Con l’aumento del 30% degli allarmi alimentari relativo alla frutta e alla verdura straniere, occorre far valere il principio di reciprocità negli scambi commerciali, sia a livello comunitario che extra UE, per tutelare la salute dei consumatori e l’attività degli agricoltori italiani dalla concorrenza sleale. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati RASFF, diffusa in occasione del salone Fruit Logistica di Berlino, il più importante appuntamento europeo per il settore.
L’ortofrutticoltura è uno dei comparti più rappresentativi dell’agroalimentare Made in Cuneo, con un valore di oltre 400 milioni di euro, di cui 260 milioni generati dalla frutta, senza contare l’indotto. Nella Granda sono 4.500 le aziende frutticole – ricorda Coldiretti Cuneo – che producono, su una superficie di 12.000 ettari, principalmente mele, pesche, kiwi, pere e susine. Con le dovute differenze tra specie e specie, la Provincia di Cuneo rappresenta tra il 70 e l’85% della produzione frutticola di tutto il Piemonte.
“A Berlino ribadiamo la forza dell’ortofrutta italiana, fulcro della dieta mediterranea, che si basa sulle eccezionali qualità e sulla distintività delle nostre produzioni. Non possiamo più tollerare che ci siano disparità all’interno dell’Unione europea sui fitofarmaci autorizzati. Allo stesso tempo dobbiamo favorire campagne per il consumo di frutta e verdura e per trasformare le mense scolastiche in spazi di educazione alimentare ed incentivare gli accordi di filiera, ampliando quelli già esistenti sul nostro territorio” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
Gli accordi di filiera garantiscono più equilibrio lungo la filiera, rispetto tra i diversi attori e collaborazione per ottenere prodotti che soddisfino pienamente il consumatore. Ne è un esempio l’accordo quadro che Coldiretti Cuneo ha siglato con La Manta Foods a dicembre 2024 per dare valore ai frutticoltori locali, grazie ad un’equa remunerazione, e alle loro produzioni distintive del territorio.
“Resta aperta la lotta agli accordi di libero scambio che non garantiscono il rispetto del principio di reciprocità poiché serve che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi criteri sanitari, ambientali e di rispetto delle norme sul lavoro” ribadisce il Presidente Nada.
“Coldiretti è assolutamente favorevole agli scambi internazionali e punta a una continua crescita delle esportazioni. Tuttavia – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo – mentre le nostre aziende sono tenute a rispettare rigorosi obblighi quando esportano, non si comprende perché l’Europa non applichi gli stessi criteri”.