L'ospedale di Cuneo, mai come quest'anno, si conferma un punto nascite dagli standard di sicurezza tra i più elevati d'Italia. Lo testimoniano i numeri. Anzi, un solo numero, lo zero.
Zero, infatti, sono stati i decessi neonatali al Santa Croce. Nessun bambino morto durante o subito dopo la nascita nel 2024. Non era mai successo, spiega il dottor Andrea Puppo, direttore della Struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia. Un dato che era stato anticipato anche nei mesi scorsi dal direttore della Terapia intensiva neonatale dottor Andrea Sannia e che ha trovato conferma fino allo scadere del 2024, anno in cui, a Cuneo, sono nati 1757 bambini, 30 in più rispetto al 2023, che già aveva fatto segnare una crescita rispetto al 2022.
"Credo che la ragione di questo trend in costante crescita, in un contesto generale di calo della natalità, sia legato al fatto che chi viene a partorire al Santa Croce lo fa in un setting di assoluta sicurezza. La separazione dei percorsi funziona e gli esiti sono stati pazzeschi, con performance che ci collocheranno nuovamente ai primi posti in Italia", commenta il dottor Puppo.
Il reparto Nascite è infatti organizzato in due aree: Ostetricia a bassa intensità, dove tutto il percorso è gestito solo dalle ostetriche e dove non c'è il Nido, perché i bimbi stanno da subito e sempre con la mamma. Stanze con due letti massimo, bagno in camera, uno spazio per leggere, una sala relax. Colori caldi e accoglienti.
Poi l'Ostetricia ad alta intensità, 20 posti letto per le donne che hanno gravidanze complesse o situazioni di pericolo proprie o del nascituro. Anche qui tanta umanizzazione e accoglienza degli spazi. "Nel 2024 sono state circa 400 le gravidanze patologiche che abbiamo gestito. Di queste, il 10% possiamo definirlo fortemente patologico. Fino a qualche anno fa le avremmo trasferite in altri centri, quali l'ospedale Sant'Anna di Torino. Ora riusciamo a gestirle, grazie alla rete che abbiamo creato internamen e. Avevamo anche prima le competenze, ma non avevamo i meccanismi per lavorare in squadra e trattare anche le patologie più complesse. Questo è stato uno scatto in avanti importantissimo, che ha generato eccellenza", continua Puppo, che rileva come si sia ampliato anche il raggio di provenienza delle donne che partoriscono a Cuneo.
Il caso più complesso gestito nel 2024? Sicuramente quello della donna di Pinerolo arrivata a Cuneo dopo aver dato alla luce il suo quinto figlio. Una storia incredibile, che ha avuto un lieto fine grazie alla messa in campo di tante competenze. "Una situazione così spero che non capiti più", ammette Puppo. Che conclude: "Situazioni al limite ce ne sono state altre, gestite con un grande lavoro di equipe, che ha reso fattibile ciò che appariva complicato. Tutto lo staff si sottopone ad una formazione costante, proprio per essere pronto ad affrontare qualunque emergenza. Chi partorisce a Cuneo, torno a ribadire, lo fa in totale sicurezza".