Agricoltura - 16 gennaio 2025, 11:08

Danni da predazione, Chionetti (Cia Cuneo): "Riaperto il bando, domande entro il 28 febbraio ma occorre attivarsi per tempo"

Nello stesso bando sono anche previsti aiuti agli apicoltori piemontesi censiti nella Banca dati nazionale che non si siano avvalsi di copertura assicurativa e che abbiano subito danni da orso

Greggi sempre a rischio per gli attacchi dei predatori

Greggi sempre a rischio per gli attacchi dei predatori

«La Regione Piemonte ha riaperto il bando per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico piemontese nel periodo dal 1 luglio al 31 dicembre 2024. Il termine per la presentazione delle domande scade il 28 febbraio 2025, ma invitiamo gli allevatori interessati ad attivarsi per tempo, perché nel caso in cui si le risorse non siano sufficienti verrà tenuto conto dell’ordine cronologico della presentazione delle richieste».

E’ la raccomandazione del vice direttore vicario e responsabile del Settore zootecnico di Cia Cuneo, Silvio Chionetti, che sottolinea come il provvedimento sia a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini e altre specie di interesse zootecnico, con il contributo regionale complessivo di 420 mila euro. Nello stesso bando, sono anche previsti aiuti agli apicoltori piemontesi censiti nella Banca dati nazionale che non si siano avvalsi di copertura assicurativa e che abbiano subito danni da orso.

«Il bando – osserva Chionetti - prevede il rimborso diretto agli allevatori pari al 100 per cento del valore commerciale del capo predato. Vengono anche riconosciuti i danni indiretti da predazione, come le spese veterinarie e farmaceutiche per gli animali feriti e il risarcimento delle perdite di produzione. L’indennizzo viene riconosciuto esclusivamente nel caso in cui i dati del verbale di accertamento della predazione siano stati registrati sulla piattaforma regionale Arvet».

L’attribuzione del valore economico di un capo viene effettuata sulla base dei dati comunicati dall’allevatore (o dal suo rappresentante) al verbalizzante in sede di accertamento, e sulla documentazione presentata anche successivamente, a corredo dell’istanza di indennizzo.

«L’allevatore – rileva ancora Chionetti – deve fornire al verbalizzante e, in seguito, allegare alla domanda di indennizzo, la documentazione relativa all’iscrizione al Libro Genealogico. In assenza di queste informazioni nel verbale di accertamento e della relativa documentazione allegata all’istanza, al capo viene attribuito il valore tabellare minimo riconoscibile per la categoria di appartenenza».

comunicato stampa

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