A febbraio 2025 il negozio avrebbe compiuto 43 anni, ma chiuderà i battenti martedì 31 dicembre 2024, dopo 42 anni di onorato servizio. Se ne va un'altra storica insegna di Borgo San Dalmazzo, il negozio di tende e biancheria per la casa “Aelle”, sotto i portici di via Bergia.
Un presidio del territorio conosciuto da tutti i borgarini e dai residenti delle vallate: tante famiglie venivano qui, in particolare per farsi fare le tende su misura.
Lo avevano aperto nel lontano 1982 Anna Maria Giordanengo, con la cognata Livia Pellegrino, scomparsa nel 2020. “Abbiamo scelto il nome del negozio mettendo insieme le iniziali dei nostri nomi. Io mi occupavo della vendita e Livia del servizio tende - racconta Anna Maria Giordanengo, 65 anni -. Io sono sempre stata appassionata di vendita, giocavo a gestire un negozio da piccolina. Non avrei potuto fare altro”.
Negli anni '80 “Aelle” era vicino al Comune, poi si sono spostate sotto i portici di piazza XI Febbraio, di fianco alla ferramenta Borello. Dal 2001 in via Bergia: “Un vero e proprio centro commerciale naturale, una posizione ottimale – spiega ancora la titolare -. Anche se, nel 2001 abbiamo faticato un po'. E' stato l'anno dell'attentato alle Torri Gemelle, la gente era spaventata, temeva l'inizio di una guerra e spendeva meno”.
La svendita è cominciata a metà ottobre e ora in negozio sono rimasti pochi pezzi: “Chiudiamo la vendita di tende e tendaggi sottocosto, tutto a prezzi da stocchista, roba bella e di qualità”.
Nell'anno nuovo aprirà un negozio di biancheria per la casa.
La titolare Anna Maria Giordanengo ora si godrà i nipoti e la meritata pensione. Ma prima ci tiene a fare i dovuti ringraziamenti: “Grazie alle mie dipendenti Stefania, Milena e Laura. Negli anni abbiamo formato una squadra unita ed affiatata. Senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile. Stefania e Milena, che sono sorelle, rimarranno anche nel nuovo negozio. E poi un grandissimo grazie a tutti gli affezionati clienti. La loro vicinanza, alla notizia delle chiusura, mi ha commosso. La prima a cui l'ho detto si è messa a piangere, e io con lei. Abbiamo ricevuto complimenti e fiori, e tanti apprezzamenti per la correttezza e la gentilezza”.