altri sindaci, vorrei tuttavia rassicurare tutti sul fatto che non ho alcuna segnalazione di lamentele da parte dei cittadini sul modo in cui l’Unione opera".
Dovetta si è rivolto anche ai giornalisti, esprimendo soddisfazione per la presenza alla riunione di consiglio di corrispondenti del territorio per alcune testate locali: "Nel presentare certi argomenti sui giornali, sarebbe bene attenersi ai fatti, assistere alle riunioni pubbliche nelle quali vengono prese le decisioni, comprendere le modalità totalmente democratiche con cui esse vengono assunte e poi riportare la verità sostanziale dei fatti, non altro. Io sono sempre disponibile a confrontarmi con la stampa, se me ne viene fatta richiesta. Leggere invece su alcuni giornali ricostruzioni talvolta parziali, talvolta inesatte o talvolta fantasiose mi rammarica, perché mi pare che ci si allontani da quanto è realmente accaduto per ragioni che non comprendo, o meglio che preferisco far finta di non comprender".