Attualità - 15 gennaio 2025, 10:27

La storia di Birba, l’attrice a quattro zampe che scova i tartufi

Ha recitato già in due film: “Quando è morto il suo padrone ha sofferto tanto, l’abbiamo adottata e ci ha ripagato con tanto affetto”

Marisa e Birba

Marisa e Birba

Tra i premiati al 15° “Raduno Nazionale dei Trifulau e dei Tabui” a Canale domenica scorsa, c’era anche lei, meritevole del titolo di “Cane più anziano”.

In realtà si poteva premiare Birba anche per essere un tabui-attore, poiché già in due occasioni ha partecipato alle riprese di opere cinematografiche e il suo musetto irsuto, i suoi occhi vispi sono stati visti da moltissimi spettatori in Europa e negli Stati Uniti.

Andiamo per ordine. All’anagrafe canina Birba risulta essere nata nel mese di agosto del 2010, insieme al fratello Biscaro.

Il suo padrone Aurelio si affeziona subito a questa bestiola docile e intelligente, ha la passione per la caccia e per i tartufi e con l’inseparabile dal vecchio cane Charlie, perlustra i boschi tra Roddino, Bossolasco e Somano: Birba impara subito a cavare le trifule, Biscaro si dedica preferibilmente alle lepri e ai daini.

Nel 2017 una troupe americana viene in Langa a girare un docufilm (The Truffle Hunters” di Michael Dweck e Gregory Kershaw) che racconta la vita di quattro trifulau. Uno dei quattro è Aurelio e Birba fa la sua prima esperienza da attrice.

Nell’estate 2020 Aurelio viene stroncato da un infarto mentre in auto, su una strada di collina, sta viaggiando verso casa sua, a Bossolasco, zona Colle della Resistenza. I suoi vicini sono il sindaco Franco Grosso e la moglie Marisa Battaglia e proprio il sindaco viene interpellato circa la sorte di Birba, Biscaro e del vecchio Charlie, e non ha dubbi:

“Niente canile. Ce ne occupiamo noi”.

Birba ha visto morire il suo padrone, passa giorni tristi e difficili, cerca di scappare, ma fortunatamente non smette di mangiare. Marisa le sta accanto, la consola come può, pian piano si guadagna la sua fiducia e un mesetto dopo Birba ricomincia a vivere e a sentir di nuovo voglia di bosco, di foglie, di terra, di trifule.

Marisa la accontenta, vede che durante le passeggiate fra i noccioleti la cagnetta è felice, ha un carattere docile e decide di diventare “trifulau” al femminile, facendo la dovuta formazione e il tesseramento.

“Non ero mai andata a cercare tartufi, ma lei era così smaniosa che ho voluto accontentarla, perché lo merita: è dolcissima e molto affettuosa con tutti. Aurelio la trattava benissimo, al contrario di quel che si crede rispetto ai padroni dei tabui. Le aveva insegnato a riportare le pantofole, io le ho insegnato a portarmi la ciotola del mangiare e lei adesso mi va a prendere il cellulare, basta che glielo chiedo”.

Nel 2023 il regista Gabriele Fabbro ha in mano la sceneggiatura di “Trifole – Le radici dimenticate”, film uscito ai botteghini lo scorso ottobre, con le interpretazioni di Umberto Orsini, Margherita Buy, Ydalie Turk ed Enzo Iachetti. È la storia di Igor, anziano trifulau abitante di un paesino della Bassa Langa.

“Si è trattato di una coincidenza - spiega Marisa -. Quando il nostro amico sindaco di Somano Claudio Paolazzo ci ha avvertito che cercavano un cane per girare delle scene di un film, sapevamo che il regista aveva già valutato altri cani e trifulau ben più esperti di me. Ma quando Fabbro vide Birba, vuoi per il nome che compariva nella sceneggiatura già pronta, vuoi perché lei è 'speciale', l’ha scelta subito”.

E la cagnetta non ha deluso. 

“Durante le riprese - continua Marisa -, durate circa un mese, nel novembre 2023, ci siamo messi a disposizione e Birba si è comportata da vera professionista, facendosi amare da tutta la troupe, e nonostante Gabriele non avesse mai girato con animali, lei ha facilitato di molto le cose. L’unico problema è che Birba abbaia solo in casa e non c’è stato verso di farla abbaiare sul set. Per cui hanno dovuto registrare i suoi latrati separatamente, a casa nostra, inserendoli in seguito durante il montaggio”.

Abituata a trovare tartufi veri non è stato possibile ingannarla. Marisa ricorda un aneddoto simpatico di quel periodo: “Birba ha un’altra particolarità che evidentemente Aurelio le aveva insegnato: una volta trovata la trifula, lei te la sporge delicatamente, facendola cadere in mano. Nella scena in cui doveva cavare la trifula grande, erano stati preparati dei tartufi finti, cosparsi di olio essenziale, ma lei non li considerava proprio. Abbiamo dovuto trovarne di veri e nascondere quelli”.

Tra Birba e Umberto Orsini è stato subito feeling “essendo una persona anziana forse gli ricordava Aurelio” suggerisce Marisa e sono nati legami di amicizia importanti.

“Ogni tanto Gabriele Fabbro mi telefona e per prima cosa mi domanda: come sta Birba?”.

Birba ha 14 anni e mi rimane un’ultima domanda scomoda per Marisa: quando Birba non ci sarà più, andrà ancora a cercare tartufi?

A volte ci penso … però vorrei trovare un cucciolo simile a Birba, per il momento voglio godermi tutto il tempo per lei! Ringrazio Gabriele perché tramite il film l’ha resa quasi immortale, e non solo per me, ma per tutti coloro che l’hanno vista sul grande schermo”.

Visto che non c’è due senza tre, quando un regista avrà bisogno di un “tabui con cine-curriculum” per un film, Birba è a disposizione.
 

Silvano Bertaina

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