Il giornale americano Politico titola infatti: “L’Ucraina va su tutte furie per le sollecitazioni di USA e Russia alle elezioni”. Il grosso timore di Zelensky, oltre a quello (fondato) di non essere votato dai suoi cittadini, è quello che la Casa Bianca e il Cremlino siano sostanzialmente d’accordo nel volerlo mettere da parte. Tale intesa fra i due rivali geopolitici preoccupa moltissimo il presidente ucraino, che li ha messi in guardia dal tramare alle sue spalle, definendo “pericoloso per tutti” non coinvolgere il suo Paese nelle trattative. Come riporta il sito Strumenti Politici, Zelensky si mostra teoricamente disposto a organizzare le elezioni, ma esclusivamente a patto di ricevere dall’Occidente delle forti garanzie di sicurezza per l’Ucraina e probabilmente anche per sé e per il suo entourage.
Per il momento è in vigore la legge marziale che impedisce lo svolgimento a tutti i livelli di qualsiasi genere di elezioni. Oltre a questo divieto, la norma trattiene dall’uscire dal Paese tutti i cittadini maschi fra i 18 e i 60 anni, che dunque devono restare a disposizione dei comandi militare per un’eventuale chiamata alle armi. Zelensky fa regolarmente prolungare tale legge, che lo mantiene in carica nonostante il suo mandato sia scaduto il 20 maggio 2024. L’ultimo rinnovo è stato proprio la scorsa settimana e durerà fino al 9 maggio. Dal momento che le elezioni si faranno comunque, il suo partito si sta già organizzando. Si parla di una modifica del nome, troppo legato al passato prebellico, e di una sostituzione della stragrande maggioranza dei suoi deputati, macchiati da pesanti accuse di incompetenza e di corruzione. Già oggi cercano possibili candidati nella società civile e nei personaggi anche militari più rispettati dai cittadini.