Politica - 13 gennaio 2025, 07:07

Il Patto Civico diventa associazione con dimensione provinciale

Maieuta Enrico Costa che da Mondovì ha annunciato l’intenzione di voler esportare il modello. Obiettivo: irrobustire l’area moderata nel centrodestra e depotenziare il centrosinistra civico. Lo sguardo è già proiettato sul capoluogo per andare oltre “Centro per Cuneo”

Enrico Costa

Enrico Costa

Il Patto Civico diventerà presto un’associazione politico-culturale di dimensioni almeno provinciali, con la finalità di acquisire sempre maggiore peso nell’area moderata di centrodestra.

Lo ha annunciato Enrico Costa, il giorno dell’Epifania, in un incontro a Mondovì con alcuni simpatizzanti alla presenza dell’assessore regionale Marco Gallo e del sindaco e presidente della Provincia Luca Robaldo.

Sperimentato con successo a Mondovì nel 2016 in occasione delle elezioni amministrative che portarono all’elezione di Paolo Adriano, il Patto è stato riproposto con analogo risultato dall’attuale sindaco Luca Robaldo alle comunali del 2022.

In realtà il marchio non ha un copyright  esclusivamente monregalese essendo stato utilizzato nel 2013 a Reggio Calabria, poi in Lombardia e, per quanto riguarda il Piemonte, a Moncalieri.

Di recente il progetto ha superato i confini monregalesi per diventare “Patto Civico per la Granda” alle elezioni di secondo grado del Consiglio provinciale del 29 settembre 2024.

Anche in questo caso è stato un successo con l’elezione di quattro su dodici consiglieri provinciali.

Non si può omettere di considerare – sempre sulla scorta di questo modello – che era nata per le regionali di giugno la Lista Cirio, che ha portato una cospicua dote di consensi, specie dal Cuneese, all’attuale presidente della Regione Alberto Cirio.

La nascita di un’associazione serve a meglio strutturare e raccordare le iniziative sul territorio con iniziative di carattere culturale.

Ma la finalità è anche e soprattutto politica: irrobustire sempre più la componente moderata del centrodestra e depotenziare analoghe iniziative civiche nell’area di centrosinistra.

Su questo versante l’associazione “Insieme” dell’ex presidente Giovanni Quaglia è in sonno ormai da qualche tempo e “Monviso in Movimento”, che faceva riferimento all’ex assessore regionale e sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia, è andata via via sfilacciandosi.

Ma c’è anche il fronte destro, che va “attenzionato” sia per ciò che concerne Fratelli d’Italia e Lega che la stessa Forza Italia, partito nel quale Costa ha da poco fatto ritorno.

Guai a pensare al Patto Civico come un “correntone” forzista, scatterebbero all’instante sdegnate smentite.

Tuttavia la real politik lascia intendere che si tratta pur sempre di qualcosa di molto simile, per quanto declinato in salsa cuneese.

E a proposito di cuneesità, potrebbe essere proprio la città capoluogo a sperimentarlo nel 2027, sempre che nel frattempo non succedano patatrac prima della normale scadenza della consiliatura.

Un percorso che non potrebbe non riguardare la lista civica “Centro per Cuneo”, la cui mission - esaurita la carica propulsiva – verrebbe archiviata per intraprendere nuove strade quando ci sarà il ritorno alle urne.

Quali possano essere queste “soluzioni più avanzate” lasciamo che sia il lettore ad indovinarle.

Giampaolo Testa

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