Agricoltura - 03 gennaio 2025, 09:42

Vasche liquami, CIA Cuneo: "Passi avanti della Regione su obblighi di copertura ma vanno approvate soluzioni alternative"

Il direttore provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, Igor Varrone, commenta l’aggiornamento del Piano Stralcio Agricoltura, attuativo del Piano regionale di qualità dell’aria, disposto dalla Giunta regionale d’intesa con gli assessori all’Agricoltura Paolo Bongioanni e all’Ambiente Matteo Marnati

«Apprezzabile il provvedimento della Giunta regionale del Piemonte che mira a eliminare l’obbligo di copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami autorizzando pratiche e tecniche innovative in alternativa a quelle attuali, tuttavia occorrono su questo fronte soluzioni già codificate, che non lascino all’allevatore il totale onere di garantire l’efficacia dei sistemi attraverso costose perizie tecniche e studi scientifici da affidare a università ed enti di ricerca, peraltro sempre soggetti alla validazione da parte delle autorità».

Cosi il direttore provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, Igor Varrone, commenta l’aggiornamento del Piano Stralcio Agricoltura, attuativo del Piano regionale di qualità dell’aria, disposto dalla Giunta regionale d’intesa con gli assessori all’Agricoltura Paolo Bongioanni e all’Ambiente Matteo Marnati.

«Sappiamo come la Regione si trovi tra l’incudine e il martello – continua Varrone -, dovendo conciliare le normative europee con le legittime e motivate istanze degli allevatori, per cui questo passo che apre alla possibilità di superare l’obbligo delle coperture tradizionali va nella giusta direzione, ma rischia di alimentare false aspettative, se non viene supportato da indicazioni pratiche, condivise a livello istituzionale e attuabili dagli allevatori».

Sempre sul fronte delle misure per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera, il vice direttore vicario e responsabile del Settore zootecnico di Cia Cuneo, Silvio Chionetti, sottolinea come anche la questione degli abbruciamenti e dello spandimento del liquame continui a rappresentare un nervo scoperto per le aziende zootecniche, costrette ad adempimenti ingestibili, oltre che ad alto rischio sanzionatorio: «Bisogna trovare soluzioni praticabili – dice Chionetti -, gli allevatori hanno dimostrato di fare la propria parte, senza contare che le maggiori criticità ambientali vengono dalle aree urbane. Nel caso della zootecnia, le proposte non mancano, a cominciare da quelle, già collaudate, dei sistemi a semaforo. L’obiettivo della riduzione delle emissioni di ammoniaca è stato discusso nel Piano Stralcio, che prevedeva già una riduzione, con vari obblighi in fase di stoccaggio e stabulazione, di 7 mila t/a entro il 2023, obiettivo ancora più ambizioso rispetto a quello iniziale di 8 mila t/a entro il 2030. Del resto, negli ultimi vent’anni gli sforamenti di inquinanti in Piemonte sono passati da circa 270 a 70, una diminuzione che dimostra l’impegno di tutti».

comunicato stampa

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