Attualità - 03 gennaio 2025, 10:46

Bene Vagienna, la minoranza: "Un bilancio senza equità fiscale e senza investimenti"

I consiglieri della lista “L’altra Bene” commentano la seduta dello scorso 20 dicembre

Bene Vagienna, la minoranza: "Un bilancio senza equità fiscale e senza investimenti"

Riceviamo e pubblichiamo


La seconda parte del Consiglio del 20 dicembre è stata dedicata alla discussione del bilancio preventivo e alla ratifica di delibere di Giunta, legate al bilancio comunale o a quello consolidato.
Con il rarefarsi dei contributi da Stato e Regione (per i fondi europei del PNRR il comune ha affidato tutto al consorzio irriguo Bealera Maestra o all’Unione del fossanese), la principale voce di entrata sono diventate le tasse e le imposte, compresa la compartecipazione a quelle statali tramite le addizionali.

L’aliquota dell’addizionale Irpef da anni è allo 0,80 per tutti. Una politica attenta all’equità e ai principi dell’art. 56 della Costituzione prevederebbe più aliquote, almeno quante sono le fasce di reddito, che peraltro il governo ha ridotto da 4 a 3. La giustificazione che sindaco e governo ripetono è che vogliono far pagare meno tasse ai cittadini: la verità è che, mortificando la progressività, fanno pagare più imposte a chi meno ha e meno a chi più ha o più evade. Anche l’imposta sulle case (IMU), da cui sono escluse le abitazioni di residenza se non di lusso, tratta con un occhio di riguardo queste ultime, mantiene bassa l’aliquota a chi possiede più alloggi, non prevede affitti a canone concordato così da rendere meno convenienti le locazioni in nero, anche parziali. 

Pure le tariffe per le varie autorizzazioni e certificati edilizi sono uniche: che si voglia realizzare manutenzioni da poche migliaia di euro o da centinaia di migliaia la tassa è identica. Diverso il discorso per le nuove edificazioni, dove si paga il “costo di costruzione” e gli oneri di urbanizzazione, entrambi però fermi da anni. La mensa per asilo, elementari e medie incassa 82 mila euro, ma ne costa 113. La differenza grava sulle spalle anche dei cittadini che non hanno (più) figli piccoli. La tariffa poi è unica per tutte le famiglie, a prescindere dal loro reddito. Un incremento per le fasce abbienti consentirebbe di ridurre il deficit. 

Anche la Contrattazione decentrata integrativa per il personale dipendente si è conclusa con risultati squilibrati: il grosso delle indennità va all’Ufficio tecnico, mentre le briciole toccano agli altri impiegati, fra cui quelli che devono calcolare e riscuotere le tasse. Il servizio di polizia urbana è demandato all’Unione, ma tra suddivisione degli introiti delle multe fra i vari enti titolari delle strade, morosità dei sanzionati e soprattutto spese in redazione e notifica dei verbali, operazioni subappaltate a ditte private, resta davvero poco da investire in sicurezza stradale.

Per il 2025 sono previste riasfaltature per 50 mila euro, peraltro ricavate dagli oneri di urbanizzazione. La priorità resta il campo sportivo, per il quale tra illuminazione, rifacimento degli spogliatoi e della copertura sono previsti 900 mila euro. Per la difesa del suolo sono stanziati appena 1200 euro, non esiste edilizia economico-popolare, mentre urbanistica e edilizia privata costano 100 mila euro, la cultura 45 mila, ma 24, più della metà, appartengono ai residui, quindi non spesi. Ancora più misera la voce promozione turistica, nonostante l’adesione a due consorzi a ciò deputati. Ma uno, Terre dei Savoia, spende più in personale che in progetti, nell’altro, Ente turismo Langhe, Monferrato, Roero, Bene Vagienna ha appena 50 euro di partecipazione, lo 0,07%, troppo poco per poter incidere sulle scelte e sulle iniziative. Doppia adesione anche per la gestione del servizio idrico, a due società, una privata (Egea), l’altra mista (Mondoacqua). La prima è fallita, la seconda è in trattativa per essere assorbita dal consorzio pubblico Co.ge.si., senza aver mai realizzato investimenti nei tratti di rete di sua competenza a Bene, anche dove le tubazioni sono vecchie, con perdite, e magari persino nocive per la salute dei cittadini. In queste condizioni nessuna delle due ditte ha potuto fruire dei fondi del PNRR. Il comune a sua volta ha privilegiato l’irrigazione e la digitalizzazione, demandando questo compito a Bealaera Maestra e Unione (sempreché poi l’intubazione sia funzionale al tipo di proprietà e colture del territorio, da un lato, e l’informatizzazione sia retta dalla rete telefonica, dall’altro). Così l’ambizione di costruire una nuova scuola materna da oltre 4 milioni è finita in soffitta. Non così la parcella del progettista, che ha dovuto essere saldata.

Al direttore

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