Partiamo dal fatto: la città di Cuneo continua a non avere né un regolamento del verde urbano né dei dati frutto di un censimento vero e proprio. A chiederne conto con un’interpellanza specifica ci ha pensato il consigliere di minoranza Claudio Bongiovanni (Indipendenti): sarà oggetto di dibattito nel primo Consiglio comunale del 2025, in programma per l’inizio dell’ultima settimana di gennaio.
Il censimento del verde, secondo l’ultimo decreto ministeriale sul tema (datato 13 dicembre 2013), risulta obbligatorio per i Comuni con più di 25mila abitanti: se la città non ne ha mai realizzato uno da poter aggiornare, dovrà essere redatto dall’impresa che si occupa della gestione del servizio di manutenzione del verde pubblico stesso, un impegno sottoposto a penale per inadempienza o ritardo.
Bongiovanni ricorda poi anche il regolamento del verde urbano. Prendendo atto del “ritardo cumulato e ingiustificato” si chiede quale sia lo stato dell’arte, sottolineando come il regolamento sia già stato previsto dal Piano Regolatore e si chiede la redazione di un cronoprogramma certo.
“Il patrimonio verde pubblico è riconosciuto ormai come fondamentale anche per le molteplici e preziose funzioni ecosistemiche che fornisce, a vantaggio di benessere e salute dei cittadini, oltre che fornire habitat per altri esseri viventi e avere un valore ornamentale – descrive il consigliere nel testo dell’interpellanza -. Il decreto impone ai comuni contenuti minimi e alcune obbligatorietà, tra cui censimento del verde, quale strumento conoscitivo fondamentale per programmare manutenzione, interventi di riqualificazione e pianificazione di nuove aree verdi. Il censimento non è quindi da considerarsi mero adempimento burocratico, ma strumento idoneo a garantire pubblica sicurezza, fruizione e fornitura di servizi ecosistemici”.