Al Direttore - 05 gennaio 2025, 11:39

Bellino piange la scomparsa di André, morto a 89 anni dopo una vita di fede e attenzione agli altri

Il ricordo di una lettrice

Bellino piange la scomparsa di André, morto a 89 anni dopo una vita di fede e attenzione agli altri

Lo scorso 2 gennaio, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo a Bellino, si sono celebrate le esequie funebri di Andrea Richard, conosciuto come André.

Classe 1934, era il punto di riferimento storico per il paese intero, oltre ad essere benvoluto e stimato da tutti. Con il suo carattere gioviale sapeva relazionarsi con chiunque, dai bambini agli adulti, che prontamente ascoltava e rallegrava con una battuta scherzosa.
Uomo umile, ha condotto una vita semplice e genuina nella borgata di Mas del Bernard. Rimasto vedovo trent’anni fa, ha continuato a vivere con tanta forza di volontà per la sua adorata famiglia, diventando un nonno ed un bisnonno affettuoso, e per la comunità bellinese a cui ha sempre elargito preziosi servizi. Si rendeva disponibile verso qualunque persona  avesse bisogno e sovente usava la sua Panda verde come navetta per trasportare a Messa chi era più lontano dalla chiesa e privo di automezzi.

Autentica è stata la sua fede e grande la sua devozione alla Madonna che ogni anno andava ad onorare al Santuario di Valmala nei pellegrinaggi di Maggio ed Ottobre.
Per tanti anni è stato massaro nella Parrocchia di San Giacomo a borgata Chiesa, dove ha accolto con gioia e gratitudine i vari sacerdoti che si sono succeduti nel tempo. Con loro aveva un forte legame di amicizia, testimoniato anche dalla presenza di diversi concelebranti il giorno del suo funerale.
 

Dalla mentalità aperta, André accettava di buon grado le iniziative religiose e sociali che venivano proposte. Amava la musica della fisarmonica ed i canti popolari. Amava leggere, fare parole crociate e scrivere quotidianamente ciò che succedeva nella natura, nel paese e nella propria vita, redigendo, così, un prezioso diario di “viaggio”, di saggezza e di cultura. Più di tutto, però, amava giocare a carte in compagnia di famigliari ed amici: quante partite fatte alla tradizionale “Belotte”…
Persona versatile, André era anche un abile artigiano: nella sua stalla adibita a laboratorio, durante le giornate invernali, trasformava pezzi di legno in splendidi oggetti. D’estate, invece, saliva con fervore nel suo amato “arberc” (baita) di Travessagn dov’era stato portato fin dalla tenera età di quattro mesi dai suoi genitori che si trasferivano lassù  per alpeggiare la mandria.

Per 89 anni quello è stato il suo angolo di Paradiso qui in terra, prima di raggiungere il Paradiso vero e proprio in Cielo.
 

redazione

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