Politica - 24 dicembre 2024, 11:57

S’insedia il nuovo coordinamento provinciale, ma tra i Fratelli d’Italia non c’è pace nemmeno a Natale

Il partito vuole avviare un percorso di crescita e consolidamento nel Cuneese, tuttavia perdura la spaccatura emersa nell’ultimo congresso provinciale. Il “j’accuse” dell’avvocato Carla Sapino che si dimette per protesta

S’insedia il nuovo coordinamento provinciale, ma tra i Fratelli d’Italia non c’è pace nemmeno a Natale

Nemmeno a Natale c’è pace tra i Fratelli d’Italia.
Il coordinamento provinciale riunitosi ieri sera, che aveva all’ordine del giorno il percorso di crescita e rafforzamento del partito nel Cuneese, ha registrato la polemica defezione dell’avvocato di Moretta Carla Sapino.

Sapino, dopo aver evidenziato gli scarsi risultati ottenuti alle amministrative di giugno e alle elezioni provinciali di settembre, ha sintetizzato in tre i motivi delle sue dimissioni.

Primo:  “Immobilismo politico: sono mancate del tutto iniziative sui problemi del territorio né si è svolta alcuna riunione informativa relativa alla situazione politica nazionale e locale rivolta ai tesserati”.

Secondo: “Assenza totale nei grandi Comuni cuneesi: nessuna delle 7 sorelle può vantare di avere un sindaco appartenente al partito”.

Terzo: “Insufficienze palesi sul piano organizzativo: i presidenti dei vari circoli non si conoscono tra loro. Stesso discorso vale nei confronti degli iscritti (molti dei quali possiedono capacità da valorizzare). I membri del coordinamento provinciale non sono a conoscenza di chi siano e di quale attività svolgano gli incaricati dei Dipartimenti provinciali”.

Le dimissioni di Sapino evidenziano come la componente che fa capo alla consigliera regionale Federica Barbero Invernizzi, al “patriarca” Paolo Chiarenza e al sindaco di Valdieri Guido Giordana insieme ad altri abbia scelto l’Aventino.

I quattro posti loro offerti nel coordinamento provinciale sono stati respinti “in quanto non si trattava di avere una carica dirigenziale, bensì – così hanno motivato il loro rifiuto - di una questione politica, di linee di indirizzo, di contenuti, di metodo e di operatività”.

Il vulnus apertosi nel congresso del novembre 2023 sembra destinato a non sanarsi, come dimostrano le perduranti situazioni di tensione che hanno portato al commissariamento dei circoli di Mondovì e Saluzzo, affidati rispettivamente a Marco Buttieri e Claudio Sacchetto.

Senza dimenticare il “caso Fossano” di pochi giorni fa, in occasione della mancata approvazione del bilancio, che ha registrato una spaccatura in seno allo stesso gruppo consiliare.

I dissidenti reiterano le considerazioni espresse più volte e cioè che il risultato del congresso è stato viziato da un risultato determinato dal “non avere consentito il voto a tutta una serie di iscritti che ne avrebbero invece avuto diritto”.

“È evidente – affermano a sostegno della loro argomentazione – che se il congresso si fosse svolto con i crismi della correttezza l’esito della votazione in merito ai dirigenti del coordinamento sarebbe stato ben differente”.
 

Giampaolo Testa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU