L’autostrada Asti-Cuneo, lo stato dell’arte del suo completamento (il nostro giornale ne ha parlato qui nei giorni scorsi: ) e soprattutto il funzionamento del discusso "free flow", il sistema di pagamento automatizzato introdotto dal settembre scorso sulla tratta astigiana e albese dell’A33.
Sono i temi in agenda all’incontro che domani mattina, martedì 11 febbraio, vedrà il comitato di supporto ai lavori dell’Asti-Cuneo tornare a riunirsi a distanza di alcuni mesi dall’ultimo incontro, tenuto lo scorso 7 ottobre.
Promosso dalla Regione a Torino, l’incontro metterà a confronto la società concessionaria, la Asti Cuneo Spa, partecipata del gruppo Astm, con gli enti locali interessati dal passaggio dell’infrastruttura – la Provincia di Cuneo e diversi Comuni di Langhe e Roero a partire da Alba – che vi prenderà parte col sindaco Alberto Gatto e l’assessore Edoardo Fenocchio – e Bra.
L’INIZIATIVA DELLA REGIONE
A chiederne la convocazione l’assessore regionale Enrico Bussalino, che nella seconda Giunta Cirio ha la delega alle infrastrutture strategiche, intenzionato ad affrontare col concessionario lo spinoso tema del "free flow". Argomento oggetto di numerose lamentele da parte degli utenti che nei giorni scorsi è stato addirittura oggetto di una interrogazione parlamentare – a firmarla la deputata di Azione Daniela Ruffino (leggi qui) –, in attesa di risposta da parte del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
I NUMERI DELLA CONCESSIONARIA
Nelle scorse settimane, interpellata dal nostro giornale (leggi qui) la società Asti Cuneo Spa aveva circoscritto in uno 0,3% dei circa 500mila transiti mensili i casi di cattivo funzionamento del sistema di pagamento.
In particolare la concessionaria aveva spiegato che, nel complesso dei transiti, la percentuale degli attraversamenti che non vengono messi a disposizione nelle 24 ore è pari allo 0,02%, mentre sarebbe pari all’85% la percentuale degli utenti che provvedono a regolarizzare il proprio viaggio nei tempi prestabiliti, secondo le varie modalità di pagamento previste.
Asti Cuneo Spa aveva poi risposto ai nostri interrogativi quantificando in circa 20mila il numero degli utenti avvisati di dover provvedere al pagamento, senza alcun aggravio di costo, nella prima fase di applicazione del sistema, mentre – al 15 gennaio scorso – erano stati poco di più, 25mila, quelli a cui sono stati notificati costi di riscossione "previsti dalla normativa di settore".
LO STOP AI COSTI DI RISCOSSIONE
La concessionaria aveva nel frattempo escluso di avere messo in funzione il portale 5 e intanto comunicato che, "per venire incontro alle evidenze emerse dai nostri utenti relative ad alcune difficoltà materiali nella gestione del sistema di pagamento, si è deciso di sospendere temporaneamente la richiesta di tali oneri aggiuntivi per favorire parallelamente l’abitudine all’uso del servizio e semplificare, lato nostro, la piattaforma".