Politica - 07 gennaio 2025, 12:20

Caraglio, minoranza in polemica: "In Consiglio opportunità mancata per dialogare con i cittadini"

Il gruppo "La Caraglio che Vorrei" si scaglia contro la scelta di convocare l'assise conclusiva del 2024 il 23 dicembre

Il municipio di Caraglio

Il municipio di Caraglio

Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo consigliare "La Caraglio che Vorrei".

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Il consiglio comunale di Caraglio sembra ormai essere una consuetudine poco seguita e, purtroppo, non è un caso. Da ormai un decennio almeno, questo appuntamento istituzionale è vissuto dai cittadini come un evento distante e poco rilevante. Un vero peccato, perché sarebbe invece il momento giusto per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte che riguardano tutti.

Come consiglieri di minoranza, consapevoli del mandato che ci è stato conferito dai nostri elettori, abbiamo il dovere di dare visibilità e informare sui temi discussi in consiglio e lo facciamo con convinzione, anche se non sempre le occasioni ci sono favorevoli. L'ultima seduta, ad esempio, è stata convocata per lunedì 23 dicembre, proprio a ridosso della vigilia di Natale, nel pieno di un ponte festivo, quando i caragliesi erano sicuramente distratti dai preparativi per le festività. Per la prima volta, però, è stata data la possibilità di seguire i lavori in diretta streaming, ma a dieci giorni di distanza, le visualizzazioni erano solo 164 (almeno è un inizio…). L’opportunità è stata sicuramente poco pubblicizzata, ma noi abbiamo fatto la nostra parte, informando i cittadini attraverso i nostri canali social. 

Questa seduta, però, non è stata solo una formalità: le delibere discusse toccano direttamente le tasche dei caragliesi e i cittadini devono sapere che le scelte fatte avranno un impatto concreto sulle loro vite. E, purtroppo, l'impressione è che si stia navigando a vista, in attesa di peggiori notizie.

Un tema particolarmente delicato è quello legato al nuovo polo scolastico, un progetto di grande valore, ma che rischia di diventare un peso maggiore del previsto. I ritardi nei versamenti dei finanziamenti PNRR potrebbero costringere il Comune a ricorrere all'anticipazione di cassa, a contrarre nuovi mutui e quindi ad aumentare il debito e la spesa a causa degli interessi passivi. Nuovi mutui, oltre ai due già concordati, che verranno erogati nel 2025, per un importo complessivo di circa 750.000 euro, destinati al secondo lotto del polo scolastico e all'asilo nido. 

Il Vicesindaco Lerda con delega al Bilancio (e non solo) ha illustrato una serie di aumenti che andranno dal 15 al 20% delle tariffe per i servizi a domanda individuale - i centri estivi, pre ingresso e post uscita scolastici, l’utilizzo delle sale, l’istituto musicale, ecc. Ma la vera "perla" della seduta è stata l’approvazione di un aumento dell'addizionale comunale IRPEF, per la quale è prevista l’eliminazione degli scaglioni portandola per tutti allo 0,8%, cioè l’aliquota massima, senza alcuna distinzione tra i redditi. Una scelta che penalizzerà soprattutto le fasce più deboli, quelle che già faticano a far fronte ai rincari e ai costi della vita quotidiana.

La premessa è che l’amministrazione ha rivisto al rialzo le entrate per fare fronte a maggiori costi, ma in questo modo si rivale sulle persone il cui stipendio, la cui pensione, probabilmente non sono aumentati proporzionalmente al costo della vita, ma non hanno scampo e subiranno anche questo ennesimo prelievo.

Ebbene sì, questa decisione è stata votata anche dalle diverse sensibilità presenti nella maggioranza che immaginiamo l’abbiano digerita a fatica, dopo che solo sei mesi fa, in cambio di un paio di poltrone, avevano deciso di non presentare una propria lista alle elezioni, spalancando la porta al "Lerda Quater". Sarebbe curioso sapere se tutti i consiglieri abbiano davvero votato secondo la propria coscienza. Noi ci siamo convintamente opposti, ma non è bastato. 

L’amministrazione Falco lamenta spesso, a ragione, tagli subiti da parte del governo nazionale, d’altronde in quel contesto lo Stato è più “forte” e gli enti locali subiscono le decisioni, allo stesso modo però l’amministrazione si sta comportando con i cittadini, andando a compiere la scelta sicuramente più facile e dai risultati incisivi: premere l’acceleratore sull’Addizionale all’Irpef!

Il sistema tributario italiano, come recita l’art. 53 della Costituzione, dovrebbe essere "informato a criteri di progressività", ma il Comune di Caraglio ha deciso di ignorarlo.

Sappiamo che anche altri comuni hanno scelto la stessa strada, ma è giusto prendere esempio, quando possibile, anche da chi ha scelto soluzioni più attente ai bisogni delle persone. A Cuneo, ad esempio, sono stati mantenuti gli scaglioni, mentre Borgo San Dalmazzo prevede una soglia di esenzione a 12.000 euro.

Un’altra soluzione ideata dalla Giunta per il 2025, in attesa di poter nuovamente posizionare gli autovelox, prevede il controllo delle infrazioni semaforiche anche sul semaforo presente sull’ incrocio di Via CLN e Via cesare Battisti (cd. semaforo del Peso). 

Le nostre perplessità sono molte e rimangono irrisolte. Il bilancio di previsione, infatti, è stato redatto senza considerare gli aumenti delle tariffe decisi dalla Giunta il 4 dicembre, senza fare una stima realistica dei risparmi energetici generati dalla chiusura dei plessi scolastici di via Torino e Paschera, senza stimare le entrate generabili dagli accertamenti gestiti ora internamente senza dover riconoscere l’aggio alla società in passato incaricata. Inoltre, il trasporto scolastico, nonostante una copertura dei costi prevista al 23%, non è stato nemmeno preso in considerazione per una revisione. Le tariffe per i centri estivi sono aumentate del 20%, una scelta che avremmo preferito accompagnare con una riflessione più attenta, in particolare, avremmo proposto una rimodulazione delle tariffe basata su fasce ISEE, per garantire l’accessibilità al servizio per tutte le famiglie, in modo che i centri estivi non siano visti solo come un "parcheggio" estivo, ma come un'opportunità per offrire ai bambini un'esperienza educativa e sociale importante. Ci è stato fatto notare che questa soluzione, purtroppo, avrebbe comportato una maggiore complessità burocratica e un carico di lavoro per l’ufficio.

In conclusione, ci chiediamo: con una spesa corrente che sfiora i 6 milioni, non sarebbe stato possibile fare una vera e propria analisi delle entrate e delle spese, cercando di ottimizzare quel 2,5% che avrebbe potuto coprire i costi senza ricorrere all’aumento dell'addizionale IRPEF? Forse sì, ma evidentemente l'opzione più facile e rapida è stata quella di andare a "caccia" di denaro nelle tasche dei caragliesi.

comunicato stampa

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