Il 4 febbraio una delegazione di Cuneo Possibile sarà a Bruxelles, insieme alla consigliera regionale Giulia Marro e alla segretaria nazionale Francesca Druetti, per partecipare all’assemblea contro il DDL Sicurezza, un provvedimento che non porta maggiore tutela ai cittadini, ma colpisce le fasce più fragili della società e criminalizza il dissenso.
La situazione delle carceri è un tema su cui Cuneo Possibile è impegnato da tempo e che in Piemonte ha visto un importante lavoro portato avanti dalla consigliera Marro che in questi mesi ha visitato quasi tutti gli istituti penitenziari della regione, ha promosso un ordine del giorno sulla salute in carcere, approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale, e ha organizzato per il 14 febbraio un convegno a Cuneo proprio su questo tema.
"Proprio per questo parteciperemo convintamente all’assemblea di Bruxelles - dice nella nota Cuneo Possibile -. Le condizioni delle carceri italiane sono drammatiche: sovraffollamento, carenza di personale sanitario ed educativo, assenza di programmi di reinserimento. Eppure, il DDL Sicurezza, che il governo Meloni vuole approvare, non fa che peggiorare la situazione: introduce 30 nuovi reati, aumenta le pene e criminalizza chi è già in condizioni di fragilità".
A Cuneo, questa settimana, il Consiglio Comunale si è spaccato sul voto di un ordine del giorno di condanna al DDL Sicurezza, che chiedeva anche alle istituzioni sovraordinate di prendere posizione contro questa legge. Nonostante sia stato approvato, otto consiglieri si sono astenuti e quattro hanno votato contro, dimostrando che il tema divide anche chi dovrebbe difendere i diritti e la democrazia.
"Questo risultato, seppur positivo, ci rafforza ancora di più nella convinzione che dobbiamo essere efficaci nel raccontare cosa comporta realmente il DDL Sicurezza - continua Cuneo Possibile -: se le persone ne conoscessero a fondo le implicazioni, non resterebbero indifferenti e non si asterrebbero a cuor leggero. In questo spaventoso contesto di indifferenza, ringraziamo la sindaca Manassero per aver votato a favore dell’ordine del giorno e per aver preso posizione su questo tema cruciale".
Il Comitato chiude con determinazione: "Torneremo da Bruxelles con ancora più strumenti per la lotta e per essere pronti alle mobilitazioni del 14-15 febbraio. Perché la sicurezza si costruisce con diritti, inclusione e giustizia sociale, non con la repressione e la paura".