Dopo la Cuneo-Saluzzo-Savigliano, anche sulla ferrovia Cuneo-Mondovì potrebbero tornare a sferragliare i treni. I 33 chilometri che costituiscono la linea, aperta al traffico nel 1887 tra Cuneo e Rocca de Baldi e completata l'anno successivo nel restante tratto fino a Mondovì, non vedono il passaggio di un locomotore da quasi 13 anni.
La riapertura non è cosa imminente, ma fa parte del piano di sviluppo delle infrastrutture sviluppato dall’associazione Trail, promossa dalla Camera di Commercio di Cuneo con Finpiemonte Partecipazioni, Provincia di Cuneo e Fondazione CRC e messa a disposizione di Rete Ferroviaria Italiana. Il piano è stato illustrato qualche settimana fa presso la Camera di Commercio di Cuneo nel convegno "INFRASTRUTTURE E LOGISTICA. Opere e progettualità per il territorio".
Un progetto ad ampio respiro, che prevede un aumento sensibile del trasporto merci su rotaia tra Torino e Savona, con il coinvolgimento del capoluogo della Granda: a pieno regime sulla tratta si prevedrebbe un passaggio di circa 24 convogli merci.
Si penserebbe ad uno schema di doppia bretella per il nodo cuneese per velocizzare i collegamenti diretti da Fossano e Saluzzo, prima verso il capoluogo e successivamente verso Mondovì e fino a Savona. Il primo tassello si è incastrato con la riapertura al traffico passeggeri il 27 gennaio scorso della Savigliano-Saluzzo- Cuneo ad opera di Arenaways. Il via al traffico anche sulla Cuneo Mondovì rappresenterebbe dunque la chiusura del cerchio.
Per entrambe le linee è prevista l'elettrificazione, ma se questo sarebbe in pratica l'unico lavoro da eseguire sulla rinata Cuneo-Saluzzo, per la Cuneo-Mondovì le opere da riprendere sono decisamente tante e soprattutto onerose. Dal bivio di Madonna dell'Olmo fino alla stazione di Cuneo Gesso la linea presenta, infatti, notevoli criticità: l'armamento è obsoleto, sono ancora presenti parecchie traversine in legno in cattive condizioni di conservazione. Meno disastrato il tratto che dalla stazione Gesso arriva fino a Mondovì: qui il materiale è seminuovo, si tratterebbe quindi di rimettere in sesto la massicciata e rivedere il buon funzionamento della strumentazione.
La riapertura avverrebbe in primis per il trasporto merci, complementare in seconda battuta al passaggio di treni passeggeri. Magari ristudiando le fermate. Solo una delle stazioni rimaste attive prima della sospensione della linea, si trova infatti in centro paese: una volta elettrificata, la Cuneo-Mondovì potrebbe fungere quale servizio di metropolitana leggera, ma sarebbe molto più snella e veloce con stop mirati.
Per esempio solo al capolinea di Cuneo, poi Cuneo Gesso, Beinette, Pianfei (il binario è doppio e si possono effettuare le coincidenze) ed infine Mondovì. Niente più fermata a Margarita, dove la stazione si trova parecchio lontana dal paese. Già soppresse da tempo le fermate di Rocca De Baldi e Pogliola.