Attualità - 28 gennaio 2025, 10:05

Cuneo, a Capodanno "Far West" tra botti e fuochi d'artificio? Manassero: "Non è colpa dell'ordinanza, ma di come decidiamo di condurre le nostre vite"

In Consiglio comunale la discussione sulle festività dell'ultima notte dell'anno, con le interpellanze di Armellini e Toselli. Clerico e Demichelis: "Nessuno scenario grave, per fortuna"

Cuneo, a Capodanno "Far West" tra botti e fuochi d'artificio? Manassero: "Non è colpa dell'ordinanza, ma di come decidiamo di condurre le nostre vite"

Il messaggio che la responsabilità sia ‘dell’ordinanza’ lo ritengo profondamente sbagliato. La responsabilità sta nel come conduciamo le nostre vite, e questo sì che è un messaggio che non mi stanca nel ripeterlo, pensando al benessere della cittadinanza e dei nostri animali”.

Conclude così il proprio intervento in Consiglio comunale – e la discussione annessa – la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero. Al centro, la discussione sollevata da due interpellanze a firma di Paolo Armellini (Indipendenti) e Luciana Toselli (Beni Comuni), in merito al mancato rispetto di una parte della cittadinanza dell’ordinanza sindacale che durante le festività del Capodanno si professava di impedire sull’intero territorio comunale l’utilizzo di fuochi d’artificio e botti.

Ho ben presente il danno che i botti arrecano agli animali, ma rimangono materiale perfettamente legale nella vendita – ha continuato Manassero -. Per limitarne l’uso non c’è altra strada che intervenire su questo aspetto. Non sono offesa dal comportamento dei cittadini ma mi sento ancor più motivata dall’intervenire per cambiare la loro mentalità: su questo punto non si può accelerare e passare oltre, siamo tutti coinvolti in un percorso lungo che certo non giova del sentiment individualistico di questi tempi. Semplicemente, alcune leggi che operano profondi cambiamenti nelle abitudini delle persone faticano, spesso, a essere comprese e rispettate”.

Armellini e Toselli: "Basta colpevolizzare indiscriminatamente i cittadini"
Nel vostro programma parlate di una Cuneo ‘città sicura e rispettosa della legalità’ ma troppo spesso si vedono ordinanze non rispettate e successivamente non sanzionate – ha detto Armellini -. Basta spingere i cittadini a farsi parte diligente, non ha più senso colpevolizzare i cittadini indiscriminatamente, serve individuare e colpire i pochi ‘teppisti’ che ci sono e agiscono. Toccare nel portafoglio qualcuno non è solo ‘far cassa’ ma dimostrare come in città non sia vigente lo stato d’impunità effettiva”.

Come ogni anno, a livello nazionale il resoconto della notte di Capodanno ha il sapore di un bollettino di guerra: si parla di 309 feriti (+35 rispetto al 2023), fuochi sparati ad altezza d’uomo e anche dell’introduzione delle ‘bombe Sinner’ dall’involucro arancione – ha aggiunto Toselli -. Le ordinanze sono puntuali ma sembra sortiscano l’effetto contrario. E a farne le spese sono i vigili del fuoco e gli operatori di pulizia, obbligati a uno sforzo straordinario. Non era possibile organizzare un presidio della polizia Locale? Basta appellarsi alla sensibilità dei cittadini: non funziona in questo modo, e non può essere una scusa per non realizzare controlli”.

La proposta delle minoranze: "Destiamo uno spazio per il lancio dei botti"
Diversi gli interventi dei consiglieri a commento della questione. “Fossi nella sindaca mi sentirei offesa dall’attività di questi cittadini incivili che se ne fregano delle regole della città – ha detto Franco Civallero (FI) -. Corso Nizza, piazza Europa… sono diverse le zone coinvolte dagli eccessivi festeggiamenti, che hanno bruciato anche l’asfalto. La polizia Municipale non è intervenuta in tutti gli scenari perché altrimenti occupata, non ha colpe, ma serve individuare i responsabili e punirli”.

Perché fare un’ordinanza se poi si sa che non verrà fatta rispettare? La quantità di fuochi d’artificio utilizzata è aumentata, nell’anno. Piazza Galimberti è il palco più utilizzato per ‘lo spettacolo’, con seri danni alla pavimentazione” ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia).

Se non si è in grado di far rispettare un intendimento allora non ha senso adottarlo, è una presa in giro – ha commentato Beppe Lauria (Indipendenza!) -. Mi sembrerebbe più logico, serio e originale che l’amministrazione individuasse uno spazio, una piazza, dove poter realizzare queste manifestazioni. Perché è impossibile far rispettare un’ordinanza di questo tipo, e fare decreti inapplicabili è peggio che non farli”.

Mancano davvero il senso civico e il rispetto delle leggi, nelle persone – ha commentato ancora Mavy Civallero (SiAMO Cuneo) -. Se i botti vengono venduti è ovvio che si possano andare a comprare ma d’altronde, in un mondo in cui le persone non si rispettano tra di loro, come si può pensare che il bene degli animali sia importante?

Unica voce fuori dal coro dai banchi delle minoranze, Valter Bongiovanni (Lega), che ha sottolineato come ormai tutti si sentano “liberi di fare quel che preferiscono, salvo poi chiedere l’intensificazione dell’attività delle forze dell’ordine. Che hanno le mani legate e quindi mancano di vero interesse, comprensibilmente, nel realizzare interventi efficaci”.

Gli assessori: "Difficile far rispettare l'ordinanza. Ma non è stato un Far West"
Nello spazio dato alle risposte l’assessora Cristina Clerico ha chiarito come in città non si sia ingenerato “alcuno scenario grave, a fronte purtroppo dell’indubbia e ampia insofferenza al rispetto dell’ordinanza: il Capodanno non è serata di ‘exploit’ del senso civico”. In generale, l’assessora ha parlato di diversi interventi - rimozione di autovetture, verbali a soggetti alla guida, un soggetto minore fuggito di casa e cercato dai genitori, passaggi per far allontanare soggetti che bivaccavano e schiamazzavano – concentratisi soprattutto nelle aree di piazza Foro Boario e piazza Boves. “Non solo i botti, in questa serata, possono generare problemi – ha aggiunto -, ma non si è avuto il Far West descritto in alcuni interventi”.

Più duro l’intervento di Gianfranco Demichelis, che ha riconosciuto la gravità dello stato post-festeggiamenti di piazza Galimberti, dove ha parlato di una palese disattenzione da parte degli operatori della San Germano (successivamente richiamati): “L’idea del Capodanno senza botti è un’utopia. Auspicabile, sì, ma forse infattibile. E come si può pensare di poter creare un’area in cui ‘limitare’ i fuochi d’artificio? La strada più fattibile mi pare possa essere quella di rendere più stringente e limitante la fascia oraria di permissione del lancio”.

Simone Giraudi

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