Attualità - 06 febbraio 2025, 10:43

"Triplicati i costi di gestione di Open Baladin Cuneo a Tettoia Vinaj. Rinunciamo a Cascina Vecchia perché i soldi non li fabbrichiamo"

A parlare è Elio Parola, patron storico del locale di piazza Foro Boario, di cui non ha più la gestione operativa, affidata al figlio Francesco. "Dopo 46 anni nella ristorazione, ho fatto un passo indietro"

"Triplicati i costi di gestione di Open Baladin Cuneo a Tettoia Vinaj. Rinunciamo a Cascina Vecchia perché i soldi non li fabbrichiamo"

E' un periodo di grandi cambiamenti personali e professionali per Elio Parola, colonna di Open Baladin, di cui resta socio e presidente ma dal quale ha deciso di fare un passo indietro. 

Dopo 46 anni nella ristorazione, ha scelto di fare altro e di dare spazio, nella gestione del locale di piazza Foro Boario, aperto otto anni fa, al figlio Francesco e tutta la rete dei locali Open al suo braccio destro Michela Sola assieme a Salvatore Grizzanti, nuovo general manager in arrivo dal mondo birraio e individuato come la persona che porterà avanti il progetto Open, a partire da un'espansione nel mondo del travel, dagli aeroporti alle stazioni. 

Elio Parola si dedicherà ad altro. In particolare, è adesso manager di GTI, Gran Tour Italia, l'ex Fico di Bologna. "Non ho ancora voglia di andare in pensione". 

Ma è la vicenda di Cascina Vecchia, oggi, a tenere banco in città. Un progetto bellissimo, per il quale Baladin era pronto ad investire una cifra prossima al milione di euro. Ma, spiega Elio Parola, "a conti fatti, non sarebbe stata un grande investimento dal punto di vista della redditività, perché l'area ristorazione è piccola e le spese tante. Ma ci piaceva molto e ci abbiamo creduto". 

Cos'è cambiato, quindi? 

E' cambiata la situazione di Tettoia Vinaj. Con i costi di gestione, tra affitti e oneri, triplicati. 

La vicenda è nota: la diatriba tra il Comune di Cuneo e la società Tettoia Vinaj, da cui Baladin affittava i locali di piazza Foro Boario, si è chiusa in tribunale. Il Comune ha fatto un nuovo bando dopo 8 anni e Baladin lo ha rivinto. Ma non è stata una vittoria indolore. 

"Il nuovo bando economicamente è stata una mazzata. I costi sono triplicati. L'affitto è ora di 120 mila euro l'anno; dobbiamo pagare i 300mila euro di monetizzazione dei parcheggi; il contratto è ventennale. Sommato agli otto anni già fatti, il totale sale a 28 anni. Il primo bando, decaduto, era trentennale e quindi perdiamo due anni di gestione. Abbiamo l'obbligo di manutenzione del verde della piazza, che si traduce in 10 mila euro l'anno. E l'obbligo di organizzare eventi, cosa che ci comporta un esborso di altri 60 mila euro circa. Come possiamo sostenere questi costi e concentrarci anche su un altro progetto impegnativo come quello di Cascina Vecchia? All'Open Baladin lavorano venti persone, non possiamo rischiare", spiega Parola. 

E' sereno mentre evidenzia che l'abbandono del progetto di Cascina Vecchia è stato un "alziamo le mani". Da una parte Open Baladin, con i costi cresciuti in modo importante ma ormai consolidato. Dall'altra un salto nel buio in un momento complesso. "I soldi mica li fabbrichiamo", rimarca. Per noi è fondamentale tutelare il lavoro di 20 persone"

Barbara Simonelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU