Attualità - 29 dicembre 2024, 10:37

La storia della piva di Stroppo: tra storia, arte, musica e religiosità [VIDEO]

Viaggio all’interno della chiesa di San Peyre di Stroppo, scoprendo la rara figura del pastore con la cornamusa: ed i due importanti progetti che hanno visto protagonista Sergio Berardo, vulcanico ed eclettico strumentista leader dei Lou Dalfin

La storia della piva di Stroppo: tra storia, arte, musica e religiosità [VIDEO]

Incantevole in ogni stagione, riflessa dalla luce del sole o dal luccicare delle stelle, in Alta Valle Maira è la chiesa di San Peyre.  Posta a 1.233 metri di altitudine, si erge su uno sperone roccioso a strapiombo lungo la strada che conduce a Elva.



Costruita fra il XII e il XIII secolo, è caratterizzata da una semplice facciata a capanna, il tetto in ardesia ed il campaniletto a vela. Il portale in pietra è sormontato da un grosso arco a tutto sesto romanico. Su di essa e sul recinto dell’antico cimitero lì a fianco, svetta il caratteristico campanile gotico.

All’interno della chiesa tre navate accolgono i visitatori. La navata centrale e due absidi, nate in origine come piccole cappelle aperte.



Nell’abside maggiore, alla sinistra guardando di fronte a sé la navata centrale, è possibile ammirare diversi dipinti risalenti alla seconda metà del XIV secolo. Opera di un pittore anonimo, essi rappresentano la grande figura di Cristo in trono affiancata dai Santi Pietro e Paolo, titolari della chiesa. Sulle pareti laterali vi sono i dodici apostoli, mentre sullo sfondo blu della volta campeggiano i simboli degli Evangelisti. Dello stesso maestro sono l’Annunciazione e San Cristoforo, posto sopra la cappelletta del campanile. Per mano di un diverso artista sono invece la Madonna in trono fra San Pietro e Sant’Antonio Abate e, nell’intradosso dell’arco, San Bernardo da Mentone che incatena un diavolo e del Sante Barbara e Caterina d’Alessandria.

È l’abside minore però, alla destra guardando di fronte a sé la navata centrale, a riservare le maggiori sorprese. Qui un terzo maestro, forse lombardo, è l’autore nei primi decenni del XV secolo della Natività, dell’Annuncio ai pastori, dell’Adorazione dei Magi e della Dormitio Virginis. Ispirate ai Vangeli apocrifi rappresentano con delicatezza la nascita di Cristo arricchendola di particolari inediti e intimi. Un quarto pittore, più modesto, è infine autore nei primi anni del Cinquecento del San Pietro e del riquadro con i santi Sebastiano, Rocco e Fabiano.



 

LA PIVA DI STROPPO

Proprio all’interno dell’abside minore, vicino alla Natività, la chiesa di San Peyre custodisce una rara figura: si tratta di un pastore con una bellissima cornamusa a collo di cigno riprodotta con dovizia di particolari, compresi i fori per la diteggiatura della canna del canto. Attente osservazioni hanno rilevato altri suonatori di piva nelle pitture di Notre Dame de Fontane a Briga Marittima, nel castello di Caraglio e nella chiesa parrocchiale di Rossana, a dimostrazione che ai tempi Stroppo rifletteva un fenomeno proprio delle valli e del mondo culturale legato al Marchesato di Saluzzo, piuttosto che un'estemporanea trovata dell'ignoto pittore.

Il suonatore di piva

Timbro potente e particolare, la piva evoca il Natale ed è ancora oggi presente rappresenta lo strumento musicale dei pastori, tra i protagonisti immancabili nelle rappresentazioni dei presepi.

Inizialmente con perplessità ma anche e soprattutto con grande consapevolezza della sua importanza, una ventina d’anni è nata l'idea di riprodurre la "piva di Stroppo". Farla così tornare a suonare, rifunzionalizzandola nel nuovo contesto musicale occitano.

Il mentore dell'iniziativa non poteva che essere Sergio Berardo, vulcanico ed eclettico strumentista leader dei Lou Dalfin.



Per l’occasione era stato contattato Robert Matta liutaio di Tolosa, musicista occitano che già aveva nel suo attivo la ricostruzione della "samponha", l'estinta cornamusa dei Pirenei. Con il contributo della Comunità montana Valle Maira, si avviò il progetto. Dopo la realizzazione di un prototipo, furono prodotte altre due "pive d' Strop". La presentazione ufficiale è avvenuta nella primavera del 2007 a "Prima doc", festival di musica occitana a Caraglio. Un bellissimo concerto, poi, nel 2015 presso la chiesa di San Peyre di Stroppo.



Sergio Berardo e la piva sono attualmente protagonisti della video animazione dedicata alla chiesa di San Peyre visibile al Museo Mallé di Dronero. Un progetto, “Mistà si muove”, iniziato nel febbraio 2022 ed ideato dalla direttrice museale e storica delle arti Ivana Mulatero, dedicato alla chiese e cappelle del circuito Mistà. Vincitore del Bando "Fuori Orario" 2021 sostenuto dalla Fondazione CRC è stata una sperimentazione culturale condivisa con le persone e i loro saperi sui beni della Valle Maira per incentivare un nuovo modello di fruizione. Per ogni video animazione realizzata c’è l’attento lavoro e l’entusiasmo di un gruppo di appassionati guidati dalla dottoressa Mulatero, con la preziosa professionalità dell’esperta Alice Gallouin artefice delle video animazioni. Davvero emozionante, per la chiesa di San Peyre di Stroppo, è il momento che vede Sergio Berardo suonare l’antico strumento.

È un percorso fatto di storia, arte, musica e religiosità: la piva di Stroppo, attraverso il suo timbro, ancora molto racconta.

Beatrice Condorelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU