Attualità - 29 gennaio 2025, 07:05

Riduzioni ai costi autostradali sull’A6: Cuneo pronta a far leva sul Ministero

L’ordine del giorno presentato da Garnero (FdI) ha visto maggioranza e minoranza unite nelle votazioni, ma divise sull’obiettivo concreto della richiesta

Code sull'autostrada - foto di repertorio

Code sull'autostrada - foto di repertorio

Riduzioni ai costi autostradali sulla tratta dell’A6: tutti le vogliono, ma a chi chiederle? È questa un po’ la domanda che ha occupato la discussione in Consiglio comunale a Cuneo relativa all’ordine del giorno presentato da Massimo Garnero (FdI).

Il consigliere ha proposto a sindaco e giunta - “nell’ambito delle loro competenze e in coordinamento con gli enti locali interessati (specie quelli liguri)” – di proporre a chi di dovere, ovvero il Ministero, la riduzione almeno sino alla fine dei lavori attualmente in corso. E ha poi accettato di implementare il suo documento con l’emendamento proposto da Domenico Giraudo (Gruppo Misto Maggioranza), e con la specifica del sollecitare i parlamentari del territorio.

L’ordine del giorno è stato approvato con 29 voti favorevoli.

Si paga per un servizio che non esiste
Proprio l’obiettivo della richiesta presentata da Garnero è diventato oggetto di discussione nel corso delle attività amministrative (tutti i consiglieri intervenuti, infatti, si sono dimostrati d’accordo con le riduzioni in quanto tali).

Ha iniziato Franco Civallero (FI): “Nonostante la maggioranza in Regione mi sia affine politicamente sono profondamente contrario alla gestione autostradale. L’A6 è veramente pericolosa; se non proprio eliminare il pedaggio, sarebbe d’uopo applicarvi una pesante riduzione: l’infrastruttura praticamente non esiste, quindi perché la stiamo pagando?

Beppe Lauria (Indipendenza!) ha sottolineato di aver presentato lui stesso un ordine del giorno identico circa dodici anni fa, in Consiglio provinciale: “L’allora presidente Costa disse che non capiva il senso della richiesta perché il Ministro apparteneva alla mia parte politica, ma il buon senso e il bene del territorio non ha colore politico. Non tanto tempo fa a Genova è caduto il ponte Morandi, e ricordo che le compagnie autostradali hanno ricevuto miliardi su miliardi dai cittadini anche per fare manutenzioni, poi mai realizzate. È paradossale che si debba dire cosa fare a chi dovrebbe saperlo benissimo, ma stiamo pagando per servizi che non esistono e questa è una colpa che ricade su tutti i governi e le amministrazioni succedutesi negli anni”.

Il più critico relativamente a come l’ordine del giorno è stato posto – almeno tra i banchi della minoranza – è stato Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia). Che ha tacciato il documento di essere “pura propaganda, quando dal Governo parrebbe esserci l’intenzione di togliere soldi alla manutenzione delle autostrade per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Davvero assurdo”.

La maggioranza: “Sbagliate indirizzo, serve l’intervento del Ministero”
Tra la maggioranza la prima a prendere la parola è stata Claudia Carli (PD), che ha presentato l’emendamento di Giraudo (fisicamente assente): “L’ordine del giorno ci pareva demagogico e propagandistico, poco concreto ma il tema invece ci è caro. La responsabilità però non può essere scaricata solo sul concessionario perché la gestione dipende dal Ministero dei Trasporti. Solo se interveniamo con un provvedimento specifico a livelli più alti di quello dell’amministrazione comunale, possiamo sperare di arrivare a un punto”.

Vero che tutti si debbano ‘far parte attiva’ per le proprie competenze e per quel che può ma è curioso leggere come l’onorevole Bergesio abbia già proposto questa riduzione, che necessita di coperture economiche sufficienti e l’ok del Parlamento possibilmente in arrivo a fine febbraio – ha aggiunto Erio Ambrosino (PD) -. Insomma, l’intervento non può non riguardare il Governo, più che la sindaca”.

Luca Paschiero (Cuneo Civica) ha sottolineato la necessità di superare la condizione di totale chiusura infrastrutturale e di collegamenti in cui versano la nostra provincia e la cintura cuneese.

Anche la sindaca Patrizia Manassero ha sottolineato infine la necessità di rivolgersi a un altro indirizzo “più in alto”: “Serve rivolgersi a chi può prendere i provvedimenti necessari, in uno sforzo che non posso non pensare debba essere inevitabilmente ‘bipartisan’”.

Simone Giraudi

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