Il 10 febbraio si celebra la Giornata mondiale dei legumi. Sono tanti i buoni motivi per festeggiare con un piatto di hummus, polpette di lenticchie o fagioli neri. Perché i legumi sono una coltivazione a bassa impronta idrica che promuove anche la biodiversità. Ma sono anche una valida (e salutare) alternativa alla carne.
Gustosi, onesti, potenti, un po’ come un cazzottone in faccia. Se avete sentito parlare dei fagioli alla Bud Spencer, vuol dire che la serie di film “Lo chiamavano Trinità” l’avete vista tutta, milioni di volte. Disponibili sugli scaffali dei punti vendita Esselunga, i numeri raccontano di un fatturato in continuo aumento.
Provate a gustarli anche voi con un mestolo di legno e un tozzo di pane (strappato con le mani e non tagliato, mi raccomando), passato sul fondo della padella. Il problema, però, è che di questa ricetta tanto amata da Trinità e Bambino ne esistono moltissime versioni.
Quella più diffusa prevede un soffritto in olio extravergine d’oliva di aglio, cipolle, carote, sedano e peperoncino, con l’aggiunta di spezie e fagioli borlotti, precedentemente lessati o in scatola. A questo punto c’è da versare nella padella la salsa di pomodoro, salare quanto basta e servire il tutto, accompagnando la mangiata con un bicchiere di vino rosso per completare l’esperienza culinaria.
Assieme ai fagioli è plausibile l’uso della pancetta affumicata o della salsiccia in pezzi. Occhio a non sgarrare: «I fagioli, comunque, erano uno schifo...» (cit. Trinità).