La Est-Ovest e il Movicentro: sono queste le due infrastrutture cuneesi – indubbiamente cruciali nell’importanza – che si trovano al centro del contributo scritto da Antonio Moschella, vicepresidente dell’associazione “Nuovo Corso Giolitti”. Le stesse sono state citate dall’ingegner Luciano Monaco (ex dirigente ai Lavori Pubblici del Comune) in un recente incontro realizzato proprio dall’associazione, che Moschella commenta nella lettera.
“Due progetti diversi, ma nati con la stessa ambizione – scrive Moschella -: rendere Cuneo più accessibile, più moderna, più vivibile. Se oggi la Est-Ovest è un'arteria fondamentale per la viabilità cittadina il Movicentro, pur avendo ricevuto l’intero finanziamento fin dall’inizio, non ha mai raggiunto il suo pieno potenziale. Eppure, le premesse c’erano tutte”.
Moschella prosegue, in merito al Movicentro, sottolineando come durante l’incontro con Monaco sia emerso che “il progetto prevedeva una struttura pensata per trasformare la mobilità cuneese: il Movicentro sarebbe dovuto essere un luogo in cui chi arriva in città avrebbe dovuto trovare un accesso facilitato a treni, autobus e biciclette, un punto di snodo moderno con biglietterie, bar, sale d’attesa e un comodo collegamento pedonale con il centro cittadino, il tutto inserito in un contesto architettonico rispettoso del panorama circostante, con ampie vetrate per non oscurare la vista delle montagne”.
Una descrizione che – al di là da come la si pensi sul progetto in sé – non corrisponde proprio alla realtà attuale. “Oggi il Movicentro esiste ma non è quello che si era immaginato – prosegue Moschella -. Manca la biglietteria, mancano i servizi previsti, mancano i collegamenti funzionali; in breve, non è diventato il cuore pulsante della mobilità cittadina ma piuttosto un’opera incompiuta, in attesa di essere finalmente valorizzata”.
“La domanda sorge spontanea: cosa serve per restituire al Movicentro il ruolo che gli era stato assegnato? Serve forse la stessa caparbietà con cui, alla fine degli anni ’90, si è portata a termine la Est-Ovest. Serve una volontà politica chiara, un coordinamento tra gli attori coinvolti e una spinta dal basso, da parte di cittadini e associazioni, affinché questa infrastruttura possa finalmente funzionare come previsto”.
“Cuneo ha già dimostrato in passato di saper guardare avanti – conclude Moschella -. È ora di farlo di nuovo. Il Movicentro può ancora essere la chiave per una mobilità più sostenibile e per un corso Giolitti più vivo e centrale nella vita cittadina. La città ha bisogno di crederci, ancora una volta”.