Attualità - 15 gennaio 2025, 10:20

Chiusura al traffico del viale Angeli: la proposta della Giunta cuneese per liberare via Bersezio è “accorciare” l’area pedonalizzata

L’idea, che verrà plausibilmente validata domani o la prossima settimana, è stata presentata ieri dall’assessore Pellegrino. Nei giorni feriali il limite dell’area pedonale si alzerà fino a corso Vittorio Emanuele II e si manterrà l’apertura al traffico dalle 7 alle 9

La transenna che segnala la chiusura del viale in corso Brunet

La transenna che segnala la chiusura del viale in corso Brunet

Spostare il limite dell’area pedonale del viale degli Angeli di Cuneo dal locale Santuario sino a corso Vittorio Emanuele II mantenendo l’apertura al traffico dalle 7 alle 9 di tutti i giorni feriali dell’anno, e chiudere al traffico un’area compresa tra il Santuario e corso Brunet – senza eccezioni orarie – nei weekend e nei giorni festivi. È risultata essere questa la proposta di modifica al regolamento che determina e gestisce l’area pedonale del viale cuneese, presentata nella serata di ieri (martedì 14 gennaio) nella riunione della V commissione consiliare del capoluogo.

Presenti per l’incontro, oltre ai consiglieri commissari, la presidentessa Alessia Deninotti, l’assessore – e relatore – Luca Pellegrino e il dirigente Massimiliano Galli. La proposta verrà probabilmente votata (e accolta) nella riunione di giunta in programma domani (16 gennaio) o la prossima settimana, con l’idea di partire con il nuovo assetto dall’inizio di febbraio.

La storia del viale e delle sue pedonalizzazioni
Pellegrino, nella sua illustrazione della proposta di modifica, ha fatto il punto sulle diverse pedonalizzazioni che hanno interessato il viale cuneese sin dagli anni ‘70, diventate poi una prassi comune dal venerdì alla domenica sera di ogni settimana negli anni ‘90 sino a diventare una chiusura continuativa e fissa in quel 2020 vessato dal Covid.

Prima del 2020 il viale degli Angeli era un’importante arteria di scorrimento e vedeva il passaggio giornaliero di 11.000 autovetture, che essendo ormai tornata la città ai livelli di traffico pre-Covid negli ultimi cinque anni si sono scaricate sulle vie circostanti generando situazioni paradossali – ha commentato Pellegrino -. Era giunto il momento di fare dei ragionamenti specifici”.

Il riferimento inevitabilmente è a quella via Bersezio che ora, in qualunque giorno feriale, conta settemila passaggi di automobili verso il centro, dato mediano frutto sì dell’esistenza di picchi importanti in alcune fasce orarie, ma anche di valori orari che si attestano sui due o trecento passaggi (e, quindi, comunque molto elevati). Ma coinvolte sono anche via Medaglie d’Oro e via Dante Livio Bianco, che contano dai tre ai 3.500 passaggi giornalieri: incredibile, se si conta che nel più ampio corso Nizza di automobili ne passano giornalmente 12.000.

I dati raccolti nello scorso anno dall’amministrazione comunale hanno però riguardato non solo il traffico – e com’è cambiato dal 2020 a oggi – ma anche il volume di passaggi ciclo-pedonali nell’area chiusa. Dati soddisfacenti, con una quantità lineare di pedoni e ciclisti durante tutto l’anno – in inevitabile calo da ottobre a dicembre ma che tornano ad alzarsi nei giorni festivi – e un totale di 250 automobili di passaggio nella fascia oraria di apertura (7-9, per facilitare l’entrata a scuola dei bambini e dei ragazzi della zona). 

Le minoranze spingono per la modifica degli orari di apertura
La maggior parte dei consiglieri di minoranza intervenuti non si è detta del tutto d’accordo con la proposta presentata dall’assessore, e a controribattuto con altre idee o – nel migliore dei casi – piccole aggiunte. Come ha fatto per esempio Franco Civallero (FI), da tempo sostenitore della necessità di riaprire il più possibile il viale al traffico: “Propongo lo slittamento del confine dell’area pedonale arrivi sino in via Avogadro per liberare il traffico nella zona di villa Sarah che presto incrementerà parecchio” ha detto.

Siamo sempre stati favorevoli all’esistenza dell’isola pedonale del viale degli Angeli, capace di creare un importante polmone verde per tutti i cittadini – ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) -, e crediamo la proposta del consigliere Civallero non farebbe altro che creare disagio e pericolo per chi frequenta le scuole della zona. La proposta che avremmo preferito sarebbe stata di ampliare le fasce orarie di apertura, creando un secondo ‘blocco orario’ di scorrimento del traffico”.

Dello stesso parere anche Paolo Armellini (Indipendenti): “La necessità di addivenire a un compromesso è chiara. Ampliare le fasce orarie di apertura non dovrebbe suscitare particolari problemi e si potrebbe valutare l’opportunità di gestirle con l’utilizzo di ‘colonnine a scomparsa’, le stesse che vediamo anche in altre città, a patto che vengano ben segnalati gli orari di apertura e chiusura”.

