Politica - 17 gennaio 2025, 11:55

Chiarenza e Giordana contro il PD cuneese e regionale: "Fuori dal governo lagnano e reclamano"

"Soffermiamoci sulle questioni di attualità e per le quali viene da chiedere cosa ha fatto la sinistra in questi anni. La storia è lunga, volete che ve ne raccontiamo un po’?"

Chiarenza e Giordana contro il PD cuneese e regionale: "Fuori dal governo lagnano e reclamano"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo Chiarenza e Guido Giordana.

***

Egregio direttore, abbiamo notizia che gli esponenti del PD di Cuneo e del Piemonte si sono riuniti in conclave per trovare come controbattere il centrodestra sulle varie tematiche del territorio. 

In primo luogo il lamento: niente di buono viene fatto dal centrodestra, nessuna decisione è azzeccata, nessun progetto è accettabile. Poi si precede alla protesta su tutto, anche arrampicandosi sui vetri, nei confronti di chi oggi governa a livello locale e nazionale. Bravi questi del PD che non riescono a capire perché non sono più al governo! Nel loro isterico tentativo di rimonta rimangono però sotto il peso delle loro azioni politiche in tanti anni di governo e di sottogoverno in ogni livello e in ogni campo. I loro lamenti e proteste sono il maldestro tentativo di aggiornare la vecchia tattica dei comunisti che stavano all’opposizione con la faccia feroce, per poi operare inversione di marcia per ottenere concessioni vantaggiose di potere.

Premesso che rientra nella logica politica-amministrativa democratica se i rappresentanti istituzionali del centrodestra, seppure partecipando alla maggioranza, presentano interrogazioni o Ordini del giorno costruttivi e di stimolo in Regione, in Provincia e nei Comuni. C’è qualche altro metodo perché si facciano proposte, sollecitazioni o osservazioni sui tanti problemi da affrontare e risolvere? Da sinistra lo ritengono un segno di autocritica; evidentemente è una prassi che in nome dell’indipendenza di giudizio essi non conoscono.

Ma può essere utile soffermarci sulle questioni tuttora di attualità e per le quali viene da chiedere cosa ha fatto la sinistra e soci per Cuneo in questi anni, e quale scotto ne abbiamo pagato. La storia è lunga, volete che ve ne raccontiamo un po’?

Chi lo sa che a proposito di sicurezza già nel 1968, per le elezioni politiche, il programma del PCI reclamava: “Democratizzazione dei corpi di polizia e delle forze armate, che muova dalla revisione di orientamenti, di codici e regolamenti”? Nel 1981 il noto giornalista Franco Collidà conduce un’inchiesta della “Gazzetta del Popolo” sul potere nella Granda. Afferma Sergio Soave, allora segretario provinciale del PCI: “Il mio è un discorso politico. Sarti e Baldi se avessero trasformato in cose tangibili la grande massa di voti ricevuti, avrebbero attenuanti. Non è così. Domando: quali opere pubbliche portano la loro firma? Quale grosso, storico problema è stato da loro risolto? Nessuno. E’ emblematico che per rifare la Cuneo-Nizza ci siano voluti trent’anni e che la provincia sia attraversata dall’unica autostrada d’Italia con una sola carreggiata, quella fabbrica di morti che è la Torino-Savona. O a Roma non contano nulla e non è vero; o non se ne curano; ed è gravissimo”. Soave diventerà nel 1983 deputato del PDS e lo sarà per tre legislature con governi di centrosinistra. Risultati? 

Che dire poi del ricordo dei compagni della Federazione lavoratori delle costruzioni della CGIL che nel 1988 chiede all’Amministrazione provinciale un incontro con il preciso obiettivo di “ promuovere tutte le iniziative atte a sollecitare e rimuovere gli ostacoli che impediscono o ritardano l’avvìo e la cantierizzazione di infrastrutture importanti”. Non ci sono notizie sul seguito. 

Nel 1990 la Satap deposita in Provincia a Cuneo un primo progetto di massima dell’autostrada Asti-Cuneo. Il lunghissimo calvario della sua realizzazione ha visto per i primi anni la pervicace pretestuosa opposizione dei comunisti. I veti strumentali della minoranza comunista portarono nel 1993 finanche alle dimissioni-denuncia dell’assessore provinciale alle Infrastrutture Pagano.

Per la serie “Come si uccide un aeroporto”: fin dagli anni 1970 stessa contestazione è dedicata all’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi, finché si arriva nel 2014 che il governatore della Regione Piemonte Chiamparino dichiara di non partecipare alla ricapitalizzazione della Società che gestisce l’aeroporto: “ L’aeroporto di Cuneo deve vivere non con i soldi pubblici della Regione”.

Continuano gli anni del centrosinistra, il vertice Italia-Francia, tenutosi a Roma nel 1993, individua l’itinerario attraverso le Valli Stura e Tinèe nel massiccio del Mercantour. Insorgono contro il progetto transalpino Rifondazione comunista e i Verdi, gli ambientalisti italiani e francesi, la Regione Liguria (governata dalla sinistra). Per la indispensabile costruzione di un nuovo tunnel di Tenda ci vogliono anni perché l’originario progetto predisposto nel 1993 dall’ing. Vassallo della Provincia, e sostenuto dalla destra politica, venga perfezionato – nel disinteresse della sinistra – e portato poi all’attenzione regionale e nazionale.

E’ fin dagli anni 1980 che è stato avviato uno studio globale per un invaso in Valle Stura a Moiola per l’irrigazione dei comprensori di destra e sinistra Stura. Totale è l’opposizione della sinistra, senza remissione. Analogo discorso, in pratica, per la diga di Stroppo in Valle Maira negli anni 1990, il cui progetto è costato un miliardo 235 milioni di lire. Il Ministero dell’Ambiente sospende l’espressione della Valutazione dell’Impatto Ambientale in attesa che venga definito il “Piano direttore delle acque” della Regione Piemonte (governata dai comunisti). Il consigliere regionale del PDS Lido Riba dichiara soddisfatto a “La Stampa” (luglio 1993): “E’ fallito il tentativo arrogante di realizzare progetti senza tener conto dei suggerimenti delle forze di opposizione e degli esperti di settore”. Comunque, nell’ottobre 1996 aveva inequivocabilmente anticipato il giudizio delle nostre osservazioni su questi smemorati presuntuosi, il prof. Sergio Dalmasso, ricercatore storico, consigliere provinciale di Rifondazione comunista, ben conosciuto. Un grido di dolore:”Sarebbe opportuno che, se ancora esiste un barlume di una sinistra politica, sociale, culturale, questa si facesse sentire. Prima che sia troppo tardi”.

Con gli anni, invece, la sinistra peggiora. Ricordiamo la loro soddisfazione allorché nell’anno 2012 si fece avanti come paladino degli islamici a Cuneo un certo Alain Fissore, dirigente della Sinistra popolare-Partito comunista che esulta pubblicamente per la “bella notizia per l’apertura del centro di culto per i musulmani di Cuneo. Lo scambio di idee ed esperienze, la conoscenza di altre religioni, l’uso della tolleranza verso chi segue culture diverse tra loro rappresentano sempre una ricchezza per la società italiana contro la solita retorica discriminante verso chi non è italiano ed anti-islamico. I cittadini “vecchi e nuovi” d’Italia non sono più interessati alle bugie fasciste che creano soltanto rancori, divisioni e violenze.

Non si può mancare di ricordare la volontà di abolire le Province. Già il partito comunista aveva fatto i primi tentativi negli anni 1970-80, poi la riforma Delrio, del governo di centrosinistra, nel 2014 ha completato l’opera riducendo in coma questo ente intermedio fra Regione e Comuni. Adesso diffuse sono le resipiscenze e le istanze per ridare alle Province pienezza di ruolo, di funzioni e finanziamenti, nonché il diritto di voto da parte dei cittadini del Presidente e dei Consiglieri provinciali, come sostiene la destra politica.

Da ultimo vale la pena di rileggere la dichiarazione rilasciata a “La Stampa” nel 2016 dal dott. Ugo Sturlese, dirigente del “Comitato ferrovie locali”, vecchia guardia del PCI di Cuneo: “ In questi ultimi giorni si sono susseguiti importanti incontri istituzionali ( mi riferisco al tavolo dei parlamentari convocato dal ministro Costa e alla gloriosa e glorificata discesa di Matteo Renzi nel contado di Cuneo) sulle tematiche più rilevanti che interessano la provincia di Cuneo. Devo rilevare, senza alcuna sorpresa che non una parola è stata dedicata al futuro della linea ferroviaria Cuneo-Nizza ed al raddoppio dei binari sulla Cuneo-Fossano proprio mentre si veniva a conoscenza della decisione del presidente del Paca Estrosy di dimezzare il finanziamento da parte francese per i lavori di manutenzione”.

Per ora ne abbiamo dette abbastanza. In tutte queste circostanze la sinistra cuneese è stata dormiente o in tutt’altre faccende affaccendata. Ma adesso quelli del centrosinistra vogliono insegnarci come governare, cosa e come fare. Invece a loro non rimane che lagnarsi e reclamare.

Al Direttore

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU