Il tessuto produttivo artigiano rappresenta una realtà nodale in provincia di Cuneo. Dopo nove anni consecutivi di flessione, nel 2021 il numero delle imprese artigiane che hanno iniziato la propria attività è stato superiore a quello delle realtà imprenditoriali che l’hanno cessata e il trend è stato confermato negli anni successivi e nel 2024. Il tasso di crescita evidenziato nel corso dell’ultimo anno è pari al +0,16%.
La dinamica del comparto cuneese risulta migliore sia rispetto alla tendenza regionale (-0,50%) e nazionale (-0,09%), sia rispetto a quella dell’intero tessuto imprenditoriale locale che ha visto chiudere il 2024 con un tasso di crescita del -0,30%.
Nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024, il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo ha accolto l’iscrizione di 1.168 iniziative imprenditoriali a carattere artigiano (erano 1.288 nel 2023 e 1.202 nel 2022) a fronte delle 1.141 chiusure di attività preesistenti, al netto delle cessazioni d’ufficio (erano 1.158 nel 2023 e 1.030 nel 2022). Il saldo tra i due flussi è positivo per 27 unità; nel 2023 lo era stato per 130 unità e nel 2022 per 172.
Al 31 dicembre 2024 sono 17.094 le imprese artigiane registrate in provincia, ovvero il 26,4% della totalità imprenditoriale del Cuneese e il 15,0% delle imprese artigiane del Piemonte. L’incidenza della componente artigiana è superiore a quella rilevata a livello nazionale (21,3%) e di poco inferiore rispetto alla media piemontese (27,1%). Considerate le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) la consistenza del tessuto artigiano si attesta a 19.280 unità.
"Dopo nove anni consecutivi di calo del numero delle imprese artigiane a partire dal 2021 il trend si è invertito con un'accelerazione che ci ha portati negli ultimi tre anni a crescere più della media nazionale - afferma il Presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto -. Sono largamente prevalenti le ditte individuali, ma crescono percentualmente le società di capitale, a riprova del consolidamento del tessuto artigiano che si sta aprendo a forme giuridiche più strutturate. Il comparto delle costruzioni continua a trainare la crescita del settore artigiano che, nella nostra provincia, rappresenta oltre un quarto delle imprese."
Dall’analisi del tessuto imprenditoriale per classe di natura giuridica, si evince che il 74,5% delle imprese artigiane sono organizzate sotto forma di ditta individuale, il 17,4% come società di persone e il 7,9% come società di capitale, tipologia che ha realizzato una buona performance con una crescita del 3,53%. Le forme meno strutturate tra cui le altre forme (in cui confluiscono consorzi e cooperative) registrano un tasso del -3,23%, seguite dalle società di persone con -2,05% mentre le ditte individuali, forma maggiormente rappresentativa, riportano un +0,36%.
A livello settoriale la prima realtà per numerosità si conferma, anche nel 2024, quella delle costruzioni con il 41,8% delle imprese artigiane cuneesi. Questo settore, così rilevante per il comparto, con la sensibile riduzione del bonus edilizia ha realizzato un +0,44%.
Le imprese artigiane agricole, poco rilevanti numericamente, crescono del 2,68%; gli altri servizi, che generano il 25,0% del tessuto artigiano della provincia di Cuneo, si attestano al +0,33%.
Nel comparto artigiano il terzo settore per incidenza, con il 22,7%, è l’industria in senso stretto, che mostra un tasso di variazione annuo dello stock negativo (-0,54%), con turismo stabile e commercio a -0,64%.