Ci sono stati però anche consiglieri di minoranza che hanno derubricato la decisione dell’amministrazione comunale di modificare la gestione dell’area ciclo-pedonale come inevitabile conseguenza di una chiusura – quella del 2020 – fatta senza il sostegno di provvedimenti accessori che rendessero gestibile la situazione nelle vie limitrofe da quel punto in avanti. A sostenerlo sono stati Beppe Lauria (Indipendenza!) e Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), ma anche e soprattutto Ugo Sturlese (Beni Comuni): “Se non si programmano le cose per tempo non si può pensare di creare consenso, ma solo il malumore della gente, che inevitabilmente porta spesso a fare dei passi indietro – ha detto il decano del Consiglio comunale -. Serve avere le idee chiare quando si prendono decisioni di questo tipo e il monitoraggio biennale della mobilità cittadina previsto dal PUMS serviva proprio a questo, ma non è mai stato realizzato”.

Credo anche io sarebbe più giusto mantenere l’impostazione attuale andando ad agire sulle fasce orarie di apertura – ha proseguito Sturlese -. Siamo tutti ben coscienti del disagio a cui le vie circostanti il viale debbano sottostare quotidianamente ma serve attuare un rovesciamento di prospettiva: il problema non è che il viale è chiuso al traffico, ma la quantità di automobili che giornalmente sussistono nella nostra città”.

La maggioranza plaude alla soluzione “di mezzo”
Chi invece si è dimostrato sostenere la proposta illustrata da Pellegrino sono stati i consiglieri di maggioranza. Chi più, chi meno.

La decisione in merito alla chiusura completa del viale l’abbiamo presa tutti, nell’ultima consigliatura – ha detto Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) -, una presa di posizione che è giusto rivendicare perché è stata un importante passo in avanti verso la rivoluzione di mentalità che vogliamo apportare spingendo i cittadini verso il mezzo pubblico e gli altri tipi di mobilità. Siamo tutti concordi nel proseguire ma a fronte dei dati raccolti serve essere pragmatici e andare verso una mediazione”.

Raggiungiamo così un compromesso che accontenta più o meno tutti e la cosa più importante è che ci si sia sforzati per capire come risolvere la situazione di via Bersezio – ha aggiunto Sara Manassero (PD) -. Non ampliare le fasce di apertura significa accompagnare le scuole e le famiglie nell’ottica di un’uscita da scuola nell’orario di pranzo improntata a una mobilità differente dal normale”.

Della stessa opinione anche Elio Beccaria e Mario Di Vico (Cuneo Civica). “Vero è che l’80% delle persone che giornalmente raggiungono Cuneo arrivano da fuori; queste persone devono poterlo fare, e se lo fanno con la macchina dovranno pur passare da qualche parte – ha commentato quest’ultimo -. Per trovare una soluzione serve però ragionare, sperimentare. Diamoci un anno di tempo con questo nuovo assetto per vedere se può essere una soluzione fattibile”.

Chi, tra la maggioranza, si è espresso in maniera più critica verso la chiusura del viale degli Angeli è stato il capogruppo Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo), che ha sottolineato come “azzerare le automobili in città è un’utopia. Serve invece fare di necessità virtù e raggiungere compromessi, ma non nascondo che per noi di San Rocco il viale era un collegamento importante: avrei preferito la riapertura totale o l’opzione fino a via Avogadro ma vedremo. Aspettiamo la sperimentazione e nuovi dati certi, poi troviamoci di nuovo e capiamo cosa fare”.

Pellegrino: “Nessun passo indietro”
Nel suo intervento conclusivo Pellegrino ha risposto ad alcune istanze dei consiglieri, come per esempio l’impossibilità di affrontare la spesa per i pilottini a scomparsa, ovvero circa 100.000 euro, e l’intenzione di non aprire sino a via Avogadro per non snaturare il senso dell’area pedonale in quanto tale.

Ogni giorno Cuneo raccoglie il doppio della propria popolazione ed è normale che sia così per un capoluogo di provincia – ha detto -: il traffico non possiamo annullarlo ma dobbiamo cercare di governarlo. Proponiamo quindi una soluzione mediana tra riapertura e chiusura totale perché mai come su questo argomento non c’è una sola verità ma visioni differenti della città. Sia chiaro, però, che non è da parte nostra un passo indietro: abbiamo preso una scelta e crediamo nelle sue ragioni e nella sua validità, ma la realtà oggettiva di disagio in alcune strade ci spinge inevitabilmente a intervenire. La proposta verrà attivata in fase sperimentale, proveremo sei mesi o un anno e, nel caso dovessimo capire che non risulta essere la scelta corretta, prenderemo ancora altre strade”.

Simone Giraudi

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