La speranza è in un’inversione di tendenza. Nella possibilità che iniziative come il piano di investimenti da 2 miliardi di euro annunciato da Stellantis nei giorni scorsi possano invertire un trend che, sotto il profilo dell’impiego della cassa integrazione, ha riportato l’industria di casa nostra indietro di oltre dieci anni, in un contesto però complessivamente diverso da quello del 2013.
Questo l’umore col quale anche nella nostra provincia si guarda all’anno che volge al termine. Nell’auspicio che il nuovo possa portare un’insperata uscita dalle secche della crisi industriale collegata alle difficoltà dell’auto, settore alle prese con un profondo avvitamento delle vendite in tutta Europa.
"In Granda abbiamo un fortissimo indotto di aziende che lavorano nella componentistica, spesso e volentieri proprio per Stellantis, tra i gruppi più toccati dalla crisi, come ci dicono anche i dati delle vendite a novembre 2024, con un ulteriore -10% – conferma Domenico Calabrese, componente della segreteria di Fiom Cgil – . La riprova nel fatto che dovunque vediamo l’utilizzo di ammortizzatori sociali, quasi dappertutto con la cassa ordinaria. A questa situazione si aggiungono segnali se possibile più gravi. Penso alla situazione del settore acciaio, che in genere è anticiclico, rispetto alla cassa integrazione: si ferma prima che questa arrivi a soccorrere gli altri comparti, e riparte prima che gli altri tornino a lavorare. Invece oggi sono ferme le aziende della meccanica e pure quelle dell’acciaio, e non mi riferisco alla sola ex Ilva di Racconigi. Questo ci dice che il rischio di essere di fronte a una tempesta perfetta è alto, come la probabilità di trovarsi davanti a una congiuntura che durerà di più di quelle cui siamo abituati".
Fortunatamente non manca qualche luce, segnali positivi che fanno ben sperare o consentono di tracciare un ritratto a tinte meno fosche.
Un caso è quello della multinazionale canadese Westport Fuel Systems, che a Cherasco impegna 600 persone, al centro della trattativa appena aperta per il rinnovo del contratto integrativo. "All’azienda abbiamo chiesto quale fosse il quadro industriale e ci è stato confermato che l’andamento è migliore dell’anno scorso – spiega Domenico Calabrese –. A Cherasco si lavora da sempre sull’impiantistica per autotrazione a gas propano liquido e oggi questa è una forma di mobilità che sta avendo buoni risultati, viste le difficoltà di un elettrico che non decolla e di un idrogeno ancora allo stato embrionale. Loro lavorano per Renault e per alcune case coreane. Sono una positiva eccezione, che sfrutta positivamente le rinnovate attenzioni verso una tecnologia che solo ieri poteva sembrare superata, ma che oggi potrebbe diventare un possibile modello alternativo di transizione ecologica. Ci sono tutte le condizioni, tornando al contratto, per aprire una trattativa che possa portare a una positiva redistribuzione di vantaggi ai 600 dipendenti di Cherasco e per i 300 di Brescia, dove è attivo anche un centro di ricerca e sviluppo che studia soluzioni basate sull’idrogeno".
Un’altra realtà che chiude l’anno in positivo è l’Ars Elettromeccanica, azienda che a La Morra impegna circa 200 addetti nella produzione di componenti quali le pompe per le macchinette del caffè. Qui si sono appena tenute le votazioni per la designazione delle rappresentanze sindacali unitarie con la Fiomche si è aggiudicata due dei tre posti in ballo.
"Anche in questo caso parliamo di un’azienda dove si lavora in forza di un cauto ottimismo – dice ancora Domenico Calabrese -, con prodotti che rispondono bene dal punto di vista del mercato. Una crisi di sistema la si vede anche da questi scenari. Là dove l’auto fa registrare enormi difficoltà, anche perché in ragione di una dinamica dei prezzi fuori controllo le famiglie non riescono più ad acquistare quel tipo di bene, altri prodotti reggono nel consumo di massa. Westport fa impianti a gas e in Europa gioca una partita importante con Renault. La casa francese è la stessa che con Dacia produce il Duster, auto più venduta d’Europa anche grazie al suo prezzo accessibile. E la versione con impianto Gpl funziona altrettanto bene, con un prezzo cui tutti o quasi possono provare ad avvicinarsi. Per le macchine da caffè è uguale, evidentemente. Sono beni che le famiglie continuano a cercare e l’azienda langarola si sta muovendo positivamente in quel mercato